«Putin non aveva alcun motivo per lanciare missili , come ha fatto negli ultimi giorni. Mi viene da pensare che non voglia fermare la guerra, mi sta solo prendendo in giro e deve essere affrontato in maniera diversa, attraverso le banche o le sanzioni secondarie? Troppe persone stanno morendo!», così riporta il ‘Corriere della Sera la dichiarazione di Trump durante i funerali di Francesco.

La foto in cui si vedono Trump, Zelensky, Starmer e Macron, che poggia una mano protettiva (?!) sulla spalle di Zelensky.

La dichiarazione della signora Meloni in occasione del 25 Aprile.

Vi parrà strano, ma, a parte ovviamente la morte di Papa Francesco e le volgari (sì, volgari) dichiarazioni di alcuni cardinali in arrivo a Roma, solo attenti a fare capire la loro contrarietà a ciò che ha fatto Francesco, dimenticando che nell’elezione di un Papa c’entra lo Spirito Santo se non sbaglio, sono le tre cose di un qualche interesse di questi ultimi cupi giorni.

Cominciamo dall’ultima, disgustosa: la signora, anzi il «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni», quest’anno è stata costretta dalla circostanza della morte del Papa ad essere a Roma, invece che in Uzbekistan dove era attesissima, e quindi, cosa odiosissima per lei, all’altare della Patria: peraltro un incubo architettonico. Ma non ha perso l’opportunità per esprimere tutto il proprio disprezzo per quella che lei e i suoi chiamano la ‘festa’. Al punto che un suo Ministro, ben noto per le sue ‘idee’ se ne è uscito con una richiesta di sobrietà che, in quanto tale già solo per la scelta della parola insulsa, è un insulto alle decine di migliaia di morti ‘fatti’ dal fascismo e dalle centinaia di migliaia ‘fatti’ dalle guerre del fascismo. Che cosa ci sia da ‘festeggiare’ non è chiaro. Il fatto è che per certa gente, il ‘ricordo’ (spesso certo verboso e rituale) è già di per sé un insulto, perché li obbliga ad ammettere che il fascismo e i suoi simili, sono il peggio del peggio.

Ma non soddisfatta la signora «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni», ha ‘dettato’ una dichiarazione, in sé scialba e rituale, obbligata, ma dove mette, come sempre di nascosto, il suo veleno dicendo « la Nazione (sic!) onora la sua ritrovata libertà». A parte che in lingua italiana onorare la libertà non so che significhi, ‘ritrovata? Cos’è la aveva persa in tram?

Caro «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni»: l’Italia (non la nazione che non c’entra niente) ha conquistato la propria libertà cacciando i fascismi e il fascismo e i fascisti, lottando con le armi: altro che ‘ritrovata’. Come si permette signora «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni», si vergogni e si inginocchi! Lei c’è perché moltissimi sono morti per permetterLe di esserci!!!!

Trump, da par suo, quanto a dichiarazioni nemmeno ci scherza, quanto a distorsioni della realtà e parole offensive, nemmeno. Premesso che dice di sentirsi preso in giro da Putin, se ne esce con quella frase oscena: “troppe persone stanno morendo”! che fa, la lezione a Putin (si dice la Russia, signor Presidente Trump), proprio lui che permette anzi incoraggia e finanzia il massacro sistematico dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania (cioè il tentativo di genocidio, secondo la disposizione dell’art. 6 dello Statuto della Cote Penale internazionale: « …Deliberately inflicting on the group conditions of life calculated to bring about its physical destruction in whole or in part»). Dovrebbe esservi un limite di legge al cinismo, ma, temo, non c’è.

Ora, guardiamo bene. Non credo che sia usuale che un Presidente USA venga ai funerali di un Papa e così in fretta da trattenersi poche ore. Aveva chiaramente un altro scopo … potrà sembrarvi strano, ma, a mio parere, esattamente quello di incontrare Zelensky e una rappresentanza europea, anche qui con una punta di veleno, ma di sano realismo.

Parlare così ostentatamente in privato con Zelensky (dopo il modo in cui lo aveva trattato a suo tempo!!!) trattandolo con rispetto e attenzione, serviva a due scopi: addolcire la pillola per Zelensky e mandare un messaggio alla Russia per dire di non tirare troppo la corda. E infatti il Presidente Putin, che non è scemo e ha capito benissimo, dice subito dopo l’incontro che è disposto a trattare senza precondizioni. La Russia, infatti, sa benissimo che il terreno conquistato nessuno mai potrà toglierglielo e a lei basta così magari negoziando la cessione di qualche villaggio, purché l’Ucraina non entri nella NATO.

Ma anche purché una Europa disunita, grazie alla Meloni e Orbàn, e con il soccorso della Gran Bretagna (Paese di per sé ostile ad una Europa vera) potrà, da un lato aiutare la ricostruzione ucraina, quando l’Ucraina avrà accettato le condizioni di pace senza troppo strillare, dall’altro riprendere nei tempi dovuti relazioni politiche e commerciali serie con la Russia. Il che è interesse evidente dell’Europa, ma che pone l’Europa in una grave situazione di minorità rispetto sia agli USA che alla Russia.

In più, ma questo è solo il cioccolatino per Macron e Merz, senza l’Italia fra i piedi. Sulla spalla di Zelenski avrebbe, infatti dovuto esserci sia la mano di Macron che quella della Meloni in quanto terzo lato del triangolo forte europeo, distrutto scioccamente dalla Meloni a nostre spese e con grande gioia di Trump e  … di Putin. Per di più, una partecipazione diretta della Gran Bretagna al quadro, ‘straccia’ per così dire il disegno unitario e coerente dell’Europa, inserendovi un elemento che, magari tratterà o fingerà di trattare per rientrare in Europa, ma resterà sempre un elemento estraneo e inaffidabile.

E quindi, infine, la stretta di mano svogliata di Trump con la signora Ursula von der Leyen, indica una disponibilità a trattare, ma con una Europa disunita, cioè debole e irrilevante, pur con più abitanti di Usa e Russia insieme!

Di Giancarlo Guarino

Giancarlo Guarino è Professore ordinario, fuori ruolo, di Diritto Internazionale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Napoli Federico II. Autore di varie pubblicazioni scientifiche, specialmente in tema di autodeterminazione dei popoli, diritto penale internazionale, Palestina e Siria, estradizione e migrazioni. Collabora saltuariamente ad alcuni organi di stampa. È Presidente della Fondazione Arangio-Ruiz per il diritto internazionale, che, tra l’altro, distribuisce borse di studio per dottorati di ricerca e assegni di ricerca nelle Università italiane e straniere. Non ha mai avuto incarichi pubblico/politici, salvo quelli universitari.