Il versetto del Libro dei Numeri è tradizionalmente letto come una descrizione divina di Israele, ma il leone è anche un richiamo alla vecchia bandiera iraniana all’epoca del regime dello Scià

 

L’operazione militare israeliana per bloccare il programma nucleare iraniano prendendo di mira i siti atomici, ma anche il personale militare e scientifico è stata ribattezzata dal governo di Tel Aviv ‘Rising lion’ ossia ‘Leone nascente’, locuzione proveniente da un versetto della Bibbia che simboleggia la determinazione di Israele. “Ecco, un popolo si alza come leonessa e si drizza come leone; non si coricherà finché non abbia divorato la preda e bevuto il sangue delle vittime”, si legge al versetto 23:24 del Libro dei Numeri.

Il versetto del Libro dei Numeri è tradizionalmente letto come una descrizione divina di Israele, con la leonessa e il leone allegorie della tenacia e della forza del suo popolo: fiere che non si fermano finché non hanno conquistato la loro preda.

La parola לָבִיא (lavi) in ebraico significa “leone”. È una forma della parola אַרְיֵה (aryeh) – anche “leone”, ma in ebraico biblico e poetico, לָבִיא è spesso usato come un termine più figurativo, elevato o letterario. Appare nel Tanakh, anche in Numeri 23:24. Struttura: — לָבִיא = leone (poetico, biblico) — Radice: ל־ב־א, relativo ai leoni (raramente usato da soli nell’ebraico moderno) — Nell’espressione “עָם כְּלָבִיא”: persone come un leone — che significa come un leone che si alza o è pronto a combattere Quindi questo non è un errore o una parola in più, ma la parola ebraica antica corretta per leone. Nel versetto Numeri 23:24, vengono effettivamente usate due parole diverse per “leone”: הֶן עָם כְּלָבִיא יָקוּם וְכַאֲרִי יִתְנַשָּׂא “Ecco, il popolo si alzerà come un leone (כְּלָבִיא), e si solleverà come un giovane leone (כַאֲרִי)”. Perché due parole? Perché in ebraico, specialmente in ebraico biblico, si usa il parallelismo poetico – un dispositivo letterario in cui due parole diverse esprimono la stessa idea, ma con diverse sfumature di significato. Differenza tra “לָבִיא” e “אַרִי”: Pronuncia della parola Significato Sfumatura לָבִיא lavi leone (poetico, feroce) enfasi su potere, maturità אֲרִי ari lion (parola standard) enfasi su selvagginza, giovinezza, velocità Quindi: — “כּלָבִייא יָקוּם” — le persone si alzano come un leone maturo e potente, con fiducia e dignità. — “וְכַאֲרי יִתְנַשָּׂא” — si sollevano come un Dio, attraverso il profeta Balaam (sì, questa è la profezia di Balaam), mostra: Israele non è solo una nazione forte, ma che combina la forza della maturità e la ferocia della giovinezza. È così che Israele sconfiggerà i suoi nemici.

La vicenda narrata è quella di Balaam, indovino e stregone. Balak, re dei Moabiti, lo fa chiamare nella speranza che una sua maledizione scacci gli ebrei che dopo 40 anni di peregrinazioni nel deserto insidiano il suo regno.

Balaam all’inizio fa resistenza: Dio gli appare in sogno e gli intima di non andare. Poi in un nuovo sogno gli concede il permesso, ma tenta comunque di ostacolarne il viaggio. Superate diverse traversie, Balaam arriva da re Balak. Ma di nuovo Dio interviene e gli consegna tre profezie benigne verso Israele e lo spinge a benedire anziché maledire gli ebrei.

Al richiamo biblico si collega il messaggio politico che Netanyahu ha annunciato. Simbolo di forza e coraggio, il leone era un animale accostato, nella cultura islamica, alla figura di Alì, cugino e genero di Maometto. Ed è altresì un vero e proprio simbolo dello Shah di Persia, il cui ultimo rappresentante fu Reza Shah Pahlavi, deposto nel 1979 dopo la rivoluzione di Khomeini.

Il Leone infatti é anche un omaggio al leone raffigurato sulla vecchia bandiera iraniana prima della rivoluzione khomeinista del 1979 che sancì la fine del regime dello Scià e l’arrivo al potere della Repubblica Islamica.

era raffigurato il leone con il sole, così come il felino si poteva trovare sulle monete e gli stemmi affissi sulle facciate dei palazzi del governo. Con la rivoluzione iraniana questo simbolo, come altri, venne abbattuto.

Il messaggio è chiaro, non si tratta solo di fermare l’ascesa nucleare di Teheran ma di “aiutare” gli iraniani a liberarsi dal regime degli ayatollah e riprendersi la loro bandiera e il loro Paese.

‘Noi non siamo contro gli iraniani, ma contro il regime degli ayatollah’ e il leone che si alza, questo il nome dell’operazione, ha un significato simbolico molto importante in quel senso”, ha detto lo stesso Netanyahu. In altre parole, l’obiettivo neanche troppo nascosto è il ‘regime change’ a Teheran.

Durante la dinastia Qajar e quella Pahlavi, il simbolo del leone era un emblema nazionale, presente sulla bandiera, sulle monete e sugli edifici governativi. Con l’arrivo degli ayatollah il simbolo fu abolito in quanto considerato legato al “decadente” passato del paese e sostituito con l’attuale simbolo stilizzato della parola ‘Allah’ al centro della bandiera iraniana.