Esordisce dicendo «la pace sia con tutti voi». Normale? Forse. Ma quel ‘tutti’ dice moltissime cose
Difficile immaginare cosa sarà (mi si perdoni la terminologia) il nuovo Papa Leone XIV. Lo vedremo. Ma certo, la scelta è stata veloce, quindi (non si può pensare che circa 80 Cardinali siano dei matti improvvisatori) scelto con convinzione. Una scelta così convinta, da spiazzare completamente le dicerie o i dietrologismi di gran parte dei giornalisti mondiali … sorvolo su quei super, che, a cose fatte, lo avevano previsto. Fa parte del ‘gioco’. Vuoi vedere che sia… ‘il Papa di Francesco’?
Si chiude, peraltro, la parte (a mio modesto parere, entusiasmante) recitata con grande convinzione da Francesco. Non per nulla criticato, perfino sbeffeggiato per le cose che diceva e faceva, a partire da quel «Buonasera»: semplice, spontaneo … banale o popolare: geniale.
Non vorrei citare, ma cito, un commento sprezzante (dopo morto, beninteso) di chi dice letteralmente (probabilmente senza vergognarsi): «parlava con un linguaggio anche rozzo ma comprensibile a tutti. Non elevava le persone, ma piuttosto si abbassava a loro. Infine, andava sempre sull’onda del politicamente corretto, cosa che la Chiesa non deve fare».
Non voglio entrare nel merito teologico, che non è alla mia portata, diversamente da chi scrive quella roba, ma domando e dico a chiunque eventualmente mi legga: ma il compito di un ‘intellettuale’ (parola del tutto priva di significato, altro che per chi si autodefinisca tale, con ‘superbia’ … uno dei peccati capitali, il primo se ricordo bene!) non è, non era non è sempre stato, quello di farsi capire da tutti, proprio tutti, anche i più ‘umili’ e magari ignoranti? Appunto: ignoranti, cui, proprio perciò, si deve parlare ‘semplice’. Che, sottolineo con orgoglio perché ho cercato di farlo per tutta la vita, non vuol dire banale o incolto, ma ‘solo’ comprensibile a tutti, anche a chi non comprende le ‘parole difficili’ che gli intellettuali si scambiano tra di loro, beandosene … chi abbia seguito, sia pure distrattamente come me, potrà capirlo riascoltando certi duetti, leziosamente colti di Martedì scorso su ‘di Martedì’!
Il punto è, temo, che proprio qui che proprio su ciò si incentri la differenza tra chi detiene, più o meno arbitrariamente, il potere e chi a questo potere deve obbedire. Non per nulla a lungo la Chiesa ha parlato ai fedeli, specialmente durante la Messa, in latino: il latino delle giaculatorie, ritmate e incomprese da chi le pronunciava, in latino.
E dunque non mi azzardo minimamente a pronunciarmi su questo nuovo Papa.
Però, esordisce dicendo «la pace sia con tutti voi». Normale? Forse. Ma quel “tutti” dice moltissime cose, o almeno a me sembra così: è ‘inclusivo’ … roba che a Salvini a Lollobrigida alla Meloni (tanto per fare dei nomi sicuramente ininfluenti sulla storia) fanno venire la bile in bocca!
Fin qui, poteva essere un caso, una frase rituale, con o senza quel “tutti”, ma poi ha continuato, e qui ha usato parole forti: «pace», ha detto «disarmante e disarmata». Ponti, ha aggiunto, “costruire ponti” e non muri … parole testuali di Leone.
Calma calma, lo dico ai vari Conte e Dibba: disarmata non vuol dire inattiva; disarmante non vuol dire arrendevole. Sbaglierò certamente, ma a me sembrano esattamente le famose parole di Francesco, quando (insolentito da mezzo mondo che ne distorceva le parole) diceva che la pace va perseguita e che, nell’interesse del proprio popolo, della vita delle singole persone parte di un popolo, si deve trattare, trattare a tutti i costi.
Ripeto, forse mi sbaglio, ma non solo quelle parole non sono ‘disarmate’ nel senso di prone, ma sono completate e chiarite dall’accorato ricordo di Papa Francesco. La «voce debole» ha detto proprio così, commuovendosi, di Francesco che, come ho avuto, nel mio piccolo, occasione di scrivere, urlava di fare, fare la pace; agire per la pace; negoziare per la pace; rinunciare per la pace. Ma non arrendersi alla guerra.
Poi, un discorso bello, pronunciato con appena un accenno di ‘accento’ statunitense, articolato, complesso, ma voglio rileggerlo prima di commentarlo, ma quasi interamente fissato sulla pace, sui ponti e … sulle donne. Sulle donne citate, con grande cautela, io direi prudenza, ma nette, chiare. Azzardo una ipotesi forse pazzesca: e se questo (presunto ‘amico’ di Trump, che lo ha immediatamente messo in difficoltà congratulandosi sperticatamente … dopo l’immagine con la tiara!) e se questo, dico, fosse il Papa che apra il sacerdozio alle donne, del tutto ovvio non solo e non tanto negli ambienti ‘protestanti’, quanto nella Chiesa anglicana non poi tanto lontana da quella romana.
Un discorso, comunque, lontanissimo da quel «non elevava le persone, ma piuttosto si abbassava a loro … sono stati dodici anni di distruzione e ora bisognerà ricostruire».
La mia prima impressione è che a ‘ricostruire’, i suoi fautori aspetteranno ancora a lungo … o forse sono tradito dalla speranza.