I leader della NATO hanno dichiarato questa settimana che il percorso dell’Ucraina verso l’adesione è “irreversibile“, ma ancora una volta non hanno invitato ufficialmente il paese a unirsi all’alleanza. Questa rappresenta un’altra occasione mancata per porre fine all’ambiguità sulle aspirazioni NATO di Kiev e impostare le basi per un ritorno a una maggiore stabilità internazionale.
L’invasione russa in corso dell’Ucraina era in cima all’agenda mentre i leader dell’alleanza si riunivano a Washington DC per il vertice annuale di tre giorni della NATO. Questa attenzione all’Ucraina non era affatto sorprendente. La guerra scatenata da Vladimir Putin nel febbraio 2022 è il più grande conflitto europeo dalla seconda guerra mondiale e pone notevoli sfide alla sicurezza per tutti i membri della NATO.
Da quando l’invasione è iniziata quasi due anni e mezzo fa, la Russia ha rafforzato la cooperazione con Cina, Iran e Corea del Nord, che condividono tutti l’impegno di Mosca a minare l’ordine mondiale esistente basato sulle regole. L’emergere di questo Asse autoritario ha contribuito a sottolineare la necessità di una risposta decisiva della NATO all’aggressione russa in Ucraina. I membri dell’Alleanza sono profondamente consapevoli che la Cina in particolare sta monitorando da vicino la reazione della NATO all’invasione di Mosca, con qualsiasi successo russo in Ucraina che potrebbe alimentare le ambizioni espansioniste di Pechino a Taiwan e altrove.
Mentre c’è un riconoscimento diffuso che l’esito della guerra russa in Ucraina modellerà il futuro delle relazioni internazionali, il vertice di questa settimana ha confermato che non c’è ancora consenso all’interno della NATO sull’adesione ucraina. Al contrario, l’alleanza sembra essere profondamente divisa sulla questione.
Le obiezioni si concentrano sul potenziale di un’ulteriore pericolosa escalation nell’attuale confronto con il Cremlino. Gli oppositori sostengono che invitando l’Ucraina a unirsi, la NATO potrebbe presto trovarsi in guerra con la Russia. Nel frattempo, molti sostenitori dell’adesione ucraina alla NATO credono che mantenere il paese nel limbo geopolitico sia un errore che serve solo a incoraggiare Mosca e prolungare la guerra.
Ci sono cinque motivi convincenti per invitare l’Ucraina ad unirsi alla NATO. In primo luogo, porrebbe fine alle ambizioni imperiali russe in Ucraina. Invitando formalmente l’Ucraina ad unirsi alla NATO e annunciando l’inizio dei colloqui di adesione, l’alleanza invierebbe un chiaro messaggio a Mosca che i suoi sogni di soggiogare l’Ucraina e ripristinare l’Impero russo sono inutili. Questo rappresenterebbe un momento spartiacque per la Russia moderna che probabilmente costringerebbe il paese a ripensare il suo ruolo nel resto del mondo.
In secondo luogo, l’adesione ucraina rafforzerebbe significativamente la NATO. L’Ucraina vanta uno degli eserciti più grandi, capaci e innovativi d’Europa. Per quasi due anni e mezzo, le truppe ucraine hanno sfidato le aspettative e hanno resistito con successo all’esercito russo, che è ampiamente considerato come il secondo esercito più potente del mondo. Come membro dell’alleanza NATO, l’Ucraina rafforzerebbe la sicurezza dell’Europa, contribuendo con la sua esperienza di combattimento unica e la conoscenza delle più avanzate tecnologie di battaglia.
In terzo luogo, invitare l’Ucraina a unirsi alla NATO aiuterebbe a dissuasire la Russia dall’impegnarsi in aggressioni o azioni maligne in altre parti d’Europa. Confermerebbe la natura controproducente dell’agenda revisionista della Russia e la probabilità di ulteriori conseguenze negative se il Cremlino continuasse a perseguire politiche ostili all’Occidente. La sicurezza dell’Ucraina, alla fine garantita dall’articolo cinque del Trattato di Washington, garantirebbe stabilità e pace in tutto lo spazio euro-atlantico.
In quarto luogo, l’Ucraina sarebbe un membro particolarmente impegnato dell’alleanza NATO. I sondaggi indicano costantemente che circa tre quarti degli ucraini sostengono l’adesione alla NATO, rappresentando un livello più elevato di sostegno pubblico rispetto a molti membri dell’alleanza esistenti.
I funzionari ucraini e la società ucraina nel suo complesso hanno un’ottima comprensione delle responsabilità che derirebbero all’adesione alla NATO. Nel corso dell’ultimo decennio, l’Ucraina ha dimostrato un alto livello di disciplina finanziaria, rispettando le linee guida sulla spesa per la difesa della NATO che stabiliscono il due per cento del PIL. Anche l’esercito ucraino ha fatto grandi progressi verso l’interoperabilità e l’adozione degli standard della NATO.
Il quinto argomento convincente per l’adesione ucraina alla NATO è il segnale che questo invierebbe alla comunità internazionale. Invitare l’Ucraina ad aderire all’alleanza dimostrerebbe l’unità e la determinazione dell’Occidente collettivo in un momento in cui la Russia e altre autocrazie sono alla ricerca di segni di debolezza.
Pochi si aspettavano che il vertice della NATO di quest’anno producesse scoperte significative verso l’adesione ucraina. Tuttavia, la mancanza di progressi sarà accolta con favore dalla Russia e alimenterà inevitabilmente la frustrazione in Ucraina. Ancora una volta, i leader della NATO hanno offerto parole forti, ma non sono stati in grado di sostenerlo con azioni decisive.
Nonostante questa battuta d’arresto, è importante continuare il dibattito sulla futura adesione dell’Ucraina nei prossimi mesi. Fondamentalmente, gli ucraini non chiedono di unirsi immediatamente alla NATO e non si aspettano di ricevere i benefici della sicurezza collettiva dell’alleanza nel contesto dell’attuale invasione della Russia. Invece, cercano un invito che creerà una tabella di marcia realistica e pratica verso l’adesione futura.
La maggior parte degli ucraini vede l’adesione alla NATO come l’unico modo per garantire la sicurezza a lungo termine della loro nazione contro la Russia e creare le condizioni per una pace sostenibile nell’Europa orientale. A meno che non sia imminente un fermo invito ad aderire all’alleanza, temono che qualsiasi accordo di cessate il fuoco con Mosca fornirà solo una pausa temporanea prima del prossimo attacco della Russia.