L’Europa o i singoli Stati di essa sono tagliati fuori. Delusa (e specialmente preoccupata), balbetta cose strane, come una replica di fatto dell’articolo 5 del trattato NATO, di cui l’Ucraina non fa (e non farà mai) parte

 

 

Dovete riconoscere che la nostra fortuna ci aiuta sempre, meno male. Pensate il nostro «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni» dichiara, serissimo, «Spiragli di pace. Il Presidente USA ha ripreso la nostra (leggi: mia) idea». E lo dice, come già rilevato serissimo, dalle sue vacanze … in Grecia, da dove ha sbraitato contro i responsabili del turismo italiano (Santanchè esclusa, ovviamente) che dicono che quello italiano non va bene. Un perfetto ‘understatement’, nel perfetto stile del nostro Presidente.

L’unica cosa evidente è (ed è una gran brutta cosa e tra i responsabili principali c’è il nostro Presidente) che l’Europa o i singoli Stati di essa, sono tagliati fuori. E quindi, furiosa e delusa (ma specialmente preoccupata) balbetta cose strane, tipo: una replica di fatto (ormai il ‘di fatto’ è diventato un ‘topos’ nella nostra politichetta europea … topos è greco!) dell’art. 5 del trattato, NATO, di cui l’Ucraina non fa parte e, l’unica cosa chiara e certa di quel vertice è che non ne farà mai parte. Come dire ‘se ti attaccano’, dicono gli europei, noi ti diamo una mano, pur non essendo obbligati. Facile a dirsi ma … a qual titolo? Poi, pare, si è capito che gli Stati europei, non l’Europa perché c’è anche la Gran Bretagna, vorrebbero garantire all’Ucraina una sorta di ‘articolo 5 fatto in casa’, per così dire. Il senso di una cosa del genere, penso, vorrebbe dire che se qualcuno (chi?) attaccasse l’Ucraina i ‘Paesi volenterosi’ interverrebbero in aiuto dell’Ucraina. Oppure, l’altra grande europea, Ursula von der Leyen, “l’Ucraina diventerà come un ‘porcospino’ per la Russia … siamo all’avanspettacolo!

Come, poi, si faccia ad ‘intervenire in caso di attacco’, visto che siamo già in guerra con la Russia? Puro surrealismo. Ma poi, per aumentare il chiasso, oppure arriva il braccio destra di Trump a dire che la Russia avrebbe accettato una garanzia del genere, cosa, secondo Witkoff rivoluzionaria o giù di lì. Come si potrebbe mai dire «no, non difendetela»!

In termini concreti la Russia dice che vuole garantire la sicurezza propria e dell’Ucraina. Tradotto in italiano: entri pure l’Ucraina nell’Europa, faccia il porcospino, ma non si azzardi a entrare nella NATO, io accetto che voi vi impegniate a difenderla. Il che equivale a dire, però, che anche gli USA devono garantire o avere garantito qualcosa alla Russia. Infatti, non dimentichiamolo, tutto è iniziato perché nel 1994 un certo Clinton decise “l’avanzamento della linea ‘difensiva’ della NATO verso Est”, violando gli accordi assunti da Bush con Gorbačëv! E Trump, sarà un caso, ha sempre detto che quello era un errore … tanto, dirlo non costa nulla.

Vedremo, comunque, come la metterà Trump, la cosa. Ma sarà interessante, perché l’accordo è già fatto e i nostri capi europei vanno lìal buio, solo a dire ‘sì paparino’. 

L’altro punto chiaro dell’accordo è che la Russia si tiene il Donbass e la zona costiera fino a Odessa, ‘garantendo’ che: a.- smetterà di, bombardare Zaporizhia (e vorrei vedere: lì c’è la più grande centrale nucleare del mondo!) e che b.- si impegnerà a non attaccare mai per nessun motivo al mondo non solo l’Ucraina, ma l’Europa intera e il ‘globo terracqueo’ tutto.

Lo so che credete che la sto mettendo in ridere. Ma è un riso sardonico e amaro. Perché da internazionalista, mi dovrei limitare, e infatti mi limito, a ricordare che questa è semplicemente la lettera dei cosiddetti ‘Protocolli’ (insomma, gli accordi) di Minsk del 2014 e 2015.

Se si fossero rispettati, da ambo le parti, probabilmente la guerra non sarebbe nemmeno iniziata. Come, peraltro, aveva annunciato Putin chiaramente nel 2007 a Monaco di Baviera (quando trattò da mentecatto il nostro ministro degli Esteri, e purtroppo aveva ragione!) e come, invero, già prima aveva fatto chiaramente capire, preso del tutto sottogamba e largamente irriso: tanto Putin era gravemente ammalato, la Russia sull’orlo del tracollo, e il suo popolo pronto alla rivoluzione e, male che andasse, a fare fuori Putin.

I temi veri in discussione, e gli Stati europei hanno rinunciato alla propria natura e alla propria storia dimenticandoli e stracciandoli per tornare alla politica colonialista dell’ottocento e della prima metà del novecento, i temi veri in discussione erano e sono:

il significato vero della norma sulla integrità territoriale di un soggetto e quindi
il significato e il contenuto del concetto di soggetto di diritto internazionale (uno dei principali istituti del diritto internazionale), in quanto diverso da quello di Stato puro e semplice;
il senso, ma specialmente il contenuto, della norma, generale, sul divieto dell’uso della forza nelle relazioni internazionali e quindi il contenuto di un altro istituto di cui tutti parlano a caso:
e cioè il significato del concetto giuridico di aggressione;
il contenuto vero del cosiddetto principio di autodeterminazione dei popoli, che non vuol dire “diritto” alla indipendenza, ma garanzia della Comunità internazionale, sulla autodeterminazione di un popolo (ogni popolo) …  posto che un popolo, nel senso del diritto internazionale, esista;
il concetto di sicurezza, che è omnilaterale, altrimenti non esiste: cioè tutti, proprio tutti i soggetti di diritto internazionale hanno diritto alla ‘sicurezza’, cioè alla esenzione dalla imposizione della volontà altrui, mediante l’uso o la minaccia dell’uso della forza anche non fisica.

Ma tutto ciò, ne sono certo, ve lo spiegheranno già da stasera (ieri sera, per chi legge) i magnifici e competenti video-giornalisti e grandi firme.

Solo una cosa, che è un consiglio ai vari negoziatori, a cominciare da Macron che in materia di ‘capitolazione’ dovrebbe essere un esperto: tutte le guerre, tutte, finiscono con un trattato di pace, salva (caso rarissimo per non dire inesistente) la distruzione completa dell’avversario. Perfino Giosuè (quello che crede di essere Netanyahu) dopo la distruzione di Gerico, dovette continuare le guerre e negoziare le paci!

Di Giancarlo Guarino

Giancarlo Guarino è Professore ordinario, fuori ruolo, di Diritto Internazionale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Napoli Federico II. Autore di varie pubblicazioni scientifiche, specialmente in tema di autodeterminazione dei popoli, diritto penale internazionale, Palestina e Siria, estradizione e migrazioni. Collabora saltuariamente ad alcuni organi di stampa. È Presidente della Fondazione Arangio-Ruiz per il diritto internazionale, che, tra l’altro, distribuisce borse di studio per dottorati di ricerca e assegni di ricerca nelle Università italiane e straniere. Non ha mai avuto incarichi pubblico/politici, salvo quelli universitari.