L’esperienza di Karchiv 1917 conferma “che il desiderio del Cremlino di un governo fantoccio in Ucraina nel 2022 non è una novità. I contesti interni ed esterni, però, sono molto diversi“. Intervista ad Anastasiia Kudlenko (University of Kent)
Il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, lo ha detto e ne è convinto: “Abbiamo resistito e respinto con successo gli attacchi nemici. I combattimenti continuano in diverse città e regioni del nostro Paese… La Russia voleva prendere “il centro del nostro Stato e metterci suoi fantocci, come a Donetsk”, ma “abbiamo infranto il loro piano”.
Riavvolgendo il nastro a circa due settimane fa, al riconoscimento russo di Donesk e Luhansk che ha dato il via all’operazione speciale’ in Ucraina, si torna alla ‘lezione’ di storia che Putin fece in quell’occasione: «L’Ucraina contemporanea è stata completamente e interamente creata dalla Russia, per la precisione dalla Russia comunista e bolscevica. Questo processo è iniziato quasi subito dopo la rivoluzione del 1917, e Lenin e i suoi compagni hanno agito in modo davvero scorretto con la Russia, arraffandole e strappandole una parte dei suoi territori storici».
Pronunciando queste parole, Putin ha tralasciato (volontariamente, si intende) più di 1200 anni di storia ucraina, da quando fu creato il Rus, il primo stato slavo, che si estendeva dal mar Baltico al Mar Nero, con capitale Kiev. L’impero zarista lo avrebbe annesso solo alla fine del XVIII secolo, ma con il divampare dei nazionalismi a metà del XIX secolo, anche l’Ucraina ne venne poi travolta.
L’anno cruciale sarebbe poi stato il 1917 con una prima rivoluzione, quella democratica, nel mese di febbraio, che portò al crollo, il 15 marzo, dell’impero zarista, ed una seconda, quella di ottobre, che mise nelle condizioni Lenin, il 7 novembre, di creare il primo regime totalitario della Storia.
Nel mese di marzo 1917, le varie etnie – che insieme a quella russa cha vale il 44% della popolazione – decisero di rendersi autonome. In Ucraina, il 17 marzo, venne creata la Rada, un’assemblea, presieduta da Mykhailo Hruchevski, che il 23 marzo proclamò la sua indipendenza rispetto al governo centrale la cui guida fu affidata, da lì a poco, a Volodymyr Vynnychenko.
A fronte della creazione del Sovnarkom – il Consiglio dei commissari del popolo dell’Unione Sovietica, che interferiva in modo invadente negli affari interni ucraini – da parte di Lenin l’8 novembre, di lì a dopo un mese, il 3 dicembre, l’assemblea ucraina avrebbe proclamato la Repubblica popolare di Ucraina, scatenando la furia di Lenin: «Oggi siamo testimoni di un movimento nazionale in Ucraina e diciamo: sosteniamo senza riserve la libertà totale e incondizionata del popolo ucraino. (…) Tuttavia, tendiamo una mano fraterna agli operai ucraini e diremo loro: “Con voi lotteremo contro la vostra e la nostra borghesia”», annunciò il 5 dicembre.
Dieci giorni dopo, il 16 dicembre, la Rada rispose fissando la giornata lavorativa ad otto ore, dando la terra ai contadini e proclamando un’amnistia politica. Lenin, a quel punto, rispose per la prima sulla Pravda il 18 dicembre con un “Manifesto al popolo ucraino” accompagnato da un ultimatum: «Noi accusiamo la Rada ucraina di portare avanti, celata sotto frasi patriottiche, una politica borghese doppiogiochista che si esprime da molto tempo con il rifiuto a riconoscere i soviet e il loro potere in Ucraina. (…) Questo doppio gioco, che ci impedisce di riconoscere la Rada in qualità di rappresentante plenipotenziario delle masse operaie sfruttate della Repubblica di Ucraina, l’ha condotta in questi ultimi tempi a prendere provvedimenti che, di fatto, eliminano qualsiasi possibilità di intesa. Nel caso in cui entro 48 ore non pervenga una risposta soddisfacente alle nostre domande, il Consiglio dei commissari del popolo considererà la Rada di Ucraina in stato di guerra dichiarato contro il potere dei Soviet in Russia e in Ucraina».
Non ricevendo risposte, il 25 dicembre i bolscevichi fecero proclamare a Kharkiv, la seconda città per dimensioni, una Repubblica Sovietica di Ucraina che riconobbero subito per poi formare un nuovo governo che, però, sarebbe nato senza sostegno popolare, a differenza della Rada già fortemente appoggiata, ma che, a sua volta, non riconosceva il nuovo assetto di potere dopo il colpo di Stato. Ma, a questo punto, si procedette al Terzo Universale che riconosceva l’autonomia da Mosca. Poi alcuni reparti dell’esercito Bolscevico marciarono su Kiev l’8 febbraio 1918. La Rada centrale fuggì.
Ma cosa c’entra il 1917 con il 2022? Lo abbiamo chiesto ad Anastasiia Kudlenko, ricercatrice associata dell’University of Kent.
Dottoressa Kudlenko, Putin parla di “denazificazione” dell’Ucraina e definisce Zelensky “un drogato”. Dice questo perché vuole instaurare un governo fantoccio?
È un tentativo di screditare il Presidente Zelensky e la sua squadra. Zelensky è ebreo e viene dalla città prevalentemente di lingua russa di Kryvyi Rih. Non si adatta allo stampo stereotipato dei neonazisti che il Cremlino ha modellato per decenni per gli ucraini, ma più attivamente all’indomani della Rivoluzione della dignità nel 2013-2014, noto anche come Euromaidan. Definire qualcuno un ‘tossicodipendente’ è un insulto dell’epoca sovietica e ha lo scopo di dimostrare che una persona etichettata in questo modo non può essere rispettata ed è moralmente corrotta. Questi insulti non si basano su alcuna prova e sono semplicemente usati per indebolire il Presidente ucraino e il suo governo.
Putin ha fatto un appello ai militari ucraini perché facessero un golpe e deporre Zelensky: “Prendete il potere, sarà più facile negoziare tra me e voi”, ha detto. Perché?
Soprattutto perché non capisce le forze armate ucraine (ZSU). L’esercito ucraino ha sempre goduto del più alto livello di sostegno tra la popolazione. È lì per proteggere lo stato ucraino e il popolo. C’è un motivo per cui gli ucraini ora dicono “Confidiamo in Dio, confidiamo nella ZSU”. Putin si è rivolto ai militari perché rifiuta di trattare con Zelensky, che è rimasto fermo e si è rifiutato di concedergli concessioni. Putin è al potere da 22 anni, non è abituato a essere sfidato, soprattutto dai novizi politici. Zelensky non aveva esperienza politica fino a quando non è stato eletto presidente nel 2019. I militari, tuttavia, si fidano di Zelensky, che è anche il comandante in capo, e se Putin è serio sui negoziati, dovrebbe averli con Zelensky.
Cosa ci insegna la creazione bolscevica del governo fantoccio di Kharchiv del 1917?
Ci insegna che i russi che si intromettono nella politica ucraina hanno radici profonde e che il desiderio del Cremlino di un governo fantoccio in Ucraina nel 2022 non è una novità. I contesti interni ed esterni, invece, sono molto diversi.
Lei ha scritto: “È importante notare che la creazione del governo di Kharkiv è stata resa possibile dalla precedente occupazione di Kharkiv da parte delle truppe bolsceviche”. Quindi, l’installazione del governo fantoccio non può prescindere dall’occupazione militare. A questo punto del l’offensiva, il governo fantoccio è ancora un obiettivo realizzabile?
Tutto è possibile con la Russia. Il problema, però, è la legittimità. Tutti conoscono le loro intenzioni, dopotutto Putin ha dichiarato pubblicamente il suo desiderio per un governo più favorevole al Cremlino in Ucraina. Ma ciò che è più importante è l’assenza di sostegno in tal senso in Ucraina. All’inizio di questa settimana, il 91% degli ucraini sosteneva Zelensky. Certo, Putin potrebbe provare a creare più “repubbliche popolari” sui territori che occupa. Ad esempio, è circolata la voce che questo fosse già pianificato per Kherson nel sud, l’unico centro regionale che è riuscito a occupare finora. Poiché la popolazione locale ha mostrato resistenza, ciò richiederà all’esercito russo di portare “sostenitori” dalla Crimea e probabilmente più lontano e usare la violenza. Il 5 marzo, il Servizio di sicurezza dello Stato dell’Ucraina (SBU) ha annunciato di aver sventato un complotto per creare una repubblica popolare nell’ovest del paese, quindi è possibile che la Russia possa perseguire l’idea di più governi e repubbliche fantoccio. C’è un problema con quel piano, tuttavia. Putin è riuscito a unire l’Ucraina come nessuno prima di lui, ma questa non è l’unificazione che vuole, è contro di lui e contro la Russia. Qualunque cosa riesca a installare non è destinata a durare.
Kharchiv è sotto assedio, bombardata, ma resiste. Perché, secondo Lei, la Russia, a differenza del 1917, sta incontrando tanta difficoltà a prendere questa città?
L’anno scorso, l’Ucraina ha celebrato i 30 anni della sua indipendenza. In questi anni, molto è cambiato rispetto all’epoca sovietica, e ancor di più dal 1917. Il cambiamento principale è l’identità nazionale. La maggior parte delle persone a Kharkiv ora, così come 100 anni fa, parla russo, ma si identifica come ucraina. Questo è difficile da capire per Putin. Nel 1917, l’idea di un’Ucraina autonoma stava appena prendendo forma e l’idea di indipendenza era ancora più nuova. Kharkiv nel 2022 fa parte dell’Ucraina indipendente ed è protetta dall’esercito ucraino e dalle unità di difesa territoriale. Nel 1917, il giovane governo ucraino era ancora molto ingenuo e non capiva l’importanza di un esercito forte.
Non avendo ancora preso Kiev, Putin potrebbe pensare di installare intanto un governo fantoccio a Kharchiv, quando riuscirà a conquistarla?
Sembra improbabile, dato che i russi stanno facendo tutto il possibile per distruggere la città e la sua popolazione. Hanno bombardato l’amministrazione regionale e il centro della città, ma non si sono fermati qui. Bombardano continuamente i distretti residenziali e uccidono i civili. La loro priorità qui sembra rovinare completamente Kharkiv.
Pochi giorni fa, a Minsk, è tornato sulla scena Yanukovich, l’ex Presidente ucraino filo-russo. Putin vuole rimettere al potere Yanukovich a Kiev oppure renderlo Presidente di un governo fantoccio a Kharchiv?
L’unica persona che conosce la risposta a questa domanda è Putin. È un altro esempio di come il Cremlino non capisca l’Ucraina. Yanukovich è fuggito dall’Ucraina dopo aver ordinato lo spargimento di sangue durante la Rivoluzione della dignità. Una volta lasciato, sono state seguite tutte le procedure previste dalla costituzione ucraina per rimuoverlo dalla carica di presidente. Da allora l’Ucraina ha avuto due presidenti, Poroshenko e Zelensky, entrambi selezionati attraverso elezioni democratiche. Zelensky ha ricevuto più del 70% dei voti. Yanukovich non sarà accettato dagli ucraini, semmai ci sarà più resistenza. Non era nemmeno una scelta praticabile per le repubbliche secessioniste dell’est.
Come ‘fantoccio’, si è anche fatto il nome dell’oligarca, Viktor Medvedchuk. Che ne pensi?
Viktor Medvedchuk ha stretti legami con Putin. Era agli arresti domiciliari con l’accusa di tradimento quando la Russia ha invaso il 24 febbraio. Ora è molto probabilmente in Russia ed è una figura altamente divisiva. Direi che è più probabile che il Cremlino scelga qualcuno più sconosciuto.
Quale opposizione c’è oggi in Ucraina che possa essere ‘usata’ da Putin per installare nel Paese un governo fantoccio? Si parla di un 10% di forze pro-russe, ma chi sono? Hanno uomini che potrebbero guidare un governo firmato Putin?
L’opposizione filo-russa è rappresentata dalla Piattaforma di opposizione — For Life. Tuttavia, è difficile fare un nome, soprattutto perché la maggior parte dei politici ora sta lavorando insieme contro l’aggressione russa. Vale la pena sottolineare, tuttavia, che se Mosca cercherà di installare un governo fantoccio in Ucraina, non sarà né legittimo né stabile. Dopo l’inizio dell’invasione, nessun politico in Ucraina può rivaleggiare con la popolarità di Zelensky poiché ha mostrato il livello di coraggio e determinazione che ha ispirato non solo gli ucraini ma anche le persone di tutto il mondo. Mi piacerebbe pensare che il governo in esilio non sia un’opzione al momento.
Le forze armate come si comporteranno? C’è una corrente pro-Russia all’interno che potrebbe prendere il controllo e mettere le Forze armate al servizio del governo fantoccio?
Come ho detto prima, le forze armate non collaboreranno con i russi. Se la Russia riuscirà a creare un altro governo, potrebbe dover ricorrere a vestire il proprio esercito con uniformi ucraine, cosa che hanno fatto per ottenere l’accesso a Kiev, ad esempio.
Se Putin davvero provasse insediare un governo fantoccio, non crede che contemporaneamente scoppierebbe una guerra civile?
Putin non è contrario all’idea di una guerra civile in Ucraina. Probabilmente lo accoglierà con favore poiché assicurerebbe che l’Ucraina sia indebolita e non possa perseguire legami più stretti con le istituzioni euro-atlantiche, che vede come una minaccia diretta per la Russia.
Oleksy Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, ha dichiarato in durante un discorso tv di aver sventato un complotto ai danni del presidente. Kiev ha riferito di aver annientato un gruppo d’élite di combattenti ceceni che si era organizzato per attentare alla vita del leader ucraino. Oltre 400 mercenari russi starebbero operando a Kiev con l’ordine partito dal Cremlino di uccidere il presidente ucraino Zelensky e preparare il terreno per fare in modo che Mosca posso prendere il controllo della capitale ucraina. A dirlo è stato il quotidiano britannico ‘Times’. L’uccisione di Zelensky è un obiettivo di Putin? E, qualora ci riuscisse, quali conseguenze questo avrebbe?
Zelensky ha detto di essere l’obiettivo numero 1 di Putin. È del tutto possibile. Putin sembra essere determinato a cambiare la traiettoria dello sviluppo dell’Ucraina e impedire che si allontani dalla sfera di influenza russa ad ogni costo. Un’invasione su vasta scala dell’Ucraina, che tutti nel mondo, a parte la maggior parte dei russi, che rimangono sotto l’influenza della propaganda di stato, possono vedere come un atto di aggressione non provocata ne è una testimonianza. Uccidere Zelensky o rovesciarlo non darà a Putin i risultati che sperava di ottenere: la popolazione ucraina non abbraccerà né lui né il suo governo fantoccio. Invece, farà precipitare la Russia in un maggiore isolamento.
Lei ha scritto: “Nonostante le somiglianze, è improbabile che Putin ripeta il successo dei suoi predecessori bolscevichi nell’installare un governo fantoccio e nel farlo riconoscere al di fuori della Russia, per almeno due ragioni”. Quali?
L’esercito ucraino e il fatto che il mondo intero sia a conoscenza delle sue intenzioni. Nel 1917 non c’erano quasi truppe al servizio dello stato ucraino. Ad esempio, sulla strada per Kiev, vicino alla stazione ferroviaria di Kruty, i bolscevichi furono accolti da una piccola unità di 400 soldati, 300 dei quali erano studenti. Questi studenti furono uccisi spietatamente, ma ora sono ricordati nei libri di storia come Heroes of Kruty. Kiev è molto più preparata questa volta. Per quanto riguarda il secondo punto, il fatto che il governo fantoccio sia stato discusso così tanto significa già che non avrà legittimità. Certo, Putin può ancora venderlo al suo pubblico nazionale, poiché 5 russi su 4 stanno ricevendo le loro notizie dai media controllati dallo stato e molti credono ancora che il loro governo stia conducendo una “operazione militare speciale” in Ucraina.
Nelle trattative tra Kiev e Mosca, ci potrebbero essere discussioni sul governo ucraino?
È già una delle richieste russe in quanto parlano di “denazificazione”, prevedono il cambio di governo, ma questo non è un inizio per l’Ucraina.
Tu scrivi: “Anche nel 1918, gli ucraini hanno dimostrato che una vittoria a breve termine non equivale al successo previsto dai bolscevichi. Nel 2022, l’Ucraina ha un supporto più globale. Più Putin insisterà con la guerra, più spingerà la Russia all’isolamento”. C’è chi sostiene: «La Finlandia ha fermato Stalin, l’Ucraina può fermare Putin». Sei d’accordo?
Sì, penso che possa. Tuttavia, a quale prezzo? L’Ucraina ha mostrato grande resilienza e resistenza e l’esercito ucraino può ancora sconfiggere i russi. Eppure non c’è niente solo in questa guerra poiché i russi continuano a uccidere civili e non possono nemmeno cessare il fuoco per garantire un corridoio verde per le evacuazioni. L’Ucraina ha bisogno di più aiuto dai suoi alleati, l’aiuto che non sono pronti a fornire. La priorità sono più aerei militari e una no-fly zone sull’Ucraina o almeno su parte del suo territorio. È nell’interesse dell’Occidente sostenere l’Ucraina e aiutarla il più possibile a fermare Putin perché non si fermerà all’Ucraina.