Brutta notizia per Angela Merkel, in pieno agosto, a poco più di un mese dalle elezioni. Secondo i risultati di un sondaggio effettuato da Infratest dimap e riportato da ARD-DeutschlandTrends, la Cancelliera starebbe perdendo consensi e questo non può non turbare la serenità delle sue vacanze sulle Alpi italiane, soprattutto se, come in questo caso, la scadenza elettorale è imminente.
Quanto detto è l’ esito di una rilevazione compiuta in questi giorni, proprio mentre in Germania tiene banco la questione mai chiusa del comparto auto, su cui si sono riaccesi i riflettori dopo la notizia di una nuova inchiesta per cartello a carico di Bmw, Volkswagen e Daimler. In proposito, il sondaggio attesta un calo di fiducia da parte del 57% degli intervistati nei confronti del settore industriale automobilistico.
A fronte delle polemiche, il Governo aveva convocato un vertice con i manager delle aziende costruttrici per ridurre le emissioni di ossido di azoto. All’ incontro avvenuto il 2 agosto, la Cancelliera era assente in quanto in vacanza e proprio questa circostanza ha suscitato una certa insofferenza nei suoi confronti come constatato dall’ indagine Infratest: secondo il 67% del campione, la politica non fa un buon lavoro, ma adotta un atteggiamento troppo indulgente; per il 21% il comportamento della politica sarebbe appropriato; per il 6%, invece, i politici si occupano in modo troppo duro della questione.
Secondo la medesima indagine, la Merkel avrebbe perso, in un mese, 10 punti di gradimento, passando dal 69% di luglio al 59% di agosto, facendo registrare anche un calo di consenso al governo (che si colloca al 47%). In situazione simile sembra si ritrovi anche il candidato dell’ Spd Martin Schulz, il quale perde 4 punti, toccando il 33%.
Ad aver subito un’ emorragia di consensi anche alcuni componenti del governo come il Ministro delle finanze Wolfgang Schäuble che perde un punto rispetto al mese precedente, toccando il 64% di giudizi positivi da parte degli intervistati, mentre il Ministro degli Esteri Sigmar Gabrielraggiunge il 63%, con una perdita di tre punti rispetto a trenta giorni fa così come il titolare del dicastero degli Interni Thomas de Maiziere che sfiora il 50%. Il Primo Ministro bavarese e Presidente CSU Horst Seehofer scende al 40%, lasciando sul terreno tre punti; il Presidente del Partito Democratico libero Christian Lindner si aggiudica il 39% di approvazione, in calo di ben 6 punti.
Nonostante tutto, però, la CDU si conferma la forza più rappresentativa con il 39% dei consensi, mentre l’ Spd si attesta al 24%. A restare invariati sono La Sinistra al 9% e i Verdi all’ 8%. FDP e AfD raccolgono solamente l’ 8% ciascuna. E’ pur vero, d’altro canto, che, alla domanda ‘quale Cancelliere sceglierebbe se potesse eleggerlo direttamente?’, il 52% degli intervistati, anche se in calo di 5 punti percentuali rispetto al mese scorso, avrebbe risposto Angela Merkel. Solo il 30% , in aumento di 2 punti rispetto all’ ultima misurazione, avrebbe optato per Martin Schulz. Il 14% del campione, con una crescita di 3 punti, non vorrebbe nessuno dei due.
A circa sei settimane dalle elezioni generali, non vi sono cambiamenti sostanziali: al momento, infatti, il 49% dei cittadini sarebbe a favore di un prossimo governo guidato dalla coalizione CDU-CSU contro il 38 per cento per un governo SPD.
«La gara per la poltrona principale è finita» — avrebbe dichiarato il leader dei liberali tedeschi (Fdp), Christian Lindner — «Angela Merkel rimarrà cancelliera». L’ impostazione della campagna elettorale scelta dai cristiano-democratici non si discosta, anche sul piano comunicativo, da quella adottata precedentemente. Profilo basso sembra la parola d’ ordine di Angela Merkel. Se si considerano le vittorie nelle tre elezioni di Land dell’ ultimo anno, non si può dire che si tratti di un approccio sbagliato.
Vista odiernamente, la corsa elettorale pare una marcia decisa della Cancelliera uscente verso la riconferma: l’ economia è tra le più solide d’ Europa per non dire del mondo; la disoccupazione è nei valori fisiologici; il flusso migratorio del biennio 2015-2016 si è arrestato o comunque ridimensionato; l’ AFD, il partito populista e nazionalista, quasi completamente azzerato. La Germania, nel corso dei tre mandati della Merkel, si è riaffermata in modo competitivo sullo scacchiere internazionale. E’ vero che non ci sono certezze, soprattutto se si guarda ai sondaggi, come insegnano la Brexit o l’ elezione di Donald Trump, ma, di sicuro, la Cancelliera ha tutte le carte in regole per vincere.