Al termine delle celebrazioni funebri di Papa Francesco, entro 20 giorni dalla sua morte, si aprirà il Conclave che sceglierà il suo successore. Già è partito il toto-nomi dei candidati ‘papabili’, ma una cosa è certa: Papa Francesco sarà un fattore determinante, sebbene indirettamente, dato che l’80 per cento dei cardinali elettori (110 su 138, i restanti da Papa Benedetto XVI e Papa Giovanni Paolo II) è stato da lui nominato. Di questi, il 38% è dell’Europa, il 19% è dell’America Latina e dei Caraibi, il 19% è della regione Asia-Pacifico, il 12% è dell’Africa subsahariana, il 7% è del Nord America e il 4% del Medio Oriente e del Nord Africa.
Non è detto che questo sia garanzia di continuità, ma è innegabile che, per volontà di Papa Francesco, il conclave non è mai stato così rappresentativo del mondo se è vero che gli elettori provengono da 65 Paesi di tutti i continenti. Una caratteristica inedita, coerente, tuttavia, con l’idea di Francesco di una Chiesa sempre più globale e rivolta al Sud del mondo e alle periferie, e sempre meno eurocentrica e occidentale.
Ciò nonostante, gli europei continuano a svettare nella rappresentanza, costituendo la maggioranza relativa (54). Il Paese con più elettori resta l’Italia, con 17 cardinali, che in realtà sono 19 considerando il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e il prefetto apostolico in Mongolia Giorgio Marengo.
Seguono gli elettori dell’Asia (24), dell’America Latina (22), dell’Africa (18), pure dell’Oceania (4), senza dimenticare quelli dell’America del Nord (16).
In particolare, 2 ‘elettori’ provengono da Costa D’Avorio, Giappone, Messico, Svizzera; 3 da Germania, Filippine, Regno Unito; 4 da Argentina, Canada, India, Polonia, Portogallo; 5 da Francia e Spagna; 7 dal Brasile; 10 dagli Stati Uniti; 17 dall’Italia.
Come il 21% della popolazione cattolica globale vive in Europa, quindi il continente rimane fortemente sovrarappresentato tra tutti i cardinali votanti (il 40% dei quali proviene dall’Europa). Con questa misura, la regione più sottorappresentata all’interno della leadership della chiesa – anche con le scelte di Francesco – è la regione dell’America Latina-Caraibi, che ospitava il 41% della popolazione cattolica mondiale a partire dal 2022, ma ha solo il 18% dei cardinali votanti.
A confronto con il 2013, la regione Asia-Pacifico rappresenta il 18% dei cardinali in età di voto, rispetto al 10% dei 12 anni fa; l’Africa subsahariana rappresenta il 12% dei cardinali, rispetto all’8% del 2013; la regione America Latina-Caraibi ha il 18%, rispetto al 17%; la regione Medio Oriente-Nord Africa ha il 3%, rispetto al 2%; l’Europa ha il 40%, in calo rispetto al 51%; il Nord America rappresenta il 10%, in calo rispetto al 12%.