Unità speciali degli eserciti cinese e serbo e si terrà nella provincia di Hebei, nel nord della Cina, nella seconda metà di luglio

 

 

 

La Serbia condurrà esercitazioni di addestramento militare con la Cina questo mese, diventando il primo candidato dell’UE a farlo mentre i due paesi fanno un nuovo passo verso l’approfondimento della cooperazione militare.

Il Ministero della Difesa cinese ha detto che l’addestramento “Paceacekeeper 2025” sarà composto da unità speciali degli eserciti cinese e serbo e si terrà nella provincia di Hebei, nel nord della Cina, nella seconda metà di luglio.

La regione dei Balcani è diventata strategicamente importante per la Cina, che ha investito in enormi progetti infrastrutturali lì. In particolare, ha firmato un accordo di libero scambio con la Serbia, mentre Belgrado ha acquistato armi da Pechino, diventando il primo paese europeo ad acquisire un sistema di difesa aerea cinese.

Le politiche amichevoli della Serbia nei confronti di Pechino – così come di Mosca – hanno fatto scattare campanelli d’allarme a Bruxelles, che ha emesso molteplici avvertimenti a Belgrado, che mira ad unirsi al blocco.

Quel tono era evidente nella valutazione dell’UE dell’addestramento militare pianificato con la Cina, con Bruxelles che diceva che la Serbia dovrebbe astenersi da “azioni e dichiarazioni che contraddicono le posizioni di politica estera dell’UE”.

Come paese candidato, la Serbia è obbligata ad allineare la sua politica estera con quella dell’UE, che Bruxelles ha ripetutamente portato all’attenzione di Belgrado.

La Serbia mantiene la neutralità militare ed è membro del programma “Partnership for Peace” della NATO, con l’adesione all’UE come obiettivo strategico.

Tuttavia, Belgrado continua a bilanciare la sua politica estera tra Occidente, Cina e Russia, che è attualmente sotto sanzioni occidentali a causa della sua invasione dell’Ucraina.

L’analista della sicurezza Nikola Lunic ha avvertito che questi esercizi congiunti “minano il proclamato orientamento all’UE della Serbia”.

Lunic ha detto a RFE/RL che “l’interoperabilità tra unità serbe e cinesi invia un messaggio chiaro all’Occidente”.

Lo scorso luglio, le forze cinesi hanno tenuto manovre con l’esercito bielorusso direttamente al confine della NATO durante un vertice dei leader dell’alleanza militare a Washington, dove ci sono state aspere critiche a Pechino per il suo sostegno alla Russia.

Mentre l’obiettivo dichiarato del Ministero della Difesa cinese è quello di “migliorare le capacità di combattimento e approfondire la cooperazione”, né il Ministero della Difesa serbo né l’ambasciata cinese a Belgrado hanno divulgato dettagli sui partecipanti o i numeri che dovrebbero essere coinvolti in Peacekeeper 2025.

Non c’è chiarezza nemmeno sul fatto che la futura formazione congiunta sarà ospitata in Serbia, una pratica comune in tali collaborazioni.

Lunic sostiene che le esercitazioni si adattano al profilo di un’esercitazione militare completa, non semplicemente all’addestramento, a causa della loro portata e del loro marchio.

La cooperazione militare della Serbia con la Cina è più visibile nelle sue recenti acquisizioni.

L’esercito serbo ha acquistato sei droni CH-92A nel 2020 e ha presentato il CH-95 in una mostra nel 2023, ma i numeri ufficiali rimangono non divulgati.

Nel 2022, la Serbia ha ricevuto il sistema di difesa aerea FK-3, rendendola il primo operatore europeo di questa avanzata tecnologia missilistica cinese.

Alla fine del 2024, Belgrado ha confermato che il personale serbo aveva ricevuto una formazione in Cina sul sistema FK-3, in grado di prendere di mira una serie di minacce aeree.

Washington e Bruxelles hanno ripetutamente espresso preoccupazione per l’approvvigionamento di armi russe e cinesi da parte della Serbia, specialmente dopo l’invasione su vasta scala della Russia dell’Ucraina nel febbraio 2022.

Sulla scia dell’invasione, la Serbia ha imposto una moratoria sulle esercitazioni militari congiunte con partner stranieri, esentando solo l’esercitazione internazionale “Lupo di platino” – storicamente tenuta in Serbia con la partecipazione di diversi membri della NATO, tra cui gli Stati Uniti.

Lunic sostiene che questa applicazione selettiva della moratoria mina la credibilità della neutralità proclamata della Serbia.

Questo non è il primo esempio di cooperazione per la sicurezza tra Belgrado e Pechino.

Esercitazioni e pattuglie di polizia congiunte si sono svolti dal 2019, dimostrando una tendenza più ampia di cooperazione intensificata.

Vuk Vuksanovic del Centro di Belgrado per la politica di sicurezza indica la Global Security Initiative, evidenziando l’aumento degli scambi di educazione militare e di polizia e la rapida adozione della tecnologia cinese, della sorveglianza e delle attrezzature di polizia da parte della Serbia.

Dal punto di vista di Belgrado, questa cooperazione più profonda è coerente con la sua politica estera “multi-vettore”, utilizzando partnership con diversi attori globali, tra cui la NATO, la Russia, l’UE e la Cina, per massimizzare la sua leva e indipendenza sulla scena mondiale.

 

Vuksanovic ha affermato che, per la Cina, le collaborazioni militari come Peacekeeper 2025 servono a due interessi chiave: acquisire esperienza nelle operazioni internazionali e aumentare il suo profilo come grande potenza, soprattutto data la resistenza degli Stati dell’UE contro l’approfondimento delle partnership con l’esercito cinese.

Dopo un’esercitazione congiunta incentrata sull’umanitarietà con la Germania nel 2019 e le esercitazioni antiterrorismo con la Bielorussia nel 2024, l’esercitazione in Serbia rappresenta un nuovo capitolo nella diplomazia militare di Pechino con l’Europa.

Economicamente, l’influenza della Cina in Serbia sta crescendo. La visita di Xi Jinping a Belgrado nel maggio 2024 ha portato a una dichiarazione per approfondire la partnership strategica e “costruire una comunità Serbia-Cina con un futuro condiviso in una nuova era”.

La Cina è ora il principale partner commerciale della Serbia per le importazioni, con 5,13 miliardi di euro (5,95 miliardi di dollari) registrati nel 2024, e rimane una fonte vitale di investimenti, prestiti e sostegno diplomatico nelle istituzioni internazionali, in particolare per quanto riguarda l’indipendenza del Kosovo.