Al vertice de L’Aia, l’Alleanza decide di spendere il 5% del PIL in armi mentre a Gaza nuovi morti, che passano distrattamente sotto i nostri occhi
E dunque ora, a sentire Trump e i suoi ossequiosi ‘alleati’, europei e non, il problema Iran è risolto. La pace, dice Trump, è fatta.
Ed è fatta sulle orme riverite di un suo predecessore, quel tal Truman che ‘risolse’ il problema della seconda guerra mondiale con due bombe atomiche ben dirette su Hiroshima e Nagasaki: una banalità di circa 210.000 morti. Potrebbe stupire che ci sia chi se ne vanti e specialmente che si vanti di avere fatto lo stesso. Beh, nel caso, ‘quasi’ lo stesso, se non altro perché, a parte la ancora in dimostrata distruzione dei siti sui quali sono piombate le bombe, di morti tra lui stesso e Netanyahu ne hanno fatti (può sembrare incredibile, ma è così!!) un po’di meno. Ma «paparino a volte deve usare parole forti», dice Rutte a nome nostro!
Potrebbe sembrare almeno altrettanto incredibile che si usi queta terminologia cruda, da contabile, che sto usando io. Purtroppo, ormai le cose stanno così. Queste guerre massacrano decine di migliaia di persone (solo in Ucraina si parla di quasi un milione di morti!) e nessuno se ne preoccupa, quando addirittura non ne tiene la ‘contabilità’ attribuendole ad altri: «questi morti vanno in conto ad Hamas», ricordate? Queste guerre oramai, sono diventate una sorta di video-gioco per la ‘gente comune’. E la responsabilità di questa disattenzione ‘giocosa’ è certamente anche, se non principalmente, della stampa e poi (sì, poi anche) dei politici. Della stampa, dico, perché non ha fatto il suo mestiere, il suo solo mestiere oltre quello più recente di adulare politicanti vari e di pubblicarne le veline, e cioè di fare capire non prendere parte, ripeto, fare capire alla ‘gente comune’ di che cosa si tratti e, specialmente in quale misura tutto ciò condizioni e condizionerà ogni giorno di più, il nostro futuro.
Ma tant’è. Per restare ai nostri politicanti, si dedicano a progettare leggi per eliminare il reato di tortura per i maltrattamenti in carcere, a indicare ulteriori possibili nemici (è di oggi l’indicazione di nuovo della Libia, dopo che proprio noi gli abbiamo restituito un massacratore) e a programmare l’acquisto massiccio di armi letali (letteralmente: parole, se non ricordo male, del magnifico Rutte) che fa gongolare non solo Crosetto ma principalmente i produttori di armi statunitensi.
Ebbene, per tornare al punto, al quale accennavo ieri: ora l’oca è tornata al punto di partenza! L’oca, appunto, il gioco dell’oca al quale stiamo assistendo, indifferenti forse, ma più probabilmente inconsci di quante vite irripetibili vengano distrutte ogni giorno: da anni, da decenni.
E quante ancora.
Del resto, il nuovo Papa, in una delle sue prime dichiarazioni ha detto testualmente: «è inderogabile necessità» fare la pace in Medio Oriente. Anzi, peggio, per riferire testualmente la frase (forse solo “infelice”?) «necessaria e inderogabile necessità di favorire la pacificazione», frase ufficiale a tutti gli effetti. Per carità, sempre meglio dei nostri governanti che ‘non condividono’ la politica di Netanyahu, ma forse da un Papa appena eletto e autore della bella frase sulla pace disarmata e disarmante, ci si poteva aspettare di più.
Ma il punto è che ora le carte sono di nuovo tutte sul tavolo, le stesse carte di quindici giorni fa: il massacro quotidiano dei palestinesi di Gaza, e naturalmente la guerra in Ucraina. La stampa oggi, ora mentre scrivo, proclama giuliva che è stato deciso di spendere il 5% del PIL in armi anche se la Spagna non vuole e che vada … , noi, comunque, siamo d’accordo, specie dopo l’incontro ‘core a core’ di Trump con Meloni.
E subito sotto: “a Gaza cinquanta morti”, che passano distrattamente sotto i nostri occhi, insieme alla bufala colossale, secondo cui la Russia è il nemico mortale dell’Europa o dell’Occidente o dell’Universo intero, dipende dai titolisti. O dai suggeritori: «liberate i talk show italiani dagli agenti».
Cioè: la guerra in Ucraina continua come prima, ma noi europei ci togliamo la soddisfazione di dire tutto il nostro odio e disprezzo alla Russia e per di più vantiamo la riattivazione delle bombe atomiche britanniche e un nostro non meglio identificato superbo sommergibile, che si accinge a fare le meraviglie, magari non attraversando Capo Horn, ma scendendo ad una decina di metri di profondità, per poi riemergere … «rapidi ed invisibili partono i sommergibili …», lo ricordate Tognazzi ?
Mi verrebbe voglia di dire a certi nostri politicanti, fieri di essere stati a colloquio riservato con Trump, attenti, attenti davvero: Al Bano (come forse perfino Iva Zanicchi) sentono sotto la pelle le emozioni e i giudizi degli italiani e vanno da Putin, atro che la SWG o Pagnoncelli o chi sa, che spiega trionfante che gli “italiani” alla domanda “vi fa paura la bomba atomica?”, rispondono in grande maggioranza un entusiastico sì”!
Forse, però, ora c’è una piccolissima ma importante novità. Almeno gli italiani non ne possono più di vedere spese pazze per armi pazze e cominciano a guardare di più ciò che accade.
E ciò che accade è che ormai Israele è allo scoperto. Non ha altri a cui fare guerre. Ha avuto da USA ed Europa e Paesi arabi tutto ciò che voleva. E dunque non le resta che ammassare ancora poco meno di un paio di milioni di palestinesi in un angolo della striscia di Gaza e circa tre o quattro milioni di palestinesi nella Cisgiordania, privarli di quel nulla che gli resta e … farla finita.
Ma deve farlo allo scoperto.
Trump e famiglia sono lì pronti a fare una città turistica di lusso. Ma le pulizie toccano a Israele.
Ma forse, è questa la mia segreta speranza, forse qualcuno comincia, almeno in Europa (per gli USA è troppo presto) a guardare le cose come stanno davvero. E chi sa, qualcuno comincerà a chiedere conto di ciò di cui siamo, per dirla tutta e chiara, complici consenzienti, esattamente come lo siamo stati tutti del tentativo di genocidio degli ebrei e di altri genocidi.
Ormai, mi vergogno a dirlo ma è la pura verità, anche i numeri cominciano a somigliarsi.