Israele, oggi, interpreta perfettamente l’occidente vero, quello del colonialismo e quindi del disprezzo per i ‘selvaggi’ e dello spossessamento degli stessi dai loro territori di origine

 

 

Quasi che voglia sfidare e irridere non solo la Comunità internazionale, ma la Cristianità intera, rappresentata dal Papa Leone XIV, Israele non solo ribadisce la propria determinazione, ma la ripete nei fatti, con un nuovo ennesimo massacro e la promessa di altri massacri, di cittadini inermi alla ricerca di cibo e lasciando che muoiano di fame bambini di pochi mesidi fame, badate bene, di fame … con miliardi di euro di cibo e di acqua a 5 km, sbarrati dall’esercito israeliano, la ‘gloriosa’ Tsahal. Eppure dovrebbe essere ormai del tutto chiaro: quando dico ‘Cristianità’, mi riferisco al cosiddetto ‘mondo occidentale’, sbandierato sempre da molti per giustificare ogni nefandezza, ma anche per vantare una umanità profonda e assoluta: l’umanità del diritto, l’unica che distingue il ‘mondo occidentale’ dal resto del mondo … oltre che da una parte del mondo occidentale stesso! Non per nulla osteggiata duramente dai nostri attuali (e non solo) governanti. Comico, se non fosse tragico, il rovesciamento odierno della posizione verso Israele del nostro «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni».

Forse davvero bisogna ammetterlo, una cosa buona la stanno facendo oggi gli israeliani: una sola, ma importante. Stanno definendo la morale, l’etica, il senso dello Stato del cosiddetto vanagloriosamente autodefinito ‘occidente’. Israele, oggi, interpreta perfettamente l’occidente vero, quello del colonialismo e quindi del disprezzo per i ‘selvaggi’ (parole del Patto della Società delle Nazioni: dove si parla di «advanced nations» destinate ad amministrare territori incapaci di governarsi da sé) e dello spossessamento degli stessi dai loro territori di origine. Interpreta, purtroppo e sottolineo ‘purtroppo’, quel mondo occidentale, che ha devastato l’India, distrutto gli ‘indiani’ di America, assoggettato le popolazioni dell’Asia settentrionale, cancellato glil ‘aboriorigeni‘ australiani, ecc.

Ma specialmente (badate bene, specialmente) espone, attraverso Israele, senza più curarsi di nasconderlo un programma di occupazione definitiva della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, ma specialmente di distruzione fisica della popolazione palestinese e di Gaza stessa. Senza finzioni o menzogne, chiaramente, come quando un ex-agente segreto di Israele afferma «Se ci sarà un’intesa con Hamas può essere che i piani israeliani cambino, il Qatar dovrebbe fare di più per raggiungere l’obiettivo. Ma sarebbe comunque solo un accordo temporaneo: Hamas rifiutato di smantellarsi militarmente e Israele non può accettare l’esistenza dell’organizzazione terroristica a Gaza in nessuna forma, che sia militare o civile», La colpa è sempre degli altri.

La colpa, dico, è sempre degli altri. Oggi, al di là delle manifestazioni di piazza di quattro gatti in Israele e di pochi di più nel ‘mondo occidentale’, discenderebbe tutto ciò. Ma dimentica o, meglio, ottiene che noi tutti dimentichiamo o facciamo finta di non ricordare, che Hamas, con tutti i suoi immensi torti, rappresenta una parte di quella popolazione che gli israeliani fin dai tempi della Dichiarazione Balfour – 1917 – vogliono semplicemente cacciare dal territorio della Palestina. In nome di un diritto inesistente, da giurista devo dirlo, devo controvoglia dirlo, un diritto dato agli odierni israeliani direttamente da Dio: un diritto che permette a Giosuè di distruggere e passare per le armi tutti gli abitanti di Gerico, e oggi ha permesso e permette agli israeliani di assalire e distruggere le case dei palestinesi a Haifa, a Jaffa a Gerusalemme est, in Cisgiordania. In esecuzione di una politica degli insediamenti israeliani in territorio palestinese, inaugurata da uno dei miti (e, temo, non è un caso) della sinistra italiana ed europea: Golda Meir.

Non è un caso, dico, perché temo (spero) che sia venuto il momento in cui almeno alcuni di noi ‘occidentali’ di buoni sentimenti e di idee ‘politically correct’ si renda conto dello stato in cui si trova ed è andato a collocarli ‘l’Occidente’. Perché anche la migliore ‘sinistra’ europea è occidentale e non sa né vuole affrancarsi dall’idea di una supremazia culturale, economica e produttiva ‘dell’occidente’ nei confronti del resto del mondo, del cosiddetto mondo arretrato. Nel linguaggio della Società delle Nazioni: «the tutelage of such peoples» diventa addirittura un «sacred trust of civilisation», affidato, auto-affidato, a quattro o cinque ‘potenze’ europee ed americane.

Queste ‘idee’ suprematiste e, diciamolo banalmente, di stampo, oggi diciamo, fascista e nazista ma in realtà ‘semplicemente’ coloniali cioè razziste, sono oggi sostenute a spada tratta (con il plauso di molti nostri ‘politici’, entusiasti all’idea di cacciare un po’ di selvaggi dal sacro suolo italiano) dagli USA e da Israele ma non solo, alla faccia degli sbandieratissimi principî di autodeterminazione dei popoli e di garanzie dei diritti dell’uomo.

Da giurista, dovrei tornare sul tema dell’autodeterminazione violata in Palestina, ma l’ho fatto tante volte che non vale più la pena ripeterlo. Salvo per ribadire, al di là di ogni possibile dubbio, che al popolo palestinese (a quel pochissimo che ormai ne resta) ‘spetta’ il ‘diritto’ all’autodeterminazione; ad Israele no, perché, come ho già spiegato molte volte, è un soggetto di diritto internazionale insediato illecitamente su un territorio non suo (sia pure su raccomandazione delle Nazioni Unite) ma legittimato pienamente da quello che nel diritto internazionale si chiama il principio di effettività. Che mette Israele al riparo dalla pretesa alla sua cancellazione, ma non dall’accusa di occupare illecitamente territorio altrui, né dal suo disonore.

Ma, come dicevo in precedenti articoli, finalmente il Papa si è mosso, mostrando che le divisioni le ha, invisibili ai radar ma non del tutto alla politica … a Tajani è venuto quasi un colpo apoplettico! E lo ha fatto con la parola ferma e ripetuta, questa è la sua forza oggi, e mandando il coraggioso e inerme Cardinale Pizzaballa a sbugiardare Israele e Tsahal e a dire quella bellissima frase: «Deve esserci una via che restituisca loro la vita, la dignità e tutta l’umanità perduta. È ora di porre fine a questa assurdità, di porre fine alla guerra e di dare priorità assoluta al bene comune delle persone», rivolta, ahimè, a due ‘persone’ alle quali ben si attaglia la frase tremenda di Nabucco (scena VII parte II) « Giù!… pròstrati! Non son più Re, son Dio! » … solo che Dio, in quel caso, lo annienta! Potrei dire al Cardinale, che l’unica risposta è il diritto … ma sarei fuori moda!

Può apparire un assurdo, ma oggi la furia fintamente religiosa, ma realmente fanatica, rende certi personaggi analoghi se non peggiori di Nabucco.

Di Giancarlo Guarino

Giancarlo Guarino è Professore ordinario, fuori ruolo, di Diritto Internazionale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Napoli Federico II. Autore di varie pubblicazioni scientifiche, specialmente in tema di autodeterminazione dei popoli, diritto penale internazionale, Palestina e Siria, estradizione e migrazioni. Collabora saltuariamente ad alcuni organi di stampa. È Presidente della Fondazione Arangio-Ruiz per il diritto internazionale, che, tra l’altro, distribuisce borse di studio per dottorati di ricerca e assegni di ricerca nelle Università italiane e straniere. Non ha mai avuto incarichi pubblico/politici, salvo quelli universitari.