L’ex Cancelliere federale e i suoi controversi rapporti con la Russia di Putin possono ostacolare Shulz nella corsa elettorale?
A circa un mese dalle elezioni generali in Germania, la campagna elettorale stenta ad infervorarsi. Secondo un sondaggio di un paio di settimane fa, effettuato da Infratest dimap e riportato da ARD-DeutschlandTrends di cui avevamo dato conto sulle pagine di questo quotidiano, la Cancelliera Merkel stava subendo un calo di consenso: aveva perso, infatti, in un mese, 10 punti di gradimento, passando dal 69% di luglio al 59% di agosto.
In situazione simile, dalla medesima indagine, si evinceva si trovasse anche il candidato dell’Spd Martin Schulz, il quale perdeva 4 punti, toccando il 33%. L’ ex Presidente del Parlamento Europeo che aveva toccato il culmine di gradimento (50%) proprio con il ritorno, agli inizi di febbraio, nella politica tedesca, segnato dalla sua candidatura a Cancelliere, al termine del suo mandato a Bruxelles, si è ritrovato travolto, nel corso dei mesi seguenti, da un trend negativo che lo ha portato al 30% calcolato dal sondaggio Infratest.
Tentando di scalfire la solidità della linea Merkel e di riconquistare un po’ di apprezzamenti a livello internazionale, il candidato dell’ SPD è tornato a sottolineare la necessità di trovare una soluzione comune, europea al problema migratorio «per non lasciare sola l’ Italia» e definendo la sua avversaria Merkel «una professionista del rimandare».
Una prova per risalire la china che però è stata confutata da uno scandalo che ha riguardato l’ SPD e la sua classe dirigente verso la metà di agosto, in particolare l’ ex Cancelliere (tra il 1998 e il 2005), già leader SPD, Gerhard Schroeder, il quale, a partire dalla fine di settembre, entrerà nel consiglio di amministrazione del colosso petrolifero russo Rosneft, la cui maggioranza è detenuta dal Cremlino.
Schroeder, classe 1944, grande amico diVladimir Putin, farà il suo ingresso nel CDARosneft da ‘membro indipendente’ e la suaretribuzione potrebbe oscillare tra i 500.000 e i 3 milioni di dollari all’anno. Il predecessore della Merkel è il Presidente del gasdotto Nord Stream 1, che fa capo a Gazprom, e siede nel direttivo del consorzio Nord Stream 2, la longa manus del progetto per la realizzazione di un secondo gasdotto Russia-Germania che dovrebbe passare nelle acque del Baltico. Come dichiarato dalla stessa Rosneft, la candidatura dell’ ex Cancelliere è stata presa in considerazione in quanto l’ azienda vorrebbe aumentare da 9 a 11 i membri del proprio board.
Rosneft, gigante russo controllata per il 50%+1 delle sue quote dallo Stato, figura tra le aziende russe nei confronti delle quali sono attive le sanzioni economiche americane ed europee per quanto avvenuto in Ucraina. Sanzioni americane che, tra l’ altro, sono state implementate dal Congresso non più tardi di un mese fa e controfirmate dal Presidente Trump anche tenendo conto delle sospettate intromissioni di Mosca nelle ultime elezioni presidenziali a stelle e strisce.
«Penso che sia sbagliato. Non devi accettare ogni lavoro che ti viene proposto» ha detto, in una telefonata, Schulz a Schröder che era in Cina al momento del colloquio. Non era certamente implicito l’ imbarazzo di Shulz nei confronti dell’ ex Cancelliere che, non molto tempo prima, ad una convention dell’ SPD, aveva ottenuto una standing ovation da parte del suo uditorio quando aveva prospettato la possibilità per il Partito Socialdemocratico di divenire il più forte sulla scena politica nazionale. Nel corso della stessa orazione, tacendo la difficile condizione che ancora sconvolge l’ Ucraina e il Donbass, Schröder si è espresso duramente contro «l’ingerenza politica americana in Europa» e si è detto contrario ad un aumento delle spese militari per la NATO richiesto da Donald Trump.
L’ intenzione di accettare la proposta di Rosneft ha ribaltato la situazione: da eventuale supporto alla campagna elettorale del candidato Shulz a suo possibile ostacolo.
Rosneft non è una società qualunque, ma costituisce parte integrante di quell’ hard power economico che da sempre contraddistingue Mosca. Molti membri del partito così come molti cittadini elettori si sono posti la domanda circa il perché Schröder abbia scelto di rendere nota la notizia ora, a poche settimane dalle elezioni? Quello che viene rimproverato all’ex Cancelliere non è la legalità dell’ accettazione, ma l’inopportunità politica, la stessa che aveva caratterizzato l’ accoglimento dell’ offerta del 2005, a pochi mesi dalla fine del mandato, della Presidenza del gasdotto Nord Stream 1, nonostante portasse giovamento alle aziende russo-tedesco, ma trovasse la ferma opposizione di molti Stati europei. Le accuse di sue collusioni con i russi erano motivate dall’ aver autorizzato sovvenzioni per circa 1 miliardo di euro proprio per finanziare il progetto del Nord Stream e questa circostanza irritò molto Washington.
Gli stretti legami tra Schröder e la Russia non sono dunque una novità: oltre ad una longeva amicizia con il Presidente Putin, vi è il rapporto più che confidenziale che l’ ex leader dell’ SPD intrattiene con Igor Sechin, amministratore delegato di Rosneft, uno degli uomini più potenti della Federazione Russa e che certamente non può non avvantaggiarsi della rete di contatti e di entrature dell’ amico tedesco.
Per Shulz, l’aver bollato come affari privati le scelte di Schröder, senza criticare apertamente il suo compagno di Partito, non si rivelerà,forse, alla lunga, una mossa vincente. La Cancelliera Merkel che da sempre evita lo scontro aperto, in una recente intervista, ha dichiarato di ritenere «non accettabile» la proposta di Rosneft, specialmente in quanto quest’ultima è una delle società incluse nelle sanzioni dell’Unione europea per l’atteggiamento russo nella questione ucraina.
Schröder, dal canto suo, non si lascia intimidire. Intervistato a sua volta, ha detto che i tedeschi hanno ricevuto grandi benefici da rapporti ragionevoli con Mosca ed è del parere, quasi in tono ironico, che «i dipendenti di Rosneft in Germania e i sindacati non sono a disagio quando un tedesco è coinvolto in un ruolo importante». Alcuni commentatori, anche tedeschi, concordano con quanto sostiene l’ex Cancelliere federale soprattutto perché considerano le ultime sanzioni contro la Russia imposte dall’America un tentativo per proteggere gli interessi statunitensi nel mercato energetico europeo.
Shulz, quasi a spezzare una lancia nei confronti di Schröder, è convinto che una volta completato il mandato, si torna ad essere dei privati cittadini. Gli elettori saranno dello stesso avviso?