Si aprirà tra poche ore il Conclave che dovrà eleggere il successore di Papa Francesco, da poco scomparso. L’elezione papale è normata dalla Costituzione Apostolica ’Universi Dominici Gregis’, promulgata nel 1996 da San Giovanni Paolo II, un vero e proprio manuale d’istruzioni molto meticoloso.
Come previsto dalle regole della Costituzione apostolica, lo scrutinio è in tre fasi, ma è ‘segreto e per iscritto’, così come introdotto per la prima volta nel 1621 da Gregorio XV.
Tuttavia, fino all’elezione di Giovanni Paolo II, era possibile eleggere il Papa anche in altri due modi:
– ‘per acclamazione’, che “si ha quando i cardinali elettori, come ispirati dallo Spirito Santo, liberamente e spontaneamente, proclamino uno, all’unanimità e a viva voce, Sommo Pontefice”.
– ‘per compromesso’, che si aveva quando “per circostanze particolari, i cardinali elettori, nessuno dissenziente, affidano ad un gruppo di loro il potere di eleggere, al posto di tutti, il pastore della Chiesa cattolica”. Il gruppo doveva essere composto da un numero dispari di cardinali: da un minimo di 9 a un massimo di 15. In passato era in vigore anche ‘l’accesso’, la possibilità per il cardinale di modificare la propria scelta alla fine dello scrutinio.