Raggiunto velocemente (ieri ufficializzato) l’accordo di Große Koalition tra CDU/CSU e SPD, la nomina a Cancelliere del leader dell’Unione Cristiano-Democratica, Friedrich Merz, sembrava scontata tanto che Olaf Scholz, riporta la Bild, in procinto di cedere il posto, aveva già deciso di festeggiare insieme ai suoi ministri con una ‘cena rustica’ bagnata da un barile da 10 litri di birra del Sauerland trasportato da lui stesso dentro il baule della sua auto.
Invece, il colpo di scena: Merz non ha raggiunto la maggioranza al Bundestag necessaria per essere eletto Cancelliere. È la prima volta che succede nella storia della repubblica tedesca.
La chiamata al voto, proseguita in modo spedito, si è chiusa alle 9:35. Il risultato, uscito circa trenta minuti dopo, ha lasciato tutti sbalorditi: per l’elezione erano necessari 316 voti, ma al primo turno, per il leader dell’Unione hanno votato 310 parlamentari a favore, 307 contro, 3 si sono astenuti e un voto è risultato non valido. Secondo i calcoli dei media tedeschi a Merz sarebbero mancati 18 voti dalle file della sua maggioranza. Sulla carta, infatti, i gruppi parlamentari della cosiddetta piccola Grosse Koalizion, la coalizione nero-rossa, poteva contare su una maggioranza ridotta: 328 seggi (208 la Cdu-Csu e 120 la Spd) rispetto alla soglia dei 316 voti necessari. Merz aveva dichiarato di aspettarsi di essere eletto cancelliere al primo turno, sotto gli occhi di Angela Merkel, giunta in aula per assistere alla sua nomina. Ma qualcosa è andato storto.
A guastare la sua festa sarebbero stati 18 franchi tiratori. Infatti Merz, ha ottenuto solo 310 voti favorevoli. Il ‘tradimento’ dell’accordo di governo sarebbe stato favorito dal voto segreto. Dopo l’appello nominale, il responsabile del gruppo parlamentare dell’Unione, Steffen Bilger (CDU), ha annunciato che il partito era pienamente rappresentato. Altrettanto ha fatto la SPD.
“È una novità assoluta: mai prima d’ora un cancelliere designato era stato bocciato alle elezioni del Bundestag dopo un’elezione federale e il successo delle trattative di coalizione”, ha scritto Die Welt.
Sei voti sotto la maggioranza necessaria, 18 in meno del totale della nuova coalizione, sembrano pochi, ma pesano in quanto non promettono bene per l’aspirante cancelliere e per la tenuta del nuovo esecutivo, a sei mesi dalla fine della ‘coalizione semaforo‘ a guida SPD, crollata proprio a causa della mancanza di compattezza tra le forze della maggioranza di governo.
Tino Chrupalla, numero due del partito di estrema destra Alternative für Deutschland, ha detto al ‘Corriere della Sera’: «Oggi è un buon giorno per la Germania. Certamente non ha avuto il nostro voto». «Merz dovrebbe farsi da parte e andrebbe spianata la strada per elezioni generali», ha affermato alla Deutsche Welle la leader dell’AfD, Alice Weidel, convinta che oggi sia «una giornata positiva per la Germania». La stessa Weidel ha poi scritto su X che l’accaduto dimostra ”le basi deboli su cui si fonda la coalizione tra Cdu/Csu e Spd”, sostenendo anche che Merz, ”primo candidato alla carica di cancelliere nella Repubblica Federale Tedesca a fallire al primo turno”, ha “pagato il prezzo di tutte le sue macchinazioni in vista delle elezioni, una mostruosa frode elettorale mai vista prima”.
Secondo il co-presidente del gruppo dei Verdi, Bas Eickhout, “una Germania instabile non aiuta l’Europa”, e ha aggiunto che per Merz “non è stato un buon inizio” e “sulla sua leadership c’è ancora da lavorare”. Dello stesso avviso Özdemir Cem, ex leader dei Verdi: «È una catastrofe per la Germania e per la democrazia».
La situazione ha suscitato reazioni anche a livello internazionale: “Quello che è successo stamattina è un fulmine a ciel sereno, non era mai successo nella storia tedesca. In Europa come in Germania c’è un paesaggio politico frammentato e teso, la mancata elezione di stamattina è stata una cosa veramente inattesa”, ha detto la capogruppo dei liberali di Renew al Parlamento europeo, la francese Valerie Hayer.
Merz aveva vinto le elezioni del 23 febbraio, ma era stata una non-vittoria: il risultato della CDU era stato un risultato buono, ma inferiore alle aspettative, mentre il partito di estrema destra, AfD, si attestava come il secondo partito più votato in Germania.
Il leader della CDU non piace a parte dell’SPD e dell’AfD. Ma non va dimenticato che Merz ha anche dei nemici interni al suo partito e si può ipotizzare che qualcuno gli abbia voluto far pagare il voto sull’immigrazione con AfD a gennaio e quello più recente con SPD sul riarmo.
Si sarebbe già riunito l’Ufficio di presidenza del Bundestag per stabilire il calendario dei prossimi turni di votazione. Anche al secondo turno, come al primo, comunque, sarà necessaria la maggioranza assoluta. Secondo quanto appreso sia dalla Bild sia da WELT, oggi non ci sarà un secondo turno di votazioni per l’elezione del cancelliere. Il giorno prescelto potrebbe essere venerdì, a meno che i due terzi del Bundestag non accettino, sempre con una votazione, di anticiparlo a mercoledì.
Il Bundestag vota tre volte per eleggere il cancelliere, per le prime due votazioni serve la maggioranza assoluta, alla terza viene eletto cancelliere chi ha più voti. Il Parlamento ha 14 giorni per arrivare al via libera definitivo sulla nomina di Merz, termine oltre il quale il candidato non sarebbe più eleggibile. La maggioranza si trova ora di fronte ad un bivio: velocizzare i tempi, con il rischio però di assistere a una seconda bocciatura che darebbe un altro duro colpo alla stabilità del nuovo esecutivo, o prendersi tempo per discutere con gli alleati un modo per evitare una fumata nera.
Secondo la Legge fondamentale, in particolare l’articolo 63, che contiene le regole per l’elezione del Cancelliere, spiega lo Spiegel, «se il candidato non viene eletto, il Bundestag può eleggere un Cancelliere entro 14 giorni dallo scrutinio con più della metà dei suoi membri». E quindi: «Se Merz dovesse avere l’impressione di poter ottenere più successo in un secondo turno di votazioni rispetto al primo, potrebbe ricandidarsi in qualsiasi momento. Nell’arco di due settimane possono essere effettuate più schede con candidati diversi. Ma per essere eletti hanno bisogno anche della maggioranza assoluta di almeno 316 voti». Non c’è limite al numero di votazioni possibili, sebbene sia sempre richiesta la maggioranza assoluta. Se durante questa fase non si arriva all’elezione del cancelliere, il processo elettorale entra in una terza fase in cui viene eletta la persona che ottiene il maggior numero di voti (maggioranza relativa). Quindi, la nomina di Merz probabilmente avverrà comunque, ma intanto la leadership di Merz parte ammaccata.
Se così non fosse, toccherebbe al Presidente della Repubblica decidere se nominare effettivamente Merz cancelliere o sciogliere il Parlamento. L’estrema destra di AfD spinge affinché si torni al voto il prima possibile.
La bocciatura fa crollare le borse europee virano in negativo dopo il voto: a Francoforte l’indice Dax, debole in apertura degli scambi, si appesantisce a -1,09%, a Milano il Ftse Mib segna -0,30%, Parigi-0,60%, Londra debole a -0,01%.