L’efficace gestione della pandemia premia il Premier uscente alle elezioni che testimoniano la resilienza della democrazia, sebbene giovane e diversa da quella occidentale
Il Partito Democratico coreano del Premier uscente Moon Jae-In si è aggiudicato la vittoria delle elezioni politiche in Corea del Sud, le prime al mondo da quando è scoppiata la pandemia di Coronavirus.
A voler essere ottimisti, potrebbe essere considerata la (prima) ‘nemesi’ del COVID-19. Per la mitologia degli antichi greci Nemesi (in greco Némesis) era la dea che ‘distribuiva la giustizia’, occupandosi dei delitti irrisolti o rimasti impuniti e dando onori o pene a seconda di quanto dovuto, infliggendo dolori soprattutto ai malvagi e ai poco riconoscenti nei confronti della sorte: essendo stata la Corea del Sud tra i primi Paesi colpiti dal ‘cigno nero’ dell’epidemia, questa tornata elettorale a molti ha dato l’impressione di testimoniare la resilienza della democrazia (nel caso della Sud Corea, molto giovane) in tempi di emergenza quando, apparendo più efficiente, l’autoritarismo (nel mondo) alletta e, a volte, si impone. In altre parole, democrazia VS COVID-19, 1 a 0.
Da questo punto di vista, soprattutto al di sotto del 38’ parallelo, rinviare l’apertura delle urne per il rinnovo dell’Assemblea legislativa (il Parlamento unicamerale) non è stata un’opzione presa in considerazione, nonostante la crisi sanitaria mondiale: la conquista della democrazia da parte della Sud Corea risale a neanche trent’anni fa e nemmeno l’epidemia di influenza suina H1N1 del 2009 aveva impedito al Paese di votare. Questo voto, peraltro, è stato il primo dopo l’approvazione della nuova legge elettorale, che ha consentito per la prima volta il voto ai cittadini diciottenni e che ha introdotto un sistema misto di maggioritario e proporzionale per l’assegnazione di una parte dei seggi: maggioritario a turno unico per le 253 circoscrizioni elettorali uninominali e proporzionale per altri 47 seggi, così da compensare i piccoli partiti, anche quelli alleati e satelliti delle formazioni più grandi.
L’esito è stato netto, non lasciando spazio a dubbi: con quattro giorni in più di votazioni, il 66,2% della popolazione (il dato più alto dal 1992, quando toccò il 70%) si è recato ai seggi, rispettando le rigide regole per evitare il contagio – “Tenendo conto del periodo di incubazione della Covid-19, dobbiamo aspettare una o due settimane per vedere se le misure di prevenzione adottate per il voto hanno realmente funzionato“, ha affermato il vice ministro della Sanità della Corea del Sud, Kim Ganglip – e il Partito Democratico coreano (PDK) di Moon Jae-In ha ottenuto insieme ai suoi alleati del Partito dei Cittadini (Platform Party) 180 seggi sui 300 (163 seggi nel maggioritario e 17 nel proporzionale) di cui è composta l’Assemblea, la maggioranza più ampia dal 1988. In particolare, nelle aree del Nord, a Seoul, il PDK ha conquistato ben 103 seggi sui 121 seggi disponibili per il maggioritario. Di contro, i conservatori del Partito Unito del Futuro (UFP), la prima forza d’opposizione, e i suoi alleati del Future Korea Party hanno ottenuto invece 103 seggi (84 nel maggioritario e 19 nel proporzionale). I piccoli partiti hanno conquistato 12 partiti mentre solo 5 seggi sono stati conquistati dagli indipendenti.
La pandemia, come vedremo, non ha ribaltato il risultato elettorale, ma la sua gestione efficace è stata determinante nella scelta degli elettori ed ha sicuramente premiato il Premier uscente Moon Jae-In, visto che il suo consenso personale è aumentato di oltre 10 punti percentuali nell’ultimo mese. Il modello ‘Corea del Sud’, insieme a quello israeliano, è stato considerato, tra le democrazie, sulla base dei numeri attuali, uno dei più efficaci per ridurre le possibilità di diffusione del contagio: distanziamento sociale, ma senza ricorrere al lockdown grazie a un massiccio ricorso a test e misure di tracciamento di positivi al virus e contatti mediante applicazioni digitali e i braccialetti digitali. Resta grande attenzione ai contagi di ritorno e per questo motivo Seoul ha deciso di testare tutti quelli che arrivano negli aeroporti – subito chi ha sintomi, al massimo nei tre giorni successivi gli altri – e poi di tracciarne gli spostamenti.
Ma la minaccia di Coronavirus è tutt’altro che sconfitta sebbene, ieri, per la prima volta in quasi due mesi, la Corea del Sud abbia registrato meno di 20 casi di nuovi contagi. I Centri di controllo e prevenzione delle malattie (Kcdc) hanno confermato altri due decessi e 18 nuovi casi di Coronavirus(nove dei quali ‘importati’), il numero più basso dal 20 febbraio. Nel Paese sono in totale 10.653 i casi di COVID-19 e 232 i morti. L’allerta resta alta anche perché alcuni pazienti che erano stati dichiarati guariti dopo aver contratto l’infezione sono risultati nuovamente positivi al virus: secondo le stime del Kcdc sono in totale 173, dieci in più rispetto al giorno precedente. Sarebbero invece 7.937 le persone guarite e 992 in totale i casi ‘importati’.
Inoltre, come in tutto il resto del mondo, l’emergenza sanitaria si accompagna all’emergenza economica. Il Fondo Monetario internazionale ha parlato di ‘Grande depressione’, anche se, per quanto concerne le economie emergenti asiatiche, le previsioni sembrano essere meno nere rispetto ad altri Paesi: per il PIL della Sud Corea il FMI ha previsto nel 2020 una contrazione dell’1,2%.
Tuttavia, la grande dipendenza dalla Cina (suo principale partner commerciale), la contrazione mondiale che inciderà sui comparti tecnologici e dell’auto impongono a Moon Jae-In sul da farsi nei prossimi mesi, tenendo conto delle difficoltà crescenti della popolazione senza, però, abbandonare il suo programma di riforma dell’economia nazionale per renderla più ‘antropocentrica’ e meno legata ai centri finanziari e ai ‘cheabol’, le grandi multinazionali sudcoreane, i cui scandali di corruzione non sono stati dimenticati.
Connessa alla questione economica, quella della politica estera: in primis il dialogo con la Corea del Nord di Kim Jong-Un, ormai in stallo, passando poi per i rapporti con gli Stati Uniti e con la Cina, senza dimenticare le recenti complicazioni delle relazioni con il Giappone e con la Russia. Cosa cambierà? Come Moon pensa di affrontare la sfida economica che seguirà quella sanitaria legata al Coronavirus? Lo abbiamo chiesto a Ross Darrell Feingold, analista esperto del continente asiatico.
Alle urne, si è recato oltre il 65% degli aventi diritto. Come si spiega questa alta affluenza?
L’impressionante risultato per le elezioni dell’Assemblea nazionale ha diversi fattori. Le elezioni presidenziali più recenti del 2017 hanno registrato un tasso di affluenza alle urne del 77%, quindi, parte dello stesso entusiasmo potrebbe aver portato a una tendenza. Senza dubbio, anche l’entusiasmo per le politiche del presidente Moon Jae-In rispetto alle alternative potrebbe aver avuto un ruolo, soprattutto perché le sfide iniziali nella gestione dell’epidemia di virus sono state rapidamente superate e il governo ha generalmente ricevuto elogi nazionali e internazionali per i suoi sforzi. Anche il voto anticipato e il voto assente sono stati altri fattori.
Quale forza politica ha favorito l’alta affluenza?
Non dovremmo sottovalutare il danno a lungo termine al ‘marchio’ conservatore dallo scandalo sulla corruzione del Presidente conservatore che ha portato alla rimozione dal suo incarico nel 2017 del presidente Park Geun-hye. Il suo ex partito, ora noto come United Future Party dopo una recente fusione di partiti conservatori, precedentemente conosciuto come Liberty Korea Party e ancor prima come Saenuri Party e Hannara Party (o “Grand National Party”), ovviamente non ha ancora recuperato dallo scandalo. È chiaro che gli elettori non vogliono che i conservatori tornino al potere.
Nonostante le riforme elettorali di Moon per accentuare il multipartitismo e il moltiplicarsi di piccoli partiti, la Corea del Sud rimane inchiodata ad un sostanziale bipartitismo?
Durante l’era della democrazia, gli elettori sudcoreani si sono spostati più volte tra presidenti e partiti conservatori e social-liberali. I partiti principali raramente agiscono in uno spirito di bipartecipazione e il partigiano diviso è simile a quello che si verifica nelle altre democrazie di tutto il mondo. Ciò che è interessante da guardare nel periodo in corso è il fatto che per ora gli elettori vogliono dare al Partito liberale democratico un solido controllo di entrambi i rami legislativi per procedere con il controllo del ramo esecutivo. Resta da vedere se si tratterà di un risultato elettorale a lungo termine o solo di nuovo un periodo delle preferenze degli elettori attuali (ma non a lungo termine).
Il Partito Democratico ha vinto oltre l’80 per cento dei seggi nella capitale Seul e nella provincia di Gyeonggi ha ottenuto ben 43 seggi su 60. L’UFP ha vinto solo nelle aree tradizionalmente conservatrici, tra cui la provincia di Busan e nelle città di Ulsan e Daegu, la città dove, peraltro, è stato riscontrato il maggior numero di contagi. Il ‘regionalismo’ si conferma quindi una caratteristica del mondo politico sudcoreano?
Il regionalismo continua a far parte della politica sudcoreana anche se potrebbe non essere così forte come in passato. I partiti conservatori continuano a fare bene nella Corea del sud-est. Nella capitale Seoul e in altre parti del paese i partiti progressisti hanno fatto bene. Almeno per la capitale, come in altre capitali o grandi città, non è insolito che gli elettori favoriscano politici più progressisti.
La pandemia ha segnato queste elezioni tanto da averle trasformate in un referendum sul governo Moon. ‘Vincere la guerra al COVID” è stato lo slogan del governo. La gestione Moon è stata apprezzata e, quindi, premiata? Perché? E quali misure hanno convinto di più l’opinione pubblica?
Le prime settimane di risposta al virus a febbraio non sono andate bene per l’amministrazione della Luna, con la diffusione della malattia e l’aumento del numero di persone infette che sembrano sopraffare il governo per un certo periodo. Tuttavia, altrettanto rapidamente, il governo ha migliorato notevolmente le sue prestazioni. La Corea del Sud ha ovviamente un numero enorme di professionisti altamente istruiti in sanità pubblica, scienze e medicina, insieme alla capacità di software e hardware di supportare le politiche pubbliche durante questa emergenza. In tal modo il governo è stato in grado di mobilitare risorse sia nel settore pubblico che in quello privato. Gli aspetti chiave di questo includono un’ampia sperimentazione della popolazione, il trattamento efficace dei pazienti e le principali aziende che offrono di produrre le necessarie attrezzature di protezione personale, ventilatori o altre attrezzature ospedaliere. I risultati si sono verificati rapidamente e gli elettori hanno valutato un governo in grado di proteggere il pubblico nonostante le sfide di avere un gran numero di visitatori recenti dalla Cina, un gran numero di persone locali che hanno recentemente visitato la Cina e la sconosciuta situazione del virus nella Corea del Nord .
La comunicazione di Moon è stata efficace?
Moon è un utente abbastanza efficace dei social media, che è comune in Asia soprattutto per i politici più progressisti. Durante le elezioni presidenziali del 2017 è stato molto più efficace nell’usare lo streaming live per interagire con gli elettori rispetto ai suoi principali avversari. Il suo partito ha il sostegno degli elettori più giovani, che amplificano i suoi messaggi sui social media.
Numerose sono state le polemiche politiche sulla tempestività del governo Moon nel gestire l’epidemia. Stando ai risultati, per gli elettori è stato tempestivo?
Non solo il governo di Moon è riuscito ad ottenere il sostegno degli elettori per la sua risposta a Covid-19, ma c’erano anche molte altre questioni per le quali il governo è riuscito ad intercettare con successo l’opinione pubblica. Questi includono la volontà del governo di indagare e perseguire con maggiore forza gli episodi di ‘revenge porn’ e altri abusi online delle donne (un problema che ha ottenuto un’attenzione significativa in Corea a seguito di numerosi casi di alto profilo) e Moon ha rifiutato di accettare gli Stati Uniti chiede alla Corea di aumentare drasticamente l’importo che la Corea contribuisce al costo delle truppe statunitensi in Corea. Il momento giusto per resistere agli Stati Uniti è stato perfetto per Moon e il Partito Democratico, poiché i negoziati si sono svolti poco prima delle elezioni.
Stando ai numeri, come definirebbe il successo del PDK?
Il Partito Democratico e i suoi alleati hanno vinto 180 seggi nell’Assemblea Nazionale a camera singola da 300 membri, rispetto agli attuali 120. La coalizione conservatrice ha vinto 103 seggi. Questa vittoria può essere descritta come travolgente.
Pensa che l’esito delle elezioni sarebbe stato diverso se non ci fosse stato il COVID-19?
Anche in assenza di COVID-19, la coalizione progressista guidata dal Partito Democratico avrebbe comunque fatto bene in queste elezioni. Una ragione significativa è che la coalizione conservatrice è ancora impopolare. Anche se alcuni voti fossero andati ai partiti più piccoli piuttosto che al Partito Democratico e ai suoi alleati, quest’ultimo sarebbe comunque stato il più grande partito dell’Assemblea Nazionale dopo queste elezioni.
Nonostante inizialmente non fosse molto apprezzato l’operato di Moon contro il Coronavirus (era stata addirittura proposta una petizione online di impeachment), il suo consenso personale, nell’ultimo mese, ha raggiunto il 54,4%. Se le elezioni sono diventate sicuramente un referendum sull’azione del governo contro il COVID-19, quanto ha pesato l’immagine efficiente e capace di Moon ha pesato sul risultato positivo del PDK, arrivando a convincere nuovi elettori, provenienti dall’astensione o dall’opposizione?
Ciò che è interessante qui è che la Corea del Sud non è un sistema parlamentare come nell’Europa occidentale. Il presidente viene eletto separatamente dall’Assemblea nazionale (in un’elezione che non si svolge contemporaneamente) e il presidente nomina il primo ministro (previa conferma dell’Assemblea nazionale) e può nominare gli altri ministri (ed evitare l’approvazione dell’Assemblea nazionale mediante l’uso di procedure parlamentari). Nonostante ciò, le elezioni dell’Assemblea Nazionale sono state ancora un referendum sulle prestazioni governative di Moon, e ha chiaramente il sostegno degli elettori coreani.
Nel 2002, il FMI ha riconosciuto che una lezione chiave della rapida ripresa della Corea del Sud a seguito della crisi finanziaria asiatica era l’importanza della leadership politica dell’allora presidente Kim Dae-jung che era in grado di “unificare il Paese per superare la crisi”. Pensi che Moon sia in grado, come il suo maestro, di fare lo stesso ed è per questo che ha visto crescere il suo consenso?
A differenza della ripresa della Corea del Sud dalla crisi finanziaria asiatica alla fine degli anni ’90, la situazione del virus richiede diversi tipi di azioni da parte del presidente e del suo governo. Nel mezzo della crisi finanziaria asiatica, il governo aveva bisogno di unità per le sue politiche economiche come consentire la vendita di attività agli acquirenti stranieri, accettare aiuti dal Fondo monetario internazionale e la donazione di oro per ridurre il debito estero. È stato anche importante evitare disordini sociali da parte dei disoccupati o di coloro la cui ricchezza personale era ridotta in valore. Creare unità non è così una priorità ora, perché tutti supportano l’arresto del virus e il trattamento dei malati. Piuttosto, ciò che la popolazione voleva vedere è un governo che implementa rapidamente politiche di successo per rallentare la diffusione del virus e tratta efficacemente i malati. Per ora, Moon l’ha raggiunto.
Pensi che l’opposizione abbia perso ma non rovinosamente e cosa l’ha penalizzata? In molti sostengono che sia stata penalizzata dall’avere solo criticato il governo, senza offrire soluzioni alternative e senza cooperare con il governo anche quando le misure da questo adottate sembravano dare buoni risultati. Che ne pensa?
L’opposizione conservatrice ha offerto poco agli elettori della Corea del Sud. Hanno poche personalità brillanti, poche idee politiche convincenti e mantengono il marchio danneggiato dallo scandalo del President Park. La loro unica ragione di esistere sembra essere quella di resistere alla “distensione” con la Corea del Nord. Sebbene resistere alla distensione con la Corea del Nord mantenga il sostegno di alcuni elettori che non si fidano della Corea del Nord per mantenere la parola in qualsiasi negoziato o accordo, per ora la stragrande maggioranza degli elettori preferisce mantenere il dialogo e ridurre le tensioni con la Corea del Nord. Questo lascia davvero ai conservatori poco da offrire.
La poca crescita dell’economia (poco sopra il 2% circa) negli ultimi anni ha penalizzato il PDK?
Prima dello scoppio del virus, l’aspettativa era che il Partito Democratico sarebbe stato ferito alle elezioni dell’Assemblea Nazionale a causa della lenta crescita economica. Non è noto se Moon e i suoi alleati avrebbero potuto incolpare con successo la guerra commerciale USA-Cina, e Moon stava facendo uno sforzo per costruire relazioni migliori con Xi Jinping in modo che la Corea del Sud potesse beneficiare di forti scambi con la Cina e la Corea del Sud rimane un sostenitore della conclusione dei negoziati per l’accordo commerciale regionale di partenariato economico globale regionale ed è un potenziale membro dell’accordo globale e progressivo per il partenariato trans-pacifico. Molto probabilmente, come per altre questioni, gli elettori non si fiderebbero di nessuno degli altri partiti politici per gestire la politica economica in un momento di incertezza a causa delle crescenti tensioni commerciali
Gli scandali sulle raccomandazioni (‘gold spoon’) costate le dimissioni del Ministro della Giustizia Cho Kuk sono un lontano ricordo?
Cho Kuk è stato dapprima aiutante del presidente Moon e brevemente nel 2019 come ministro della giustizia. Gli scandali che coinvolgono il presunto plagio di uno studente, i comportamenti illeciti nei suoi affari e la falsificazione delle credenziali accademiche di sua figlia hanno provocato le sue dimissioni da ministro. A differenza di altri scandali politici coreani, il valore di questa trasgressione appare relativamente piccolo e sembra avere poca relazione con i suoi doveri ufficiali durante il governo. Certamente non ha nulla a che fare con il presidente Moon. Pertanto, il pubblico è ha dimenticato abbastanza rapidamente questo scandalo.
Il Movimento del Reverendo Jun Kwang Hoob si è dimostrato una tigre di carta per Moon?
Il reverendo Jun Kwang-hoon, un pastore presbiteriano conservatore, è stato in grado di mobilitare i suoi più ardenti sostenitori nelle manifestazioni contro il governo l’anno scorso. Sembra che alcuni rapporti dei media possano avere stimato il supporto di Jun, in particolare le pubblicazioni dei media conservatori in Corea. È relativamente facile mobilitare i sostenitori più ardenti, ma questo non è lo stesso di un movimento di massa. Le questioni chiave di Jun includevano la richiesta di dimissioni di Cho Kuk e la critica delle politiche di distensione di Moon nei confronti della Corea del Nord. Prima che avvenissero le elezioni dell’Assemblea nazionale, Jun era stato incriminato per violazioni della legge elettorale e diffamazione del presidente Moon. Alcuni dei suoi sostenitori sono stati anche accusati di infrangere le linee guida per la quarantena e l’allontanamento sociale quando hanno tenuto funzioni religiose con un gran numero di partecipanti e questo ha danneggiato il Movimento.
Sulla base del credo religioso, come si è diviso l’elettorato in queste elezioni?
Il cristianesimo ha un ruolo importante nella società sudcoreana. Il presidente Moon è un cattolico che frequenta la chiesa, e l’ex presidente Lee è un presbiteriano e un anziano della chiesa. D’altra parte, secondo quanto riferito, l’ex presidente Park era ateo e l’ex presidente Roh era un cattolico non praticante. Dato il successo di un partito politico progressista, il Partito Democratico, le politiche sociali conservatrici non sono necessariamente vincenti nelle elezioni sudcoreane. Tuttavia, va notato che il presidente Moon ha affermato di essersi opposto all’omosessualità durante le elezioni del 2017, sebbene più recentemente abbia criticato la discriminazione nei confronti delle minoranze sessuali; tuttavia, le organizzazioni non governative internazionali continuano a criticare la sua mancanza di azione sui diritti omosessuali.
In quali fasce di elettori ha vinto Moon? Nonostante le disuguaglianze percepite dai giovani e dalle donne, il loro voto è stato comunque per il PDK?
La governance competente di Moon negli ultimi tre anni in materia di politica interna attira supporti su tutti i dati demografici. Certamente la sua politica di dialogo con la Corea del Nord ha attirato il sostegno degli elettori più giovani, quelli tra i 20 ei 40 anni, e non gli elettori più anziani che sono più conservatori sulla Corea del Nord. Anche gli elettori intorno all’età di Moon (67) o più giovani che rispettano i suoi sforzi per raggiungere la democrazia negli anni ’70 e ’80 lo vedono favorevolmente. Per le donne votanti preoccupate per le molestie sessuali e per quelle più giovani preoccupate per le disparità di reddito, i partiti conservatori non erano certamente un’opzione più interessante, data la loro storia di associazione con la politica dominata dagli uomini e / o il chaebol della Corea del Sud, i conglomerati controllati dalla famiglia
Più volte il presidente ha esortato a “mutare il paradigma per cui il reddito della famiglie cala e le diseguaglianze economiche crescono a dispetto della crescita economica”. Moon si è scagliato in particolare contro il modello economico nazionale basato sui mega-conglomerati aziendali a guida familiare, come Samsung, Hyundai ed Lg. Tale sistema, che ha sollevato il paese dalla povertà in passato, secondo il presidente è oggi superato. Il PDK di Moon ha i numeri necessari per riformare la Legge commerciale, introducendo misure che limitino il potere dei grandi conglomerati, i ‘cheabol’, tentativi da sempre osteggiati (grazie ai numeri) dall’opposizione? E lo farà, anche se il momento economico è critico? Inoltre, Moon ha promesso di affrontare le profonde disuguaglianze nella società sudcoreana ridistribuendo la ricchezza e ripristinando la classe media. Ha parlato di “economia centrata sulle persone”, “crescita guidata dal reddito”. Moon riuscirà comunque a perseguire questa lotta alla disuguaglianza o la crisi economica lo costringerà a lasciare questi temi alla prossima amministrazione progressiva?
Tutti i recenti presidenti coreani si sono impegnati a rompere il potere dei ‘chaebol’ ma con un successo limitato. Ora probabilmente non è il momento di un cambiamento significativo, almeno fino a quando non vi sarà maggiore visibilità sull’esito del virus e sulle controversie commerciali e la crescita economica globale tornerà stabile. Tenendo presente che Moon non può candidarsi per la rielezione nel 2022, la riforma dei chaebol potrebbe non essere una priorità nei prossimi due anni. Piuttosto, Moon potrebbe avere più successo lavorando con l’Assemblea Nazionale su iniziative per creare opportunità imprenditoriali per i giovani, migliorare le opportunità per le imprese start-up di successo e continuare a rendere la Corea del Sud attraente per le società straniere, il che può creare opportunità per lavoratori più giovani.
Il FMI ha parlato di ‘Nuova grande depressione’, ma ha anche affermato che le economie emergenti della regione asiatica saranno le sole a livello globale a non scivolare in recessione nel corso del 2020. È paragonabile, per la Corea del Sud, lo shock della crisi asiatica del 1997 con la crisi economica conseguente al COVID-19?
Dobbiamo stare attenti a fare simili confronti, date le diverse circostanze. I fattori che hanno causato la crisi finanziaria asiatica del 1997 includevano un debito considerevole dovuto da governi e società nella regione, denominati in dollari statunitensi, che i mutuatari non erano in grado di rimborsare quando le valute asiatiche svalutavano rispetto al dollaro USA. Anche le istituzioni governative deboli, i governi delle società povere e la minore trasparenza nel mondo politico e commerciale erano fattori; sebbene questi fattori esistano ancora oggi in Asia, erano molto peggio al momento della crisi finanziaria asiatica. La situazione COVID-19 è una crisi sanitaria e ci vorranno l’azzeramento dei contagi, un vaccino e / o un antidoto per il ritorno della fiducia e le economie di tutto il mondo, inclusa l’Asia, per funzionare di nuovo normalmente. Inoltre, la crisi COVID-19 è iniziata quando le prospettive per la crescita economica del 2020 in Asia erano già scarse, tra la disputa commerciale USA-Cina, disordini sociali a Hong Kong, incertezza sugli accordi commerciali globali e altre politiche, tensioni politiche regionali sulla sovranità controversie e le imminenti elezioni statunitensi. Sarebbe un presupposto semplicistico aspettarsi che l’Asia abbia una rapida ripresa economica in qualunque momento presto, poiché molto dipenderà dalla salute pubblica, dalle condizioni economiche e politiche in Cina e negli Stati Uniti. Nelle economie asiatiche dipendenti dalle esportazioni, i responsabili politici hanno opzioni limitate per creare una crescita economica interna se le condizioni globali sono sfavorevoli.
In questa crisi sanitaria ed economica, le industrie sudocoreane, principalmente i settori automobilistico ed elettronico, hanno subìto un iniziale shock nella catena di approvvigionamento. Tali problemi legati a COVID-19 sono l’ultimo campanello d’allarme per l’economia della Corea del Sud fortemente dipendente dal commercio, in particolare verso Pechino. Come dimostrato dalla Korea International Trade Association, nel 2017 il tasso di partecipazione della catena di approvvigionamento globale della Sud Corea al valore era del 55% e si posizionava al sesto posto su diciotto grandi economie all’interno dell’OCSE. Alla luce di ciò, l’amministrazione Moon ha perseguito politiche – molte delle quali già introdotte dal suo predecessore – volte a diversificare l’economia e renderla meno dipendente dalle esportazioni, con una maggiore attenzione ai servizi di alto valore. Le esportazioni sudcoreane sono rimaste sostanzialmente stabili nel mese di marzo (46,9 miliardi di dollari), ma la tendenza di ridefinizione delle catene di approvvigionamento si accentuerà così da rendere il Paese meno dipendente dall’estero?
La diversità della catena di approvvigionamento è stata un argomento popolare sin da quando l’amministrazione Trump è entrata in carica e sono iniziate le tensioni commerciali USA-Cina, anche se alcuni governi e aziende hanno iniziato questo movimento prima del 2017. Negli ultimi mesi sia prima che durante la crisi COVID-19, questo argomento ha ricevuto ancora più attenzione, e negli ultimi giorni il Giappone ha anche annunciato un piano per fornire assistenza finanziaria alle società che trasferiscono strutture dalla Cina ad altre località in Asia o in Giappone. La diversificazione delle catene di approvvigionamento è una tendenza inevitabile e segue ciò che è emerso in precedenza nell’era del dopoguerra. Le attività manifatturiere precedentemente avvenute a Hong Kong, in Giappone, in Corea, a Singapore e a Taiwan negli anni ’60 e ’80 si sono trasferite in Cina, Malesia e Tailandia per ragioni quali costi, preoccupazioni ambientali. Vi sono tre punti importanti da tenere a mente nelle conversazioni sullo spostamento delle catene di approvvigionamento dalla Cina. Dato da quanto tempo e quanta parte della catena di produzione (a valle / fornitori di componenti) si è verificata in Cina, è difficile e costoso ricreare in altri luoghi questo “ecosistema”. Accordi commerciali come RCEP, l’accordo di Fase 1 USA-Cina o gli accordi commerciali bilaterali della Cina con altri partner commerciali sono un disincentivo a muoversi dalla Cina. Infine, le aziende dovranno mantenere una certa produzione in Cina al fine di vendere merci nell’enorme mercato interno cinese.
Il ministro della Salute della Corea del Sud, Park Neung-hoo, ha dichiarato che porre fine alla pandemia di Coronavirus nel Paese, che pure è riuscito a contenerne efficacemente la diffusione, è “quasi impossibile” nel breve periodo. “Questa lotta si trascinerà per mesi, o addirittura per anni”, ha avvertito il ministro, mentre il sistema sanitario sudcoreano si prepara all’eventualità, giudicata assai probabile, di una seconda ondata di contagi. Kim Woo-joo, esperto di malattie infettive dell’Ospedale universitario Guro-gu di Seul, ha avvertito che nonostante il recente rallentamento dei contagi, il Paese manca di piani per lo scenario peggiore, ovvero il collasso del sistema sanitario di fronte a un brusco aumento dei contagi, come avvenuto in altre parti del globo e nella città di Daegu. Sei d’accordo e cosa sta facendo il governo per far fronte ad una possibile seconda ondata, visto che da circa tre settimane la Corea del Sud registra un andamento costante dei nuovi contagi giornalieri, che si aggirano attorno al centinaio e diversi pazienti, guariti, sono tornati ad essere positivi al COVID-19?
Date le incertezze su COVID-19, è prudente per i responsabili politici e i politici eletti informare il pubblico sulle seconde ondate e altre possibili ricadute come successivi blocchi, chiusure di scuole continue o divieti aperti su grandi eventi pubblici. Nella misura in cui queste avvertenze sono fornite con prove sufficienti e fornite da funzionari che hanno guadagnato la fiducia dell’opinione pubblica, è più efficace nel conquistare l’adesione del pubblico alle misure di sicurezza che i funzionari pubblici chiedono al pubblico di seguire. Nel contesto delle elezioni dell’Assemblea nazionale della Corea del Sud, vediamo che la popolazione ha fiducia nei funzionari pubblici anche quando i funzionari avvertono che potrebbero tornare tempi brutti, e così gli elettori hanno votato per i candidati del partito al governo che non promettono solo un ritorno ai bei tempi.
La Banca di Corea ha iniettato 12 miliardi di dollari nel sistema bancario della Corea del Sud, nel primo round di prestiti denominati in dollari garantito dalla linea di swap di valuta con la Federal Reserve statunitense. L’operazione servirà a stabilizzare il mercato della valuta, ed è stata effettuata il 31 marzo tramite un’asta della durata di 30 minuti. I prestatori sudcoreani hanno potuto sottoscrivere titoli di debito a sette giorni per un importo complessivo di 2 miliardi di dollari, e titoli a 84 giorni per un totale di 10 miliardi di dollari, secondo una nota diffusa dalla banca centrale sudcoreana. Inoltre la Banca centrale della Corea del Sud (Banca do Corea, Bok) ha annunciato il mese scorso che inietterà una quantità illimitata di liquidità nelle istituzioni finanziarie del paese nell’arco dei prossimi tre mesi, fino alla fine di giugno, per contrastare la volatilità causata sul mercato dalla pandemia del nuovo coronavirus. “La Banca di Corea ha deciso di garantire alle istituzioni finanziarie una quantità di liquidità illimitata per ridurre le ricadute economiche della Covid-19, e rimuovere le incertezze che gravano sul mercato finanziario”, recita una nota della banca centrale a detta della quale la Bok espanderà la platea delle società e delle obbligazioni oggetto delle operazioni di repo della banca centrale. A partire dal mese di aprile e fino alla fine di giugno, quindi, la banca centrale effettuerà acquisti regolari di obbligazioni locali con cadenza settimanale. Inoltre, alla luce del crescente impatto economico della pandemia di Covid-19, “il consiglio condurrà la politica monetaria accomodante per mitigare i rischi al ribasso ed attenuare la volatilità nei mercati finanziari”, ha reso noto qualche giorno fa la Banca di Corea, annunciando di aver confermato il proprio tasso di riferimento chiave al minimo storico dello 0,75 per cento, citando l’esigenza di verificare più a lungo gli effetti dell’attuale politica monetaria. Sono mosse giuste e necessarie quelle della Banca Centrale?
Le mosse della Banca Centrale sono simili alle azioni compiute dalle banche centrali in altre economie e sono le misure ovvie che le autorità monetarie devono adottare per garantire che il sistema finanziario disponga di liquidità sufficiente. A livello politico, il governo dovrà inoltre assicurarsi di disporre misure sufficienti per consentire l’accesso ai finanziamenti per le imprese, di dimensioni grandi o piccole e medie, nonché per gli individui. Cioè, semplicemente iniettare liquidità nelle banche non è sufficiente; le banche devono essere disposte a mettere i fondi a disposizione dei mutuatari in modo che l’attività economica possa tornare.
Il governo Moon ha annunciato di voler raddoppiare l’importo complessivo del pacchetto di aiuti finanziari alle imprese colpite dal coronavirus, portandolo a 100mila miliardi di won (80 miliardi di dollari). Moon ha anche reso nota l’istituzione di una serie di fondi speciali per stabilizzare i mercati azionario e obbligazionario del paese. Il presidente ha promesso che lo Stato farà da “argine poderoso” contro la crisi economica e finanziaria globale in arrivo, nel corso della seconda sessione del consiglio economico di emergenza convocata dal governo. “Nessuna azienda fallirà a causa di una mancanza temporanea di liquidità”, ha inoltre promesso Moon. Cosa sta facendo il governo per le imprese? Ed è sufficiente?
Simile ad altri paesi del mondo e separato dalle azioni della BoK, l’amministrazione Moon fornirà programmi di finanziamento e di liquidità per le società e interverrà nei mercati azionari e obbligazionari. Quest’ultimo è simile ad altri Paesi asiatici, dove i fondi gestiti dal governo acquistano e vendono titoli proprio come fanno gli altri investitori istituzionali. Una tendenza che vediamo in tutto il mondo è che questi pacchetti iniziali vengono rapidamente spesi nella loro interezza e quindi è necessario un pacchetto successivo. La buona notizia per l’amministrazione di Moon è che ora ha una maggioranza ancora maggiore nell’Assemblea Nazionale per approvare ulteriori pacchetti di assistenza. La cattiva notizia dal punto di vista della trasparenza è che, data la debolezza dell’opposizione, non esiste una forte supervisione da parte di un partito di opposizione. Essendo l’Assemblea nazionale l’unico ramo del Parlamento, non c’è nemmeno una camera alta che possa provvedere alla supervisione.
L’Industria dell’informazione e delle comunicazioni (Ict) della Corea del Sud risentirà pesantemente delle ricadute economiche della pandemia di coronavirus, specie in termini di minore spesa da parte delle aziende. E’ la previsione formulata qualche giorno fa dalla società di ricerca Idc Korea secondo la quale la spesa globale in sistemi Ict calerà significativamente quest’anno a causa del ricorso delle aziende a protocolli di gestione emergenziali e provvedimenti di riduzione dei costi a breve termine. Per questo motivo, ha società ha rivisto al ribasso le proiezioni di crescita annua del settore al 2,4 per cento, rispetto alla precedente stima del 3,1 per cento. Quanto potrebbe essere dannoso questo crollo per l’economia sudcoreana e cosa sta facendo o comunque dovrebbe fare il governo di Seoul per evitare il disastro di questo comparto?
Le controversie commerciali che riguardano in particolare i prodotti tecnologici hanno iniziato a influire negativamente sulle esportazioni della Corea del Sud nel 2019, in particolare nella misura in cui la Corea del Sud esporta semiconduttori e altri componenti verso siti produttivi come la Cina o tariffe più elevate imposte da altri paesi all’elettronica di consumo Made in Korea prodotti. Le prospettive per il 2020 sono state per un miglioramento particolarmente aiutato dall’accordo commerciale USA-Cina di Fase Uno. Le precedenti previsioni ottimistiche sul PIL per il 2020 dovranno essere drasticamente ridotte e bisognerà prendere in considerazione non solo una significativa riduzione della domanda complessiva di componenti ed elettronica, ma anche altri prodotti che in precedenza avevano compensato la caduta del 2019 delle esportazioni di elettronica, come le automobili .
Previsioni nere possono essere fatte anche sul comparto auto? Quanto può essere dannosa per l’economia sudcoreana una crisi del settore auto? Cosa sta facendo o cosa dovrebbe fare il governo per evitarla?
Le esportazioni di automobili hanno avuto un boom nel 2019 con il valore delle esportazioni di auto sempre più significativo anche se il numero di unità esportate è leggermente diminuito. A fronte di un drastico calo della domanda globale, il governo può fare ben poco per aumentare le esportazioni, anche se può ovviamente fornire assistenza finanziaria al settore, come sta facendo ampiamente in tutta l’economia. Il governo può anche svolgere un ruolo nei negoziati tra sindacati e produttori di automobili, poiché i lavoratori sono sindacalizzati e qualsiasi sospensione della produzione richiederà negoziazioni e accordi. L’amministrazione Moon può aiutare a garantire un accordo e la pace del lavoro in modo da evitare le proteste sindacali, che ovviamente costituirebbero un rischio per la salute in caso di virus.
Il Ministro delle Finanze Hong Nam-ki, nel corso di un consiglio dei ministri economici sudcoreani, ha chiarito che “Esiste la possibilità che la disoccupazione possa aumentare tra i lavoratori part-time e i titolari di piccoli esercizi commerciali. Secondo le stime a nostra disposizione, le domande di accesso ai sussidi di disoccupazione sono aumentate nel mese di marzo”. In particolare, il mese scorso le nuove domande sarebbero state circa 160mila, contro le 125mila di marzo 2019. I dati ufficiali verranno però pubblicati dal governo sudcoreano la prossima settimana. A febbraio lo Stato sudcoreani ha versato un totale di 643 milioni di dollari in sussidi di disoccupazione, un aumento del 32 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno e un nuovo record assoluto per quel paese. La platea complessiva dei beneficiari è aumentata dal 16 per cento su base annua, a 536mila persone. È sufficiente quanto il governo ha messo a disposizione contro la disoccupazione? Ci sono delle categorie meno considerate? Il governo dovrebbe fare di più?
Come in molti Paesi vicini, la Corea del Sud ha una popolazione in rapido invecchiamento, molti dei quali non dispongono di risorse sufficienti per andare in pensione. Questo gruppo è costantemente alla ricerca di un lavoro, sebbene gli unici posti di lavoro disponibili siano in genere part-time senza benefici. La loro capacità di accedere ai programmi annunciati dal governo finora è sconosciuta e questo gruppo potrebbe richiedere ulteriore assistenza in futuri pacchetti di salvataggio. I responsabili politici devono anche considerare il gran numero di coreani che lavorano all’estero (spesso per aziende coreane) e sono tornati a casa e ora sono disoccupati che potrebbero non avere una rete di supporto dopo aver vissuto all’estero. Un altro gruppo da sorvegliare è costituito dagli impiegati delle basi militari statunitensi. Sebbene il ritiro sia anche correlato allo stato dei negoziati bilaterali sulla condivisione dei costi, il ritiro di questi dipendenti è una questione delicata dal punto di vista politico.
Il governo della Corea del Sud, come altri Paesi in piena pandemia di coronavirus, ha deciso di ricorrere alla cosiddetta ‘helicopter money’, tramite stanziamenti diretti di denaro contante in favore delle famiglie. Gli stanziamenti, ha affermato Moon, avverranno sotto forma di “fondi emergenziali per la mitigazione dei disastri”, ed andranno alla quasi totalità dei nuclei familiari, tranne i redditi più elevati. Moon ha anche illustrato i piani per l’approvazione di un ulteriore bilancio suppletivo subito dopo le elezioni generali del 15 aprile, e che prevede lo stanziamento di un milione di won (circa 820 dollari) per i nuclei familiari di quattro persone dal reddito lordo pari o inferiore al 70 per cento della media nazionale. Secondo le stime del governo, avranno diritto al contributo 14 milioni di famiglie sudcoreane, per un totale di 35 milioni di persone. Sono risorse sufficienti e i cittadini potranno accedervi velocemente?
Per i disoccupati, e sicuramente le famiglie con bambini in età scolare, questi importi sono utili ma non sufficienti. Il costo della vita in Corea del Sud è elevato, in particolare i costi delle abitazioni a Seoul e in altre grandi città. La Corea del Sud è particolarmente a rischio di interruzioni delle catene di approvvigionamento globali per gli alimenti, poiché importa la maggior parte del suo fabbisogno di cereali, il che potrebbe comportare un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Per quanto riguarda l’accesso ai fondi, la Corea del Sud è una delle società tecnologicamente più avanzate o ‘cablate’, pertanto la distribuzione dei fondi dovrebbe avvenire rapidamente.
Nel complesso, in che modo i cittadini sudcoreani valutano le misure economiche messe in campo dal governo e queste hanno avuto un peso nell’esito elettorale?
Sulla base dell’esperienza della crisi finanziaria asiatica quando molti sudcoreani hanno donato i loro gioielli d’oro personali per aiutare a pagare il debito estero, sembra che quando la Corea del Sud affronta una minaccia esterna della grandezza del COVID-19, la società è in grado di unificarsi. Per ora il pubblico sostiene ampiamente gli sforzi del governo per combattere il virus e affrontare i rischi economici. Ciò si è riflesso nel travolgente successo elettorale del Partito Democratico nelle elezioni dell’Assemblea Nazionale.
Quanto è alto il rischio di disordine sociale conseguente alla crisi economica? La democrazia sudcoreana e il governo Moon saranno sufficientemente stabili per superare questa fase?
La democrazia della Corea del Sud è stabile, avendo avuto diverse transizioni pacifiche di potere tra i blocchi politici liberali e conservatori negli ultimi 25 anni. Nel 2017, il governo, la magistratura e l’Assemblea nazionale hanno generalmente funzionato come previsto dalla Costituzione quando è stato necessario affrontare le accuse di corruzione contro l’ex presidente Park, la sua rimozione dalla carica e le elezioni anticipate per un nuovo presidente. Attualmente non ci sono politici di estrema sinistra o di destra con un seguito significativo, anche se Moon è troppo progressista per alcuni elettori o se politici conservatori o personalità come il reverendo Jun sono troppo conservatori per molti elettori, in particolare per quelli più giovani. Tuttavia, la Corea del Sud ha una storia di disordini sociali e, in particolare, grandi proteste contro la politica interna, la politica estera o le questioni economiche. Come in altri Paesi, il rischio di proteste pubbliche è piuttosto limitato fintanto che l’opinione pubblica teme che grandi riunioni creino il rischio di infezione da virus.
Moon ha affermato la necessità di aumentare la spesa fiscale è che questa esigenza si vedrà già nella prossima manovra di bilancio. Cosa bisogna aspettarsi dalla prossima previsione di bilancio? È da escludere che il governo Moon possa decidere una Covid-tax, una tassa patrimoniale per ridurre le disuguaglianze nella crisi dopo la pandemia?
L’amministrazione Moon collaborerà con l’Assemblea nazionale per fornire ulteriori pacchetti di assistenza finanziaria all’industria e agli individui. Come in altri paesi, si tratterà di una combinazione di finanziamenti a basso interesse per le società, riduzioni fiscali per le imprese, imposte sulla proprietà e imposte sul reddito degli individui e dispense in contanti. Ciò che distingue la Corea dagli altri Paesi è il ruolo dei ‘chaebol’ e che il governo può lavorare a stretto contatto con un piccolo gruppo di aziende per avere una strategia unificata per creare occupazione (o almeno ridurre al minimo la disoccupazione) e creare politiche che aiutino a stimolare la domanda di esportazione nei mercati chiave per i prodotti coreani.
Dopo la ‘storica’ immagine di Moon e Kim Jong Un che si abbracciano sul 38* parallelo e diversi incontri tra Trump e Kim, il dialogo intercoreano tra Seoul e Pyongyang, su cui Moon ha puntato molto del suo capitale politico, sembra essere ora in stallo, nonostante i recenti messaggi di condivisione degli sforzi per contenere il virus. Due giorni fa la Corea del Nord ha fatto nuovi lanci missilistici e la denuclearizzazione appare lontana. A proposito del Coronavirus, la propaganda di Pyongyang ha accusato Seoul di ‘guerra biologica’. Quanto ha pesato il dialogo intercoreano in questa elezione? Ha favorito Moon? Gli sforzi per il dialogo sono stati apprezzati?
Un risultato molto interessante di queste elezioni è che nonostante il dialogo intercoreano si sia bloccato, gli elettori hanno sostenuto in modo schiacciante il partito di Moon. In altre parole, gli elettori hanno appoggiato le politiche di distensione di Moon nei confronti della Corea del Nord, insieme alle politiche di Moon per gestire l’economia, gestire Covid-19 e le relazioni con gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone. Per ora, gli elettori chiaramente non vogliono tornare alle politiche conservatrici nei confronti dei due precedenti presidenti nei confronti della Corea del Nord, durante le quali c’erano pochi negoziati bilaterali e le tensioni erano ancora più alte.
Come evolveranno i rapporti politici ed economici tra Corea del Sud e Corea del Nord?
Le analisi precedenti che si sono sviluppate nella seconda metà del 2019 dopo che la distensione ha iniziato a bloccarsi per ora non sono più applicabili, semplicemente a causa della situazione di Covid-19. Quindi, mentre avremmo potuto discutere su come Moon divergerà da Trump per quanto riguarda la Corea del Nord e cosa potrebbe fare la Corea del Nord per dividere Cina, Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud, per ora queste analisi sono irrilevanti. Ci sono alcuni elementi noti e molte incognite. Sappiamo che la Corea del Sud deve concentrarsi sulla risoluzione della situazione del virus ed evitare una grave recessione. Sappiamo che gli Stati Uniti chiedono che la Corea del Sud paghi di più per il costo delle truppe statunitensi dislocate in Corea del Sud. Sappiamo che la Corea del Nord ha ricominciato a testare missili a corto raggio e può, in qualsiasi momento, riprendere i test nucleari o missili a lungo raggio. Quello che non sappiamo è quanto sia grave la situazione del virus in Corea del Nord, poiché ci sono pochi visitatori stranieri e i media ufficiali hanno rilasciato solo dichiarazioni ottimistiche. Non conosciamo la produzione alimentare e la situazione economica generale, che già soffrivano a causa delle sanzioni e soffriranno maggiormente a causa del virus a livello nazionale o con i suoi pochi partner commerciali rimanenti come la Cina e la Russia. Sfortunatamente, sappiamo anche che quando la situazione alimentare o economica è disperata, la Corea del Nord potrebbe intraprendere azioni provocatorie al fine di estrarre aiuti dalla Cina, dal Giappone, dalla Corea del Sud o dagli Stati Uniti. È improbabile che l’amministrazione Trump ripeta gli errori dei precedenti presidenti degli Stati Uniti, ma la Corea del Sud sotto Moon potrebbe essere disposta a fornire maggiori aiuti nonostante le obiezioni degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti hanno allentato le esenzioni sul materiale sanitario per diversi Paesi tra cui la Corea del Nord. La Corea del Sud è d’accordo con questa linea?
L’unità coreana in un momento di crisi, di cui nessuna delle due Coree è responsabile, è una situazione in cui Pyongyang e Seoul potrebbero agire in unità o, almeno, la Corea del Sud potrebbe essere disposta a fornire aiuti. Questo è certamente più probabile sotto il presidente Moon piuttosto che se fosse in carica un presidente conservatore.
Un gruppo di disertori della Corea del Nord a formare un partito politico chiamato “Partito di unificazione sud-nord”. Sono riusciti ad avere una rappresentanza in Parlamento e come è la vita di un disertore nordcoreano in Sud Corea? Ci sono discriminazioni? Continuano a volere il dialogo con Pyongyang?
Il partito di unificazione intercoreano non ha vinto alcun seggio. Tuttavia, le frustrazioni dei disertori che si sono ricollocati in Corea del Sud sono ben documentate. Proprio come in Italia, dove lingua e dialetto differiscono tra le regioni, lo stesso vale in Corea. Il vocabolario e l’accento differiscono all’interno delle regioni e drammaticamente tra nord e sud. Pertanto, i disertori sono facilmente identificabili quando parlano. Al di là della discriminazione linguistica, i disertori hanno difficoltà a integrarsi in una società moderna e competitiva per la quale la maggior parte dei disertori non ha capacità di lavoro, a meno che non fossero funzionari governativi o altre competenze tecniche richieste in Corea del Sud. Trovare posti di lavoro che pagano un salario dignitoso è un problema significativo, soprattutto dopo l’esaurimento dei sussidi da parte del governo sudcoreano. Sebbene la maggior parte dei sudcoreani voglia evitare una guerra con il Nord, non hanno voglia di finanziare i costi di una massiccia ricostruzione dell’economia del Nord, né sono intendono finanziare il costo dei disertori che vivono nel Sud quando così tanti sudcoreani lottano economicamente. Anche questo è simile all’Europa, dove anche se molti sono solidali con i migranti dal Medio Oriente e dall’Africa, c’è un limite a quanti soldi pubblici le persone desiderano spendere per aiutare i migranti.
Non tutti gli ex disertori del Nord sostengono il dialogo di Moon con Pyongyang: Ji Seong-ho e Thae Yong-ho hanno vinto un seggio all’Assemblea Nazionale nelle liste dell’opposizione conservatrice “United Future Party” (UFP). In generale, l’opposizione è molto compatta nella critica nei confronti della Corea del Nord e del dialogo con Pyongyang?
Sia Ji che Thae forniranno una potente contro-voce agli sforzi dell’amministrazione Moon per continuare la distensione con la Corea del Nord. Inoltre, forniranno sicuramente un obiettivo per i media nordcoreani, il che renderà interessante vedere come risponderà il governo. Speriamo che l’amministrazione Moon critichi qualsiasi attacco verbale e cartaceo nordcoreano a Ji e Thae, in quanto sono parlamentari anche se sono politici dell’opposizione che criticheranno Moon. Ji ha viaggiato in tutto il mondo per parlare della Corea del Nord ed è stato ospite al discorso sullo stato dell’Unione del 2018 negli Stati Uniti, e manterrà un profilo sui media internazionali o con i governi stranieri come critico della distensione.
Negli ultimi anni, i rapporti tra Seoul e Washington hanno vissuto alti e bassi: dalla guerra dei dazi alla questione nordcoreana e cinese, senza dimenticare, senza dimenticare le tensioni sul budget per le truppe americane in Corea del Sud. Tenendo conto di questi dossiers, la modalità di gestione dei rapporti con gli Stati Uniti da parte di Moon è stata apprezzata dagli elettori? Perché?
Moon sta gestendo relazioni statunitensi simili al suo mentore, il presidente Roh Moo-hyun. Durante la presidenza di Roh ci fu una distensione con il Nord (con cui gli Stati Uniti non erano sempre d’accordo) e dispute sulla presenza militare degli Stati Uniti. Molti sudcoreani hanno sostenuto Roh su entrambe le questioni. Sembra che i sudcoreani vogliano un Presidente che si opponga agli Stati Uniti, e al riguardo Moon è in continuità con i due precedenti presidenti Lee Myung-bak Park Geun-hye. Se questo sia o meno a causa del sostegno alle politiche di Moon o allo stile del Presidente Trump è un fattore difficile da dire, anche se senza dubbio alcuni sudcoreani sono stati alienati dalla richiesta dell’amministrazione Trump di rinegoziare parti dell’accordo bilaterale di libero scambio e più recentemente dalla richiesta che la Corea del Sud contribuisca di più ai costi della presenza delle truppe statunitensi.
Dopo queste elezioni, come evolveranno nel futuro le relazioni tra Stati Uniti e Corea del Sud, senza dimenticare che a novembre ci sono le presidenziali in USA? Perché?
A meno che la Corea del Nord non intraprenda azioni provocatorie nei prossimi mesi che sono simili ai suoi missili e test nucleari nel 2017, la probabilità è bassa che le relazioni coreane prendano in considerazione le elezioni presidenziali degli Stati Uniti. La principale questione asiatica nelle elezioni sarà ovviamente la Cina, con Joe Biden e il presidente Trump in competizione per dichiarare di essere i più duri con la Cina. Forse se la situazione Covid-19 non si fosse verificata, il Presidente Trump avrebbe citato il suo successo nel 2018 e nel 2019 per convincere Kim Jong-un a ridurre le tensioni e mettere in pausa missili e test nucleari. Tuttavia, l’assenza di accordi definitivi, in particolare sui programmi nucleari della Corea del Nord, rende questo un punto di discussione difficile per il presidente Trump, perché i critici diranno che non sono stati raggiunti accordi definitivi e che le parole gentili di Trump su Kim sono inadeguate.
“E’ imperativo che un accordo equo, equilibrato e globale venga firmato quanto prima”, ha dichiarato il Segretario alla difesa USA Mark Esper. La Casa Bianca è arrivata a chiedere 5 miliardi di dollari contro gli attuali 900 milioni per le truppe USA in Corea del Sud. Le trattative rischiano un lungo stallo, mentre circa 9 mila lavoratori delle basi Usa sono finiti in congedo senza retribuzione e le esercitazioni congiunte sono state annullate a causa del virus. Dopo la cooperazione medica contro il COVID-19, l’accordo sulle spese è più vicino?
Un accordo può essere possibile, ma è improbabile che la Corea del Sud accetti un importo in dollari di condivisione dei costi a lungo termine che soddisfi le aspettative dell’amministrazione Trump. Questo non è un problema che si risolverà a breve, e i futuri Presidenti coreani e statunitensi dovranno continuamente affrontare questo problema.
Anche i rapporti con la Cina vivono fasi altalenanti. Nel 2017 c’era stata la polemica sul sistema THAAD schierato in Corea del Sud, ma Pechino è il principale partner commerciale sudcoreano e rimane fondamentale per Seoul nella risoluzione della questione coreana. Moon è stato molto criticato per aver inviato aiuti medici per far fronte al COVID-19 a Wuhan tanto che è stata messa online una petizione per l’impeachment. Quanto hanno pesato ed in che modo (positivamente o meno) la gestione dei rapporti tra Seoul e Pechino da parte di Moon?
Nelle settimane prima delle elezioni, gli elettori si sono concentrati maggiormente su come l’amministrazione Moon ha gestito la situazione del virus all’interno della Corea del Sud. Il fatto che Moon fosse troppo gentile o meno con la Cina non era una questione chiave per l’esito delle elezioni, anche se alcuni elettori erano scontenti che la Corea del Sud avesse fornito aiuti alla Cina durante la pandemia.
Come si svilupperanno i rapporti tra Corea del Sud e Cina? Perché?
Questa non è solo una questione bilaterale. Piuttosto, si tratta di un problema multilaterale, che si tratti di una questione Cina – Corea del Nord – Corea del Sud, o di una questione Cina – Corea del Sud – USA. Una Corea del Nord instabile che affronta la sicurezza alimentare e ora i rischi per la sicurezza sanitaria è una situazione che sia la Cina che la Corea del Sud vogliono gestire, e per fare ciò il tipico approccio sudcoreano è quello di essere amichevole con la Cina piuttosto che antagonizzare la Cina. D’altra parte, nei prossimi mesi e soprattutto se Trump verrà rieletto, la Corea del Sud dovrà affrontare enormi pressioni da parte degli Stati Uniti sulle questioni inerenti la Cina. Ciò includerà le normative statunitensi che vietano l’esportazione di prodotti tecnologici statunitensi che vengono poi incorporati in prodotti venduti a clienti cinesi, gli sforzi per combattere congiuntamente il furto di proprietà intellettuale da parte di società, individui e agenzie governative cinesi e l’applicazione di sanzioni contro la Corea del Nord contro sanzioni cinesi trasgressori. Il mondo corporativo sudcoreano, per proteggere i suoi investimenti in Cina (anche se la produzione viene trasferita fuori dalla Cina, c’è ancora l’enorme mercato cinese interno da considerare) spingerà anche l’amministrazione Moon ad evitare di opporsi alla Cina. Data la tendenza di Moon a guardare con sospetto le intenzioni degli Stati Uniti, cercherà di essere amico di tutti: Cina, Corea del Nord e Stati Uniti. È improbabile che ci riesca, e dovrà scegliere una posizione su alcuni temi.
Nell’anno scorso, tra Corea del Sud e Giappone era scoppiata una vera e propria guerra commerciale che aveva anche causato una sospensione della condivisione delle informazioni dell’intelligence. Seoul e Tokyo hanno ad unirli l’alleanza con gli USA, la minaccia nordcoreana e cinese, ma anche molto storicamente li divide. Quanto ha pesato ed in che modo (positivamente o no) la gestione dei rapporti tra Seoul e Tokyo da parte di Moon?
Gli elettori sudcoreani sembrano aver sostenuto le dure politiche di Moon nei confronti del Giappone. Anche questo è un aspetto in continuità con gli ex presidenti Lee e Park. La Corea è una società omogenea e l’antagonismo nei confronti del Giappone per la brutale colonizzazione della Corea tra il 1910 e il 1945 può unificare la maggior parte degli elettori. Anche i disertori della Corea del Nord che sono ora all’Assemblea nazionale sono probabilmente d’accordo con Moon su queste politiche nei confronti del Giappone.
Come si evolveranno le relazioni tra Corea del Sud e Giappone? Perché?
È molto probabile che le relazioni rimangano povere. Le opinioni di Moon nei confronti del Giappone e quelle di Abe nei confronti di ciò che è necessario (o non necessario) per affrontare le azioni passate del Giappone, sono ferme e non cambieranno. Sia Moon che Abe hanno grandi maggioranze parlamentari a supporto dei loro programmi. Con Moon e Abe che cercano separatamente relazioni migliori con la Cina, ma cercano anche di gestire le loro relazioni con gli Stati Uniti, c’è poco spazio per l’unità multilaterale. I potenziali eventi che possono cambiare questa situazione sono se la Corea del Nord si impegna in azioni provocatorie e questo impone una maggiore cooperazione tra Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti, simile al 2017. Sembra anche improbabile che il COVID-19 possa costituire una base per relazioni migliori: fino ad ora, i Paesi hanno gestito le situazioni in modo molto diverso e senza molto coordinamento bilaterale.
A causa della pandemia e di altri motivi politici ed economici, stanno riprendendo piede in Corea del Sud gli storici sentimenti anti-cinesi e anti-giapponesi? Perché? Ed hanno avuto un ruolo in queste elezioni?
I sentimenti anti-cinesi e anti-giapponesi si stavano già sviluppando in Corea del Sud prima delle elezioni. Il successo elettorale di Moon si basava su un’alternativa poco attraente e una risposta positiva degli elettori alla gestione della situazione del virus da parte dell’amministrazione Moon. Ora che le elezioni sono finite e una volta migliorata la situazione del virus, potremo valutare meglio a che punto sono le relazioni bilaterali con la Cina o con il Giappone. Ad esempio, i turisti cinesi e giapponesi saranno nuovamente accolti in Corea del Sud? Le società sudcoreane avranno accesso a Cina e Giappone? Moon incontrerà Xi o Abe e, in tal caso, quale sarà il risultato di tali incontri? Sicuramente esiste il rischio che queste relazioni si deteriorino.
L’anno scorso ci sono state tensioni nei cieli sudcoreani tra gli aerei di Seoul e quelli di Mosca. È stata apprezzata la gestione Moon dei rapporti con la Russia?
Questi incidenti erano insoliti e l’opinione pubblica, il governo e le forze armate sudcoreani potrebbero essere stati colti ‘alla sprovvista’. Dal punto di vista della Russia, è stata una mossa brillante dimostrare a Cina, Giappone, Corea del Nord e Corea del Sud che tutti devono trattare la Russia come una potenza del Pacifico. Tuttavia, alle elezioni dell’Assemblea nazionale, questo non era nelle menti degli elettori.
Come evolveranno i rapporti tra Seoul e Mosca?
Moon probabilmente spera che non si evolvano; cioè, il miglior risultato per Moon è che la Russia non tenti di dimostrare il suo potere nel Pacifico. La realtà sarà diversa. La Russia rimane un sostenitore chiave per la Corea del Nord. Inoltre la Russia e la Cina cooperano su molte questioni e nella misura in cui la Russia (che ha controversie sulla sovranità con il Giappone) può continuare a esercitare pressioni sulla Corea del Sud affinché guardi il Giappone con sospetto, Mossa guadagna da due alleati statunitensi che sono in rapporti tesi. Ancora una volta, anche gli Stati Uniti sono un fattore importante. È chiaro quali sono le aspettative degli Stati Uniti per la Corea del Sud rispetto alla Cina, ma è meno chiaro come gli Stati Uniti vedono le relazioni della Corea del Sud con la Russia e quali siano le eventuali aspettative degli Stati Uniti.
A livello di Asean, riunitosi pochi giorni fa in videoconferenza, si è riuscito a dar vita ad un coordinamento tra i diversi Paesi contro l’emergenza sanitaria ed economica scatenata dal Covid-19?
La Corea del Sud ha generalmente relazioni positive con i membri dell’Asean. Il ‘marchio della Corea del Sud’ è visto favorevolmente nell’Asean così come lo è nella maggior parte dei luoghi in tutto il mondo. La cultura sudcoreana come il K-pop e i programmi TV sono popolari. Nei paesi più sviluppati è un investitore o un partner commerciale e nei paesi meno sviluppati un fornitore di aiuti. A differenza del Giappone con la sua storia di colonizzazione e della Cina che recentemente ha danneggiato la sua reputazione tra il pubblico del sud-est asiatico (anche se i governi sono più moderati nelle critiche), la Corea del Sud può essere un partner ideale per aiutare nella lotta contro il COVID-19, soprattutto come proprio gli sforzi per gestire la situazione a livello nazionale sono generalmente riusciti. Questa è una grande opportunità per la Corea del Sud di esercitare un soft power nell’Asean.
Degno di nota anche il ‘duello’ tra l’ex primo ministro Lee Nak-yon, esponente 67enne del Partito democratico contro Hwang Kyo-Ahn (UPP) nella fondamentale ‘circoscrizione 1’ di Jongno, a Seul. Il primo ha prevalso sul secondo che, invece, si è dimesso. Siccome nella ‘circoscrizione 1’ sono schierati i candidati Presidenti, cosa ci dicono queste elezioni parlamentari sulle elezioni presidenziali del 2022? Lee potrebbe essere il successore di Moon?
L’ex primo ministro Lee Nak-yon ha facilmente l’ex primo ministro Hwang Kyo-Ahn. Questa non è una sorpresa dato che Lee ha prestato servizio sotto Moon, mentre Hwang ha prestato servizio sotto l’impeachment e rimosso Park. È troppo presto per speculare su chi sarà il successore di Moon. Tuttavia, i recenti presidenti hanno avuto un background lievemente più potente e di rilievo rispetto al semplice servizio svolto nell’Assemblea nazionale e / o come primo ministro. Moon è stato un importante aiutante dell’ex presidente Roh ed è stato candidato alla presidenza nel 2012, l’ex presidente Park era la figlia di un presidente, l’ex presidente Lee era un eminente leader commerciale e sindaco di Seoul, Roh era ben noto come attivista contro la dittatura in gli anni ’90, e gli ex presidenti Kim Dae-jung e Kim Yong-sam erano stati anche leader di spicco del movimento di democratizzazione.
Cosa ci insegna questa elezione, la prima al mondo in tempo di COVID-19, su come la democrazia, sebbene sia più giovane e diversa dal modello occidentale, reagisce ad un’emergenza?
Questa è stata la più grande elezione durante la pandemia, sebbene le elezioni che hanno coinvolto un minor numero di elettori si siano svolte in Israele e negli Stati Uniti come parte delle primarie presidenziali. Sfortunatamente, poiché i sistemi di voto differiscono in modo così drammatico (incluso se sono disponibili o meno i voti per posta o il voto anticipato), le lezioni dalla Corea del Sud sono limitate. È anche troppo presto per dire se si sono verificate o meno infezioni a seguito di persone che partecipano alle attività elettorali o votano, anche se la Corea del Sud ha implementato le precauzioni necessarie. Forse la lezione più importante è che l’opinione pubblica e gli elettori hanno fiducia nei loro politici indipendentemente dal partito, ma certamente dal governo in carica. Quando il pubblico ha questa fiducia, aderirà alle misure di prevenzione dei virus raccomandate ed eviterà comportamenti irresponsabili che potrebbero prolungare la situazione. Per ora, la Corea del Sud sembra essere un esempio di un paese in cui l’opinione pubblica ha fiducia nel proprio governo.
La pandemia potrebbe accelerare un cambio negli equilibri regionali?
Seoul continuerà a rimanere il centro della politica, degli affari e della cultura. Tuttavia, la Corea del Sud ha avuto un enorme successo negli ultimi anni nel portare i turisti stranieri a visitare altre parti della Corea del Sud. Se ciò viene sostenuto, aiuterà gli stranieri a sviluppare una più ampia comprensione del paese e della sua cultura, fornendo al contempo una spinta di fiducia alle regioni che in passato erano meno conosciute di Seoul.