Gli Stati Uniti hanno sganciato 12 bombe «bunker buster» da sei bombardieri Stealth B-2 (decollati sabato dalla base aerea di Whiteman, nel Missouri) contro il sito nucleare iraniano di Fordow. Lo ha detto una fonte americana alla Cnn, precisando che sottomarini hanno sparato 30 missili cruise Tlam contro gli altri due siti di Natanz e Isfahan e che un B2 ha sganciato due bombe bunker buster anche su Natanz.

Gli ordigni del tipo GBU-57A/B, noto anche come Massive Ordnance Penetrator (MOP) o ‘bunker buster’ di 13.600 chilogrammi, sono sviluppati dagli Stati Uniti per distruggere obiettivi profondamente sepolti come strutture sotterranee fortificate e tunnel.

L’attacco è stato seguito dal Presidente USA, Donald Trump. in persona dalla Situation Room, con tanto di cappellino MAGA sul capo. «Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi. Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. ORA È IL MOMENTO DELLA PACE! Grazie per l’attenzione a questa questione», ha annunciato su ‘Truth’ Trump.

«Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, per ISraele e il Mondo. Adesso l’Iran deve accettare la fine della guerra. Grazie!»: è questo il secondo post di Donald Trump su Truth dopo l’annuncio dell’operazione contro i tre siti nucleari iraniani.

«Grazie ai patrioti americani che hanno portato queste nostre macchine magnifiche nei cieli iraniani. Ci sono ancora molti obiettivi da colpire, ma è il momento della pace. Se non ci sarà la pace andremo avanti con altri obiettivi»

Il raid aereo degli Stati Uniti sugli impianti nucleari iraniani è stato «pienamente coordinato« con Israele. «Nell’azione di stasera contro gli impianti nucleari iraniani, l’America è stata insuperabile. Ha fatto ciò che nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto fare. La storia ricorderà che il presidente Trump ha agito per negare al regime più pericoloso del mondo, le armi più pericolose del mondo»: ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un video. «La leadership di Trump ha scritto una pagina di storia che può aprire al Medio Oriente un futuro di prosperità – ha aggiunto -. Presidente, il popolo di Israele la ringrazia. Le forze della civiltà le sono grate. Dio benedica l’America, Dio benedica la nostra incrollabile alleanza».

«Adesso è iniziata la guerra»: questo il post pubblicato sull’account X associato ai Guardiani della Rivoluzione iraniani, in seguito all’attacco americano ai siti nucleari dell’Iran.

Un canale affiliato alle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha annunciato che «gli Stati Uniti dovranno sopportare le conseguenze dell’attacco all’Iran. Le loro basi in Medio Oriente saranno ridotte in cenere». Intanto, l’Iran ha già effettuato una prima ritorsione bombardando Tel Aviv, Gerusalemme e l’aeroporto Ben Gurion.

L’Iran sta valutando tutte le opzioni per rispondere agli attacchi statunitensi contro i suoi impianti nucleari e non lascerà quanto accaduto senza conseguenze, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. «L’Iran si riserva il diritto di utilizzare tutti i mezzi per proteggere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo, in conformità con le disposizioni della Carta delle Nazioni Unite, che consentono una legittima risposta per autodifesa», ha dichiarato Araghchi sui social. Il capo della diplomazia iraniana ha sottolineato che gli eventi accaduti sono «oltraggiosi e avranno conseguenze irreversibili». «Ogni membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato da questo comportamento estremamente pericoloso, illegale e criminale» degli Usa, ha aggiunto il ministro.

«Dopo l’attacco americano all’impianto nucleare di Fordow, ora tocca a noi» – ha avvertito Hossein Shariatmadari, caporedattore del quotidiano integralista Kayhan, voce conservatrice che in passato si è identificata come «rappresentante» della Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei – «Senza esitazioni o ritardi, come primo passo dobbiamo lanciare attacchi missilistici contro la flotta navale americana basata in Bahrein e contemporaneamente chiudere lo Stretto di Hormuz alle navi americane, britanniche, tedesche e francesi». Il messaggio si conclude con una citazione del Corano, che recita: «Uccideteli ovunque li troviate».

L’Iran ha richiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In una lettera resa pubblica oggi, Teheran esorta l’esecutivo Onu a condannare gli attacchi statunitensi contro i suoi impianti nucleari.

Nel messaggio, l’ambasciatore iraniano all’ONU, Amir Saeid Iravani, definisce l’attacco statunitense una «grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale» e conferma i dettagli dell’attacco, che ha colpito i siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan nelle prime ore di oggi. Secondo l’ambasciatore gli attacchi sono stati condotti «sotto la piena supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica», l’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite. Gli attacchi violano la Carta delle Nazioni Unite e il Trattato internazionale di non proliferazione nucleare, si legge ancora nella lettera in cui si sollecita una riunione di emergenza «per esaminare questo atto illecito, adottare le misure necessarie per condannarlo e garantire che i responsabili non rimangano impuniti».

Una cosa è certa, avvertono da Teheran: «L’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran assicura alla grande nazione iraniana che, nonostante le malvagie cospirazioni dei suoi nemici, con gli sforzi di migliaia di scienziati ed esperti rivoluzionari e motivati, non permetterà che lo sviluppo di questa industria nazionale, frutto del sangue dei martiri nucleari, venga fermato»