Se l’altro giorno iniziavo con un riferimento alla furbizia e al cinismo, oggi l’inizio migliore mi sembrano concitazione e frenesia, accompagnate forse da una superficialità davvero ineguagliabile, ma anche tanta ridicolaggine devastante.
Ridicolaggine largamente superata appena un giorno dopo (il 19.4.2025!) quando il ‘Signor Presidente del Consiglio on.le Giorgia Meloni’ e il suo disturbatore quotidiano (Matteo Salvini, ora anche nella veste di Ministro della difesa, di ‘Tagliatelle’ si sono perse le tracce, di Crosetto non si sa) che, a dire di ‘la Repubblica’, avrebbero predisposto un documento ufficiale per la UE, che definisce il ponte sullo Stretto di Messina un’opera strategica per le esigenze … militari della NATO (e quindi magari rientrante in quel famoso 2% di spese militari ordinato da Trump e accettato da Meloni) nel tentativo di aggirare le obiezioni, ambientali e economiche, europee e ottenerne l’autorizzazione, nonostante i dubbi tecnici sull’opera: una vera ‘mandrakata’, come la definisce ‘Huffingtonpost’ ! ora si potrà dire, senza ridere, che sono proprio gli USA a ‘volere’ quel ponte: una super-mandrakata!
Tornando al 17 Aprile (circa alle nostre ore 18.00) il ‘Signor Presidente ecc.’ incontrava, come scrivevo ieri, alla Casa Bianca il Presidente Trump: poco più di due ore (forse meno, salva la lezione di inglese alla interprete) concluse da una conferenza stampa torrenziale, in cui la stragrande maggioranza del tempo ha parlato Trump. Di gran fretta, dunque, anche perché il 18, trafelata, la irrefrenabile Meloni incontrava con tanto di Lancieri di Montebello, fanfara ecc. … , il vice-Presidente Usa, JD Vance. Giusto in tempo per impedire al vice-presidente nostrano di incontrarlo a sua volta prima di lei! Ma non potevano fare tutto via internet, risparmiando anche un po’ di soldini?
Comunque, questa, sì, che è alta politica! Come dice esaltato dal successo, se mi permette l’ironia, Mattia Ferraresi su ‘Domani’ «... Meloni è uscita dallo Studio Ovale senza trofei ma anche senza danni evidenti … L’Italia non ha evidentemente la forza politico-economica, i dati strutturali né la postura per essere informalmente alla testa di un negoziato sui dazi per conto dell’intera Unione, e Francia e Germania non hanno alcuna intenzione di abbandonare il loro ruolo. Ma è proprio per questo che Meloni chiede a Trump di fornire, legittimandola, la forza politica che strutturalmente le manca per fare un passo nel consolidamento della sua posizione». Bel successo: niente danni, benché senza ‘postura’, che Dio solo sa che significhi. Ma poi, quale posizione, tanto più che è proprio questo Governo quello che disprezza quel «Trattato del Quirinale» che serviva a mettere l’Italia al tavolo del duo franco-tedesco, che oggi include Spagna e … Polonia?
Ne vorrei capire il senso. Anche perchè sul sito di Palazzo Chigi, il testo del comunicato finale dell’incontro, una paginetta e mezzo striminzita, il comunicato è in inglese!
L’unico risultato visibile di tutto ciò, è l’invito, accettato per data da destinarsi, a Trump di andare a fare visita alla collega e ‘nell’occasione’ di incontrare anche l’UE. Per la precisione (mi spiace per il ministro Nordio che non ama l’inglese) il comunicato sul punto dice testualmente: «President Trump accepted Prime Minister Meloni’s invitation to pay an official visit to Italy in the very near future. There is also consideration to hold, on such occasion, a meeting between U.S. and Europe». Già oggi la UE fa sapere, piccata, pur apprezzando l’utilità dell’iniziativa italiana, che se un incontro deve esserci, deve essere fatto «nell’ambito dei rispettivi ruoli». Come dire: non montatevi la testa.
Sorvolo su un piccolo (ma rilevante) particolare del comunicato e cioè che il nostro è ‘Presidente del Consiglio dei Ministri’ e non, ripeto non Premier. Direte che non è importante, tanto più che tutta la stampa italiana non fa altro, al suo proposito, che parlare di ‘premier’. Ma in un documento diplomatico è uno sgarbo, contro (questo è il punto!!!) la Costituzione italiana che il ‘premier’ dovrebbe rappresentare! Perché è esattamente lo scopo (a mio parere quasi eversivo) che si propone la ipotesi di stravolgimento della Costituzione con l’introduzione, appunto, del cosiddetto … ‘premierato’!
Sul merito dell’incontro, del quale avremo modo di valutare il contenuto effettivo, rilevo solo la ‘caramellina’ offerta all’Italia di diventare un centro (‘hub’, dice il testo) per la diffusione dell’Intelligenza artificiale per il Mediterraneo del Sud e il Nord-Africa e l’accordo sulla lotta alle droghe sintetiche (solo quelle?) e, naturalmente, all’immigrazione … illegale.
Ma, e concludo, la vera polpetta avvelenata è un’altra frase in cui i due si impegnano : «to further increase defense equipment and technology cooperation, including co-production and co-development that strengthen U.S. and Italian defense industrial capacity and protect it from foreign adversaries». Cioè: acquisto di armi statunitensi, coproduzione di esse con gli USA, e protezione da ‘avversari stranieri’.
Una goduria per Crosetto. Il contrario della politica europea e dei nostri interessi.