Dio, in quella visione, ha assegnato quella terra agli ‘ebrei’, poi si è ‘distratto’ e ha lasciato che ci vivessero altri, ma ora si è ricordato e ha dato l’odine di cacciarli tutti … gli intrusi. Cristianesimo si legge con un’altra parola: colonialismo e razzismo, oggi sovranismo
Mentre quel Tizio nerobarbuto e dall’aria truce di cui parlavo qualche giorno fa, si accinge a guidare brillantemente l’Italia, sotto la forma di una squadra di calciatori professionisti super-pagati e per lo più poco adusi al pensiero filosofico, in una sfida di football contro la squadra di Israele, sì, Israele, i governanti e i concittadini dei giocatori della menzionata squadra (suppongo anch’essa poco adusa al pensiero filosofico) abbattono a colpi di cannone interi grattacieli in Gaza (non «Gaza-city», questo è un modo sprezzante per definire la città) e averli spianati con i carri armati dopo, ma anche prima, anzi meglio prima, di averne allontanati con la forza della paura gli abitanti stremati da due anni di bombardamenti.
Ma c’è di più. Durante la partita stessa, comunque finisca (spero non la guardi nessuno almeno questo!) si aprono i famosi e temuti e minacciati campi di concentramento in una minuscola zona della Striscia di Gaza, denominati già da tempo «città umanitarie», dove verranno ammassati circa due milioni di palestinesi.
E noi, perché la squadra del nerobarbuto purtroppo ci rappresenta, assistiamo indifferenti alla partita (ripeto, spero di no) e al massacro: in diretta e in contemporanea. Temo, più interessati alla partita che al massacro in corso. E non solo: perché la Rai, la Televisione di stato italiana, nella sua manifestazione operativa di ‘TeleMeloni’ (leggi: Rai1) con telecronisti barbuti e non, che si dicono italiani, la trasmette in diretta con il commento di questi ultimi … sono certo senza un sussulto, un moto di stomaco, un gorgoglìo. E tutto ciò sotto gli occhi distratti (?) di un certo Sergio Mattarella, spesso sollecito a parlare e molto e di tutto e spesso anche correttamente, ma stavolta, pare, no. Così, come, almeno finora, pare anche da parte di Leone XIV che, però, diversamente da Mattarella e da Meloni & co., ha trattato a pesci in faccia il Presidente di quello Stato. Almeno lui, meno male.
Massacro? No, finalmente, pare, si può dire senza essere definiti antisemiti, genocidio. La scientifica decisione e la scientifica realizzazione di essa, da parte di un gruppo di persone, un Governo e un intero ‘popolo’, di strappare la propria terra, e le case e le coltivazioni (la vita, insomma) a due milioni e mezzo di persone, colpevoli solo di essere palestinesi, anzi ‘arabi’, come con sprezzo li chiamano gli israeliani, per chiuderle in un campo di concentramento (fatto di tende!!!!) per nutrirli con cibi somministrati da una organizzazione ‘umanitaria’ che ogni tanto spara su chi viene a prendere il cibo, se già non è stata bombardato e mitragliato da volenterosi (quelli sì!) ‘riservisti’ israeliani, lì accorsi perché i loro colleghi massacratori ‘regolari’ sono stanchi.
Diamine, si deve ben capire, anche massacrare è faticoso, stressante, e poi la puzza del sangue, della morte. E tra un po’ si dovrà cominciare a massacrare anche gli altri tre milioni che ‘vivono’ nella cosiddetta Cisgiordania.
Su ciò nulla, a quanto pare, ha da dire il Governo, in realtà sospettabile di essere solidale con i massacratori. Nulla il mitico Mattarella. Nulla la stampa. E mentre tutti tacciono e si accingono a guardare la partita nel frattempo, nelle stesse ore, negli stessi giorni in cui ogni giorno, ogni giorno, si provocano oltre 40 morti in media tra i palestinesi. A questo ritmo, calcolando mal contati circa 5.000.000 di palestinesi, ci vorranno qualcosa come 270 anni per sterminarli tutti … bisognerà accelerare le cose.
Non è ironia macabra, ma quanto già in passato si è fatto (come ho raccontato più volte), quando in pochi mesi Israele, appena nata, ridusse la popolazione palestinese ad una sparuta minoranza rispetto agli abitanti, per lo più europei, dell’appena nata Israele, garantendosi così la maggioranza di ebrei, nei territori israeliani … ‘Ebrei’ ho detto … no mi correggo e chiedo scusa agli ebrei, che in verità amo e rispetto, sionisti … cristiani. Solo scriverlo, mi fa male, perché, purtroppo in tutto ciò c’entra la cristianità, il Cristianesimo, tutto il Cristianesimo, certo in gran parte ‘evangelico’, ma sostanzialmente Cristiano. E io sono Cristiano e me ne vanto. Dio, secondo loro, ha assegnato quella terra agli ‘ebrei’, poi si è distratto e mentre gli ‘ebrei’ erano in giro, non si sa bene dove e perché, ha lasciato che ci vivessero altri, ma ora si è ricordato e ha dato l’odine di cacciarli tutti … gli intrusi.
Questa è la ‘logica’ del sionismo, purtroppo. E non vi è nulla di ironico in quello che scrivo: è pura verità, e tranquillamente e pubblicamente ‘rivendicata’ dagli israeliani.
Ma poi, scopro, che spesso, molto spesso, troppo spesso, Cristianesimo si legge con un’altra parola: colonialismo e razzismo, oggi sovranismo. Basta guardare Trump per vederlo (stavo per scrivere Salvini o Meloni, ma mi veniva da ridere) e la cosa mi fa incapponire la pelle e mi provoca vergogna … sì, vergogna. Come Cristiano, come Cattolico, come uomo, come italiano e come europeo.
Già, europeo. Proprio ieri il solito Mattarella se ne è uscito con una cosa vagamente surreale: l’Europa, ha detto ieri ai plutocrati raccolti a Cernobbio, non ha mai provocato guerre.
Sommessamente: che vini usano al Quirinale, quelli di D’Alema?