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L’ esito del primo ed ultimo duello tv tra Angela Merkel e Martin Shulz a poco più di tre settimane dalle elezioni federali. Ci possono ancora essere dei colpi di scena?

 

Novanta minuti è durato il duello fra Angela Merkel e Martin Schulz, andato in onda su diversi emittenti televisive tra cui RTL, Zdf, Sat. 1 e Ard. I due sfidanti sono stati intervistati da quattro giornalisti Peter Kloeppel per RTL, Maybrit Illner di ZDf, Claus Strunz per Sat 1 e Sandra Maischberger di ARD. Il duello tv trasmesso ieri sarà il primo e l’ unico di questa campagna elettorale, forse mai decollata: la Merkel ha, infatti, rifiutato un secondo confronto e per questo è stata criticata tanto dall’ SPD quanto dalla categoria dei giornalisti.

A poco più di venti giorni dalle elezioni, Il dibattito in tv alla cancelleria costituiva una delle ultime occasioni per il candidato dell’ SPD di rimontare. Ma questo non è avvenuto. Nonostante Shulz abbia tentato di attaccare l’avversaria sull’immigrazione, gli scandali nell’industria dell’auto, il cosiddetto dieselgate, sulle disuguaglianze sociali, in particolare sulle proposte della CDU di non alzare, come vorrebbe il Ministro dell’ Economia Wolfgang Schäuble, l’età della pensione – «Con me non ci sarà mai la pensione a 70 anni» ha detto la Merkel – e di tagliare le tasse ai ceti medi, sulla politica estera di della Cancelliera, a suo dire troppo morbida verso l’ America di Trump e verso la Turchia di Erdogan, la situazione non pare essersi ribaltata e sono rimasti intatti quei 15-17 punti percentuali di divario tra le due forze politiche.

Insomma la tattica, suggeritagli da diversi esperti di comunicazione, di attaccare in modo deciso, ma senza esagerare la Merkel, non ha scalfito la solidità granitica dell’ altra competitor. Era anche difficile riuscire in un’ impresa tanto ardua dato che i Socialdemocratici, da quattro anni, sono parte integrante della Grande coalizione e, di fatto, alleati di governo della Cancelliera. Quest’ ultima è parsa quanto mai tonica, capace di ribattere alle critiche e di difendere il proprio operato ed i suoi risultati, quelli di cui scarseggia l’ ex Presidente del Parlamento europeo.

Secondo un sondaggio effettuato da Infratest dimap e riportato da ARD-DeutschlandTrends, la Merkel, Cancelliera da ben 12 anni, ha convinto più del suo sfidante: 55% contro 35%.

Il duello, sebbene pacato nel complesso, si è fatto più rovente quanto il leader dell’ SPD ha attaccato l’ altra contendente sulla questione migratoria e sulla linea adottata nel 2015: «Rifarei tutto» ha controbattuto la Merkel a Shulz il quale le ha rimproverato che «avrebbe dovuto consultarsi con i partner europei, prima di prendere decisioni», magari ottenendo maggiore solidarietà. E quando la cristiano-democratica gli ha ricordato che non è così semplice ricevere maggiore solidarietà da Viktor Orban, il candidato SPD ha risposto: «E allora mi spieghi perché la Csu invita Orban in Baviera…» e ha promesso respingimenti più veloci. Alla domanda secca sui ricongiungimenti, Shulz ha precisato che è impossibile decidere su un tema così delicato senza esaminare il caso singolo e senza andare contro la Convenzione di Ginevra e la Costituzione. Lungi dal non riconoscere che siano stati fatti errori, la Merkel ha, però, puntualizzato che «si doveva prendere una decisione».

Collegato al discorso sui migranti, quello sulla Turchia, a riguardo della quale, oltre a rilanciare il blocco dei 4,5 miliardi di euro di fondi di sostegno, Shulz ha dichiarato: «Da cancelliere cancellerò i negoziati per l’adesione della Turchia alla Ue» poiché Erdogan «ha oltrepassato ogni linea rossa» e «capisce un solo linguaggio: adesso basta». A queste parole, la leader della CDU ha ribadito che «bisogna agire nell’interesse dei cittadini tedeschi incarcerati» e che «metà della Turchia vuole entrare nella Ue». Alla provocazione di Schulz circa il “sequestro” di 14 cittadini tedeschi, Merkel non ha esitato a dire che preferirebbe aumentare le pressioni economiche sulla Turchia, non esimendosi dal «parlare con i partner europei per capire se riusciamo a interrompere questi negoziati per l’adesione».«Attaccare la Turchia ed Erdogan, trascurando i problemi fondamentali e più urgenti della Germania e dell’Europa, è un riflesso della mancanza di visione in Europa». Con questo tweet Ibrahim Kalin, il portavoce del presidente turco Erdogan, ha commentato la parte del dibattito tedesco circa l’ adesione della Turchia all’ UE. Kalin ha poi aggiunto: «La sottomissione dei politici tedeschi al populismo e all’alienazione alimenterà sono la discriminazione e il razzismo. Non importa quale partito politico vincerà le elezioni tedesche perché è ovvio la mentalità che prevarrà».

Davanti 15 milioni di spettatori tedeschi, i due candidati hanno anche parlato della crisi della Corea del Nord: la Merkel ha ripetuto che parlerà con Trump in quanto «lavoriamo per una soluzione diplomatica e non vogliamo una soluzione militare» e, pur non condividendo le dichiarazioni del Presidente americano dopo i fatti di Charlottesville, che «è necessario parlare con Washigton».

E sul finire del dibattito, a proposito delle alleanze, è stata la Merkel a mettere in difficoltà il suo avversario: la Cancelliera uscente, in modo netto, ha rifiutato un’ alleanza con la destra nazionalista dell’ AfD. La medesima chiarezza non c’è stata da parte di Schulz che non ha escluso un’eventuale alleanza a sinistra con la Linke.

Secondo la stessa rilevazione Infratest dimap, la candidata CDU avrebbe convinto il 48% degli indecisi contro il 36 % degli stessi conquistato dallo sfidante.

Nonostante alcuni abbiano notato “più un duetto che un duello”, la Merkel ha avuto la meglio sulla credibilità (49%), sulla simpatia (49%), sulla competenza (64%), sull’ immigrazione (44%), sulla politica estera (61%) e sul mercato del lavoro (45%). D’ altra parte, Shulz è sembrato più bellicoso (87%) e più vicino ai cittadini (55%).

Il 54% degli intervistati (contro il 26%) ha trovato Schulz meglio di quanto si aspettavano; così come il 30 % (contro il 24%) ha riscontrato una Merkel più efficace delle aspettative.

 

Al termine della sfida tv, la Merkel si aggiudicherebbe, dunque, il 55% dei consensi contro il 35% raccolto da Shulz. Risultato molto più soddisfacente del precedente duello tv, quello del 2013, contro l’ altro candidato dell’ SPD Peer Steinbrück: a conclusione di quell’ agone, la leader CDU aveva ottenuto solo il 44% contro il 49 % ottenuto da Steinbrück.

Lo stesso sondaggio ha però evidenziato un altro interessante aspetto: alla domanda “Quale Cancelliere eleggerebbe”, mentre la Merkel vede riconfermato il risultato pre-duello tv, Schulz ha visto aumentare di 8 punti percentuali il numero di coloro che lo elegerebbero.

Le elezioni federali sono previste per domenica 24 settembre. Pur non essendo così marcate le differenze tra i due programmi, Angela Merkel è uscita vincitrice dal duello in televisione. Dal canto suo Shulz, il cui partito sembrava in crisi anche a fronte delle polemiche sull’ ex Cancelliere Schroder, dopo nemmeno un’ ora e mezza di confronto, ha aumentato, secondo la statistica riportata da ARD, di 8% quanti vorrebbero eleggerlo. A tre settimane dalle urne, ci sono ancora i presupposti per dei colpi di scena?