E dunque, ora abbiamo finalmente le idee chiare, era ora.
Abbiamo un nemico: questo è ufficiale. Si chiama Russia, ma noi amabilmente lo chiamiamo ‘Ppputin’. E il nemico non è solo nostro, ma è un nemico di tutti, no pardon di ciascuno (notate bene: ciascuno) degli stati europei. E quindi siamo in guerra? Invero, tecnicamente parlando, eravamo già in guerra con la Russia della quale Putin è il capo visibile, in quanto membri della NATO, che ha aiutato seriamente, insieme a noi individualmente, l’Ucraina. Ma di queste tecnicalità in giuridichese stretto noi non ci facciamo cura: ora però lo diciamo chiaramente, perché lo dice il Consiglio Europeo, parlando di un ‘nemico’ dal quale dobbiamo difenderci, e, cosa incredibile un amico da aiutare a difendersi.
Eh sì, vedete, il Consiglio europeo, rispetto al quale il nostro «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni» si rifiuta di riferire in Parlamento perché si tratta solo di cose preparatorie, ha deciso tutto ciò in una riunione alla quale ha partecipato il ‘capo’ dell’Ucraina, il Presidente Volodimyr Zelensky.
Una cosa semplicemente demenziale: il Consiglio si riunisce insieme ad un estraneo, Zelensky appunto, così sottolineando che noi ‘siamo dalla sua parte’… bruciando, quindi, anche ogni possibilità, se pure remota, di entrare nel gioco in una posizione mediana, mediatoria, insomma: di pace, per dirlo in parole più semplici. Anzi, certamente influenzato dalla virile posizione del nostro «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni», il Consiglio europeo dice che ci si deve armare fino ai denti, senza bisogno di passare, come prevedono le regole europee, dal Parlamento Europeo stesso! Magari a qualcuno potrebbe venire in mente che, per implicito, nemmeno da quelli nazionali … a proposito, in Italia come si fa?
La presenza di Zelensky a questa riunione chiarisce anche un altro punto: noi ‘siamo con’ Zelensky e contro Putin a priori, però non si dice la cosa più importante e cioè che cosa faremo se e quando, lo stesso Consiglio Europeo lo conferma, tra USA e Russia si stipulasse una sorta di pace, auspice Zelensky pronto a firmare qualunque cosa in relazione alle cosiddette terre rare da cedere agli USA. In linguaggio corrente, noi diremmo che si tratta di una estorsione, benedetta dall’Europa, che così ‘aiuta’ Zelensky, ma non ottiene alcun vantaggio sulle terre rare che quindi comprerà dagli USA, insieme al gas che dalla Russia ci verrebbe venduto a metà prezzo insieme alle terre rare russe,
Ma non basta, perché noi ci alleiamo con una non meglio definita Ucraina – nata a seconda di chi ne parla il 1991, o il 1994 oppure il 1997 … boh! – in guerra contro l’aggressione russa, lo stesso giorno in cui Marco Rubio, ministro degli esteri USA, si presenta in TV con una vistosa croce dipinta in fronte (spero non incisa a fuoco) a dire papale papale: «che la guerra in Ucraina è una guerra per procura tra due potenze nucleari: USA e Russia» e aggiunge che, intanto, Zelensky è pronto a firmare l’estorsione sulle terre rare, anche se lo stesso Trump ha detto che Zelensky è un dittatore non eletto e si devono fare subito elezioni in Ucraina!
Dato che l’ho scritto e l’ho detto più volte in questi anni di guerra, con alterne reazioni, peraltro sempre negative, voglio rassicurare i miei eventuali lettori: non mi sono messo d’accordo con Rubio, non ne sono un consulente e escludo che lui mi conosca! Però, visto che si tratta del Ministro degli esteri USA, devo pensare che, più o meno, sappia ciò che dice come dovrebbe accadere ai ministri degli esteri in genere (almeno suppongo, poi le eccezioni non mancano), e quindi che in questo momento noi europei, come insieme (Unione Europea) e come singoli Stati, stiamo interferendo, letteralmente, in una guerra tra altri, ma a favore di chi? Voglio dire: se non è l’Ucraina ad essere in guerra con la Russia, noi che ci facciamo in Ucraina, la guerra agli USA? In questo mostruoso pasticcio, l’unica cosa certa è che neutrali non siamo.
Ma insomma, da che parte stiamo, che ci ‘riarmiamo’ a fare, solo per mandare in orgasmi multipli il nostro Guido Crosetto (quello il cui sosia telefona agli industriali per farsi dare soldi)? che una cosa chiaramente l’ha capita prima di tutti: i finanziamenti per il riarmo sono per ciascun esercito di ciascuno Stato. Cioè non si tratta di creare un esercito comune, ma di spendere ciascuno un sacco di soldi per comprare (non sviluppare) armi … negli USA. Del resto pare chiara in tal senso la posizione del nostro Ministro degli esteri, anche lui per definizione del tutto affidabile, o no? Lui, Antonio Tajani, in effetti afferma: «L’Europa deve essere messa nelle condizioni di difendersi e proteggersi e dobbiamo mettere anche l’Ucraina nelle condizioni di difendersi e far pressione per una pace giusta e duratura, una pace attraverso la forza» dal che si dovrebbe dedurre che ci dobbiamo difendere con la forza da Putin, che secondo Europa e Tajani è ‘aggressore’. Ministro Tajani che, affettuosamente definito a Washington ‘Tagliatella’), secondo l’inviato speciale (non si è mai saputo per cosa) di Trump in Italia, tal Zampolla, non ha parlato con il predetto perché «è uno poco informato, la Casa Bianca doveva trovare del tempo per lui?» e aggiunge anche, per rassicurarci forse, che «Mi pare che anche Meloni lo informa poco, quando viaggia». Per carità, con tutte le cautele del caso, perché si tratta di quello (Zampolla non Tagliatelle) che dice della Meloni: «una politica furbissima, un genio totale, e c’è grande stima per lei a Washington» e di Salvini: «nice guy … è quello col sangue 100% trumpiano».
Capito?
Beati voi. Io vado a procurarmi qualche elmetto, hai visto mai!