Mar 3, 2022 - Japan - FILE: The United States has delivered Stinger anti-aircraft missiles to Ukraine for the first time directly, including over 200 on Monday. Earlier this year the US gave the okay to Baltic countries including Lithuania, Latvia and Estonia to send American-made weaponry to Ukraine, including Stingers. But until now the Biden administration had held off on the US providing the Stingers directly. FILE PHOTO SHOWS: March 3, 2022, Japan: Handout file photo dated February 18, 2021 of U.S. Marine Corps Lance Cpl. Fernando Castro, a low altitude air defense gunner with 3rd Battalion, 8th Marine Regiment, aims an FIM-92 Stinger missile on a combat rubber raiding craft during exercise Hag Fury 21 on Ukibaru, Japan. (Credit Image: © U.S. Marine Corps/ZUMA Press Wire Service/ZUMAPRESS.com)

La quasi ‘pretesa’ di Zelensky di armi occidentali sempre più potenti e i problemi che queste armi potranno creare al termine del conflitto

 

L’Ucraina ci chiede più armi, quasi tutti i giorni ci giunge questa richiesta, ormai non vi sono quasi più richieste di aiuti umanitari, ma solo e soltanto armi. A volte, il Presidente Volodymyr Zelensky, nel parlare, sembra quasi pretendere questo materiale bellico. Forse la ‘pretesa’ di armi deriva dal fatto che prima dell’invasione russa, l’Occidente, o meglio gli angloamericani, hanno lusingato, coccolato e convinto Zelensky sul fatto che se ci fosse stata una guerra, il loro supporto non sarebbe mancato. Ma probabilmente Zelensky sperava o si aspettava le truppe occidentali, e fatto i conti con la realtà può solopretenderearmamenti.
Ma le armi tecnologiche dell’Occidente bastano a trasformare un esercito notoriamente non così avanzato in una testa di serie? La risposta è no! Perché sarebbe come dire che per diventare pilota di F1 basta avere la patente e mettersi alla guida di un bolide da gara e il gioco è fatto.
Ma come mai le forze di difesa Ucraine riescono a conseguire risultati apprezzabili sul piano tattico? La chiave di volta è nel supporto occidentale degli istruttori militari, che da anni addestrano alcuni reparti di Kiev.
A prova di ciò basta citare un esempio su tutti, ovvero la grande esercitazione militare congiunta tra Stati Uniti e altri Paesi della NATO, denominata Rapid Trident, che si è svolta in Ucraina occidentale dal 20 settembre fino al primo di ottobre. Tale esercitazione ha visto coinvolti circa 6.000 soldati provenienti da 15 Paesi, tra cui anche l’Italia. E proprio ieri, il Dipartimento alla Difesa USA ha tratteggiato un bilancio decisamente soddisfatto dell’addestramento eseguito e di quello che ancora stanno portando avanti per mettere in grado le forze ucraine di utilizzare le armi tecnologicamente avanzate consegnate all’Ucraina in questi ultimi giorni.

Ma torniamo all’invio di armi che genera un problema in ogni guerra, ovvero la non tracciabilità, perché una volta inviate se ne perde il controllo.
Questo innesca problemi già noti, come ad esempio: realmente in che mani finiscono, il possibile inserimento nel traffico delle armi, ecc… La cosa è già avvenuta in Afganistan, dove le armi occidentali sono state vendute a gente senza scrupoli, informazione che ci è stata riferita da fonte locale. Ancora prima è successo nell’ex Jugoslavia, all’indomani del conflitto il territorio divenne il bazar di svariate organizzazioni criminali, il tutto testimoniato anche da molte inchieste del Procuratore Nicola Gratteri. Ulteriore problema è che le armi occidentali possono diventare preda bellica del nemico, come del resto sta già succedendo in Ucraina.

Non da ultimo, a guerra finita, l’abbondanza e il facile reperimento delle armi potrebbe riaccendere in Ucraina un conflitto interno molto violento, già presente tra le comunità ortodosse.

Tale conflitto va avanti da anni e si è solo congelato per l’attuale situazione. In Ucraina ci sono due chiese ortodosse, una storica che fa capo al Patriarca di Mosca, ma non per questo i proseliti sono filo russo, anzi! E poi c’è la chiesa Ortodossa d’Ucraina proclamatasi autonoma, la nuova chiesa scismatica è stata riconosciuta con l’autorizzazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. A capo della Chiesa metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina vi è, dal 15 dicembre 2018, Epifanij. Molti locali sostengono che l’autocefalia della Chiesa d’Ucraina è stata fortemente voluta e supportata dal ex Presidente Petro Porošenko, personaggio molto discusso. Non volendo entrare nelle more del diritto canonico ortodosso, questa scissione ha creato gravi problemi, infatti all’indomani del riconoscimento, nel Paese si sono registrate molte violenze tra gruppi di fedeli delle diverse fazioni.
Abbiamo avuto modo di visionare video dove gruppi paramilitari nazionalisti, armatisi dopo le rivolte del 2014, si recavano dinanzi alle chiese, soprattutto in zona rurali, ma non solo, e armi alla mano vi impedivano l’ingresso. Non sono mancate violenze di tali gruppi che pretendevano di estorcere con la forza la firma di atti di cessione di proprietà delle cappelle fino a quel momento delle comunità locali. Al diniego seguivano malversazioni e l’accusa di essere amico dei russi o peggio ancora di essere russi o spie russe. A oggi tale problematica è ancora molto presente in alcune zone del Paese, è solo congelata, anche se non mancano tensioni frequenti, alle quali abbiamo avuto modo di assistere.

Da ultimo, una precisazione sulla divisione delle armi in difensive e offensive. Questa catalogazione utilizzata nelle ultime settimane da politici e da giornali, non ha nessun senso. Militarmente parlando l’unica arma che viene divisa in difensiva e offensiva è la bomba a mano, questo deriva dal suo raggio di azione e dalla esposizione ad esso di chi la lancia. Mentre tecnicamente le armi difensive sono tutti quei presidi passivi quali: giubbotti antiproiettile, elmetti, corazze, scudi balistici, ecc. che infatti non hanno nessuna capacità offensiva, ma sono solo mezzi di protezione passiva. Un’arma può essere pesante, leggera, portatile, semovente, e così via. Se prendiamo in esame una pistola, che è la più piccola arma in dotazione a un militare, essa la si può usare per difendersi da un’aggressione nemica, ma anche per offendere lo stesso, quindi essa è sia offensiva che difensiva, la differenza la fa il motivo per cui la si usa.