FILE PHOTO: Intercontinental ballistic missile (ICBM) Hwasong-14 is pictured during its second test-fire in this undated picture provided by KCNA in Pyongyang on July 29, 2017. KCNA via Reuters/File Photo ATTENTION EDITORS - THIS IMAGE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY. REUTERS IS UNABLE TO INDEPENDENTLY VERIFY THIS IMAGE. SOUTH KOREA OUT. NO THIRD PARTY SALES. NOT FOR USE BY REUTERS THIRD PARTY DISTRIBUTORS - RTS1AT9X

All’ennesima provocazione da parte di Pyonyang, sembra farsi ancor più tesa la situazione

 

Quello odierno è stato un brutto risveglio per i cittadini giapponesi che, accendendo il loro cellulare, hanno trovato un SMS con su scritto «Un missile è stato lanciato dalla Corea del Nord. Per cortesia riparatevi in un edificio solido o un seminterrato». A renderlo tale, l’ ennesima provocazione di Kim Yong Un: un missile lanciato da Pyonyang alle 6.29 ora locale che ha sorvolato il Giappone in corrispondenza dell’isola di Hokkaido per poi finire nel Mar del Giappone frantumandosi in tre pezzi a circa 1.180 km dalla città di Cape Erimo.

«Il missile ha attraversato il nostro spazio aereo» ha dichiarato in mattinata il premier di Tokyo Shinzo Abe prima di dare inizio ai lavori di una riunione d’ emergenza. Il capo di gabinetto del governo giapponese Yoshihide Suga ha espresso parole di condanna nei confronti dell’ ennesimo lancio missilistico bollandolo come  «una grave minaccia senza precedenti alla sicurezza del Giappone».

Yoshihide Suga ha riferito che non sono stati registrati danni né incidenti e a detta di fonti militari e dei servizi segreti sudcoreani, il missile lanciato da Pyonyang avrebbe percorso 2,700 km, raggiungendo un’altezza massima di 550 km e costituirebbe un test per valutarne la capacità di trasportare testate nucleari. «Il Ministero della Difesa giapponese ha pero’ deciso di non intercettarlo perche’ non costituiva una minaccia diretta al suolo giapponese» ha fatto sapere Itsunori Onodera, il responsabile della Difesa.

Il presidente Donald J. Trump, in una telefonata con il primo ministro giapponese, ha convenuto che la Corea del Nord rappresenta «una grave e crescente minaccia diretta verso gli Stati Uniti, il Giappone e la Repubblica di Corea, nonché verso i paesi del mondo».

Secondo quanto riferiscono due funzionari americani, quello lanciato dalla Corea del Nord sul Giappone sarebbe un missile balistico a raggio intermedio (Irbm), precisamente un KN-17 oppure un Hwasong-12, esemplari molto simili ai Taepodong e al Musudan. Stando alle caratteristiche tecniche, l’Hwasong-12, quasi 30 tonnellate di peso e 16 metri di altezza, apparso per la prima volta a Pyonyang il 14 aprile in occasione della parata di festeggiamento dello scorso 14 aprile per celebrare l’anniversario della nascita del fondatore della Corea del Nord Kim Il-sung,   si configura come un missile balistico monostadio, alimentato da propellente liquido, in grado di portare una testata nucleare, coprendo una gittata compresa tra i 3.700 km e i 6mila km. Sarebbero, però, ancora in corso ulteriori analisi per definire se il test ha avuto o meno successo.

Dal canto suo, il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, tramite il suo portavoce Eri Kaneko, ha condannato il lancio che, in violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, «mina sicurezza e stabilità regionali e gli sforzi per creare uno spazio per il dialogo» e ha esortato Pyongyang a rispettare gli obblighi internazionali.

«Gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud hanno chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unitedopo che la Corea del Nord ha lanciato un missile stamani». Lo ha detto ai giornalisti l’ Ambasciatore americano alle Nazioni Unite Nikki Haley il quale ha aggiunto: «Cio’ che e’ accaduto e’ assolutamente inaccettabile e irresponsabile. Gli Stati Uniti insieme a Giappone e Corea del Sud hanno chiesto un incontro del Consiglio di sicurezza di emergenza questo pomeriggio». Haley ha auspicato, inoltre, che «la Cina e la Russia continuino a lavorare con noi come hanno fatto in passato sulla Corea del Nord».

D’ altra parte, la Cina, attraverso la portavoce del Ministero degli Esteri, Hua Chunying, ha esortato da una parte la Nord Corea ad interrompere i test missilistico-nucleari e, dall’ altra, Stati Uniti e Corea del Sud a non proseguire nelle esercitazioni militari congiunte. «Auspichiamo che le parti coinvolte possano considerare di operare una de-escalation della situazione e raggiungere la pace e la stabilità nella penisolacoreana. Le nuove sanzioni e pressioni nei confronti di Pyongyang non possono fondamentalmente risolvere le tensioni».

«E’ chiaro a tutti» – ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov a Ria Novosti – «che l’opzione delle sanzioni alla Corea del Nord si è ormai esaurita. Maggiori sanzioni non risolveranno il problema. Ora l’Onu deve passare una risoluzione che dica chiaramente no a soluzione militare e no a sanzioni unilaterali al di fuori di quelle approvate dal Consiglio di Sicurezza».

«Siamo pronti a sostenere tutte le iniziative efficaci per evitare l’escalation, per far tornare a Pyongyang al tavolo dei negoziati e per attuare con precisione la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di agosto» ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron di fronte agli ambasciatori incontrati all’Eliseo.

«L’ Italia esprime la propria più ferma condanna per il lancio effettuato stanotte dalla Repubblica Democratica Popolare di Corea di un missile balistico che ha sorvolato il territorio giapponese. La frequenza dei test missilistici di Pyongyang e il continuo sviluppo delle relative tecnologie rappresentano fonte di grande e crescente preoccupazione, oltre a destabilizzare l’equilibrio regionale» ha dichiarato Angelino Alfano, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano. «Questi fatti» – ha precisato il Ministro «costituiscono l’ennesima chiara violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il programma missilistico e nucleare nordcoreano rappresenta una seria minaccia al regime di non proliferazione globale, nonché alla pace e alla sicurezza internazionali». «La condanna» ha ricordato, inoltre, Alfano « è ancor più importante oggi, Giornata Internazionale contro i Test Nucleari. La Repubblica Democratica Popolare di Corea deve immediatamente abbandonare lo sviluppo del suo programma nucleare».

La Commissione giustizia e pace di Monsignor Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon, riprendendo una frase contenuta nell’Enciclica di Giovanni XXIII “Pacem in Terris” ossia “La pace non può essere costruita mai attraverso l’equilibrio del potere delle armi, ma si realizza attraverso la fiducia mutua“, si dice profondamente preoccupata circa l’ intenzione del governo sud-coreano d’impiegare il Thaad(Terminal High Altitude Area Defense), sistema anti-missilistico a corto e medio raggio, per proteggere il proprio territorio della Corea del Sud. La Commissione – scrive il comunicato – «suggerisce di ripensare il dispiegamento dei missili Thaad che può creare grande difficoltà non solo nella relazione tra le due Coree ma anche nelle relazioni internazionali». Come affermato nelle settimane scorse, «la Chiesa in Corea denuncia decisamente tutte le provocazioni imprudenti della Corea del Nord e si oppone a tutte le azioni che sollevano le tensioni nella penisola coreana facendo indietreggiare, a tutti gli effetti, la promozione della pace». Dunque perseguire la strada del dialogo è la posizione della Chiesa.

La seduta a Wall Street ha avuto un’ inizio difficile: il Vix, l’indice della volatilita’ era in rialzo del 19% a 13,46. Dopo i primi scambi, il Dow cede 131 punti, lo 0,6%, a quota 21.677; l’ S&P 500 perde 11,45 punti, lo 0,5%, a quota 2.432,8. Il Nasdaq segna un -35,73 punti, lo 0,55%, a quota 6.248. Il petrolio a ottobre al Nymex cala dello 0,5% a 46,33 dollari al barile.

A poche ore dal lancio, l’aeronautica di Seul ha risposto alla provocazione: quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe Mk-84 su bersagli del campo di addestramento del Pilseung Firing Range nella parte orientale del Paese, per dimostrare, come scrive l’agenzia di stampa sud-coreana Yonhap la “forza schiacciante” della Corea del Sud,  e su ordine del Presidente  Moon Jae-in.

Tuttavia, facendo un confronto tra l’ arsenale nord e sud-coreano, non ci sarebbe partita: 625.000 sarebbero gli uomini su cui conterebbe Seoul contro  il milione e 280mila della Corea del Nord, tra esercito, aeronautica, marina. Per quanto riguarda le unità di terra, 12 sarebbero i corpi, 43 le divisioni e 15 le brigate della Corea del Sud; rispettivamente 17, 82 e 74 per Pyonyang. La Corea del Sud potrebbe contare su 2400 carri armati contro gli oltre 4300 nordcoreani; su 5700 cannoni contro gli 8600 di Kim Yong Un; 10 i sottomarini della Sud Corea contro i 70 della Corea del Nord. Seoul potrebbe infine far conto su una riserva di circa 3 milioni di uomini contro i quasi 8 milioni di Pyonyang. La Corea del Sud, senza l’ ombrello americano, potrebbe soccombere in uno scontro con la Corea del Nord.

Nella mattinata di oggi, il ministro degli Esteri di Seul, Kang Kyun-wha, ha telefonato al segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, ipotizzando nuove dure sanzioni contro la Corea del Nord. Il consigliere della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, H.R. McMaster, ha dichiarato il ‘pieno sostegno’ del presidente Trump al governo sud-coreano contro le provocazioni di Pyongyang. Durante una conferenza sul disarmo delle Nazioni Unite tenutasi a Ginevra, nuove dure accuse verso la Corea del Nord sono arrivate dai diplomatici di Stati Uniti, Giappone, Unione Europea, e Australia, mentre, di contro, il rappresentante diplomatico di Pyongyang, Han Tae Song ha difeso le azioni del suo Paese. L’ azione della Corea del Sud è stato un avvertimento: l’ attacco subito dal Giappone ha scatenato la risposta di un alleato, Seoul. A rispondere al prossimo attacco potrebbero essere gli USA?