Innovazione e ingegnosità sono stati alla base della così detta ‘rivoluzione’ del gas e del petrolio di scisto. L’innovazione giocherà un ruolo simile nell’alterare la geopolitica delle catene di approvvigionamento di minerali critici?

 

La sicurezza delle catene di approvvigionamento per terre rare e minerali critici -materiali essenziali per l’energia pulita- è diventata una questione strategica globale. In particolare in riferimento alle nuove tecnologie per l’energia pulita sono l’ultima frontiera delle rivalità geoeconomica. Sicurezza della catena di approvvigionamento che la pandemia e la contestuale ulteriore crescita dell’assertività della Cina (che in fatto di terre rare da ben prima della pandemia si dimostra molto determinata) hanno dimostrato essere fragile.

L’autorevole think tank americano Center for Strategic and International Studies (CSIS), ha realizzato un rapporto, dal titolo ‘The Geopolitics of Critical Minerals Supply Chains‘, che analizza la posizione di supremazia della Cina e confronta le strategie e le azioni intraprese da Stati Uniti, Unione Europea e Giappone, evidenziando i fattori economici, di sicurezza e geopolitici chiave per migliorare la sicurezza delle catene di approvvigionamento di tali materiali critici.

Dal 18 marzo, ‘L’Indro‘ ha pubblicato una ampia sintesi di ‘The Geopolitics of Critical Minerals Supply Chains‘, che termina oggi con le conclusioni.

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«Economie chiave con basi di innovazione e produzione dipendenti dalle importazioni di minerali critici affrontano l’emergente concorrenza geoeconomica sulle catene di approvvigionamento dei minerali critici. Le tecnologie per le energie pulite svolgono un ruolo importante nel mitigare gli effetti peggiori della crisi climatica globale e, come tale, si prevede che la domanda di tali tecnologie aumenterà» parallelamente aumenterà la richiesta di minerali critici, a partire dalle terre rare. Questo, unitamente all’incertezza derivante dall’ascesa della Cina e alla fragilità delle catene di approvvigionamento globali che ben ha mostrato la pandemia da Covid-19, «aumentare l’importanza strategica del rafforzamento delle catene di approvvigionamento per minerali e materiali critici.Garantire con successo le catene di approvvigionamento ha implicazioni al di là accesso a questi minerali: influisce sulla capacità di preservare o migliorare la competitività in produzione di tecnologie avanzate, come i veicoli elettrici».
«La consapevolezza di questa criticità acquisita sulla scia dell’embargo cinese sulle esportazioni di terre rare del 2010 non sembra aver migliorato l’attuale dipendenza dalle importazioni per minerali critici da parte di economie chiave come Stati Uniti e l’Unione europea. Tuttavia, ci sono indicazioni che si stanno compiendo progressi».

Ad esempio, «la strategia degli Stati Uniti sta iniziando mostrare qualche azione concreta sul fronte della lavorazione. Lo sforzo dell’UE sta guadagnando slancio nel settore del riutilizzo e del riciclaggio. L’approccio focalizzato del Giapponesulla collaborazione con Paesi ricchi di risorse per forniture minerali e sul progresso dello sviluppo di tecnologie di riduzione, riutilizzo e riciclaggio ha effettivamente ridotto la sua dipendenza dalle terre rare cinesi, sebbene il Paese rimanga dipendente dalle importazioni per le forniture minerali critiche».

«Diverse economie sono motivate da diverse preoccupazioni che riflettono la loro dotazione di risorse, profili e strutture industriali». Gli Stati Uniti sembrano più preoccupati per l’accesso ininterrotto a minerali per applicazioni nella Difesa, così come a ridurre la sostanziale dipendenza dalle importazioni da un unico fornitore (la Cina in primo luogo), debolezza che potrebbe essere sfruttata geopoliticamente. L’Unione europea e il Giappone sembrano principalmente preoccupati per la sicurezza all’accesso ininterrotto a minerali critici a prezzi accessibili e materiali lavorati per proteggere la competitività industriale dei loro rispettivi sistemi industriali.
«Sebbene probabilmente inevitabile, questa mancanza di un comune la definizione disicurezzain relazione alle catene di approvvigionamento di minerali critici può essere un ostacolo all’efficacia partenariati multilateraliin materia».

Si pongono intanto e fin da subito, per proseguire la messa in sicurezza delle catene di approvvigionamento, interrogativi che necessitano di un dibattito pubblico importante.
Sia negli Stati Uniti che in Europa, l’emergenza climatica e i movimenti ambientalisti hanno favorito lo sviluppo di energia rinnovabile e relative tecnologie per la produzione di energie pulite. L’approdo finale a questa energia pulita pone il problema della dipendenza da determinati materiali. Così si tratta di trovare un bilanciamento tra le preoccupazioni sulla dipendenza dall’importazione di determinati materiali e l’accettazione da parte dell’opinione pubblica di una produzione mineraria nazionale, sia in fase di estrazione che di lavorazione.

Un’altra questione importante è il rapporto tra le preoccupazioni per la sicurezza economica nazionale e le preoccupazioni commerciali. «Il primo si riferisce a questioni come la dipendenza dalle importazioni e la competitività industriale dal punto di vista nazionale, mentre il secondo riguarda gli interessi aziendali volti a preservare quote di mercato e massimizzare i profitti. Un produttore acquisterebbe prodotti di origine nazionale se fossero molto più cari delle forniture estere, anche in nome dell’interesse nazionale a sviluppare catene di approvvigionamento di minerali critici più sicure?»

La sicurezza delle catene di approvvigionamento per i minerali e i materiali necessari nelle tecnologie per l’energia pulita è diventata una questione strategica, non solo perché potrebbe influenzare il ritmo di sviluppo della tecnologia per l’energia pulita, ma anche perché questa tecnologia è diventata l’ultima frontiera della rivalità geoeconomia. Competizione per le forniture di minerali critici e le capacità tecniche per trasformarle in beni per l’energia pulita stanno aumentando.
Le principali economie stanno riesaminando la sicurezza delle loro catene di approvvigionamento e perfezionando le loro strategie al fine di migliorare la loro sicurezza. Mentre gli Stati Uniti hanno un approccio è multiforme, che riflette la sua ricchezza mineraria così come la sua forte base di innovazione, UE e Giappone favoriscono l’innovazione per guidare la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali. Che cosa guida esattamente la strategia di ciascuna economia per migliorare la sicurezza dei minerali critici può differire, ma i loro sforzi dimostrano un impegno politico sostenuto, soprattutto nel settore dell’innovazione tecnologica».

Innovazione e ingegnosità sono stati alla base della così dettarivoluzionedel gas e del petrolio di scisto che ha svolto un ruolo centrale sui prezzi del petrolio, rispondendo all’interesse nazionale, riducendo «il peso del petrolio come risorsa geopolitica e alterando la geopolitica delle relazioni tra le economie produttrici di petrolio e le economie dipendenti dalle importazioni di petrolio. L’innovazione giocherà un ruolo simile nell’alterare la geopolitica delle catene di approvvigionamento di minerali critici? È in corso una corsa all’innovazione. E’ una corsa che potrebbe rendere vincente ogni economia se il risultato migliorasse notevolmente la sicurezza di
catene di approvvigionamento di minerali e materiali e facilitasse la diffusione di tecnologie per le energie pulite che sono essenziali per affrontare la minaccia esistenziale del cambiamento climatico».