Furbizia e cinismo politico, ma specialmente umano, è il giudizio che, allo stato dei fatti, mi sentirei di dare dell’incontro tra la signora Meloni, pardon il «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni», e il Presidente-cowboy degli USA, Donald Trump.
In altre, più facili parole: propaganda, propaganda pura.
Ad onor del vero, la signora Meloni è riuscita in diretta, a mettere il suo colpo (basso), ma sempre un colpo. Quando, durante la ‘colazione’ (che avvilimento quel tavolo di mogano scuro con dei piatti, pieni di chi sa che, appoggiati sopra!) inquadrata da dietro – molto rispettoso, invero – la Meloni, dico, è riuscita a pigolare, ma ben udibile – brava? – l’invito a Trump a venirla a trovare a Roma e, nell’occasione, l’Europa. E Trump ha risposto che, certamente, con l’Europa e la Cina un accordo è possibile trovarlo.
Ho scritto ‘brava’. Perché dal suo punto di vista, ripeto cinico e furbo, mentre doveva per forza ripetere che un accordo commerciale poteva essere fatto solo con l’Europa, ci ha infilato l’invito a venire a trovare lei … e l’Europa. Brava, abile? Avanspettacolo.
La signora Meloni non ha rinunciato a dare un colpo basso all’Europa, defilandosi sia pure parzialmente, ma specialmente pretendendo di essere una sorta di ‘porta-parola’ europea. Tutta scena, lo sappiamo benissimo tutti, lo sanno benissimo in Europa, lo sa perfettamente la pessima signora Ursula von der Leyen, ma alla fine chi tratterà sarà lei, la signora Ursula von der Leyen, e il resto dell’Europa. Appunto, ‘il resto’: non l’Italia.
Sì il resto: perché il colpo basso sarà recepito – dal resto dei Paesi europei, che non mancheranno, sottilmente come sempre, anzi burocraticamente, di vendicarsene – come una sorta di insulto, di tentativo di assumere una posizione di guida, di leader, proprio da parte della persona oggi in Europa più ostile all’Europa … che poi vuol dire autolesionismo. E non per nulla, Trump che come commerciante è imbattibile, ha immediatamente sottolineato che lei non conta nulla, ma lui parlerà con ‘l’Europa’, sia pure ‘tramite’ lei.
Non ci conviene da nessun punto di vista. Come Paese, che si presenta come una sorta di strumento, ma sì diciamolo, di zerbino per gli interessi non dell’Europa di cui fa parte, ma dell’avversario dell’Europa. Politicamente, devo dire, una cosa assolutamente demenziale.
Certo, beninteso, da oggi tutti (e ripeto tutti) i giornali e i giornalisti vari, non mancheranno di osannare la ‘più grande presidente del consiglio’ mai vista (come dice, ironico, Trump) ma dimenticheranno di sottolineare due cose.
Prima cosa: Trump se tratterà, e non è mica certo che lo farà, tratterà con l’Europa. Il che ci converrebbe assai, ci farebbe molto comodo, ma, data la situazione, gli altri Paesi europei, tagliati apparentemente fuori, e da parte della signora Ursula von der Leyen, una sorta di insulto. E noi sappiamo bene che le istituzioni europee se vogliono fare male a qualche Paese membro riottoso, lo sanno fare e lo fanno. E noi ne sappiamo e, temo, che ne sapremo presto.
Seconda cosa, pesantissima, ma di nuovo ‘double face’, per noi devastante. Mentre, infatti, la ‘più brava Presidente del Consiglio del mondo’, sussurrava tremebonda che l’Italia ‘arriverà presto’ al 2% di PIL per le armi (si tratta di oltre 10 miliardi di euro in più ogni anno!) lui, Trump, ha risposto duro, che si può fare sempre di più.
Che vuol dire? Ma è ovvio: innanzitutto fa la felicità dell’’oligarca’ italiano Crosetto, che per raggiungere quel 2%, cioè per spendere 10 miliardi all’anno in più, ha solo un modo (che lo porta all’orgasmo): comprare armi statunitensi, come vuole Trump!
Ma, inoltre, vuol dire affrettare le spese, mandare il Paese allo sbaraglio e spendere una quantità enorme di denaro in nulla di programmato, ma, magari, chiudendo un occhio sull’Italia … ma per quanto? La ‘più brava Presidente del Consiglio del mondo’ ha, infatti, dimenticato in questo caso di avere la prontezza di riflessi di dire: “sì, ma per una difesa europea”.
Che sarebbe l’unica soluzione possibile e che, e qui avrebbe la signora avuta una occasione storica, significherebbe dire: ora non c’è alternativa, si devono fare gli Eurobond. Ma dirlo avrebbe significato ‘legittimare’, rafforzare l’odiata UE.
E la nostra super «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni», l’Europa la odia, anche più del suo vice Salvini.
Alla fine, comunque: paghiamo noi.
Sulla umanità, che dovrebbe essere l’unica cosa che conta, poche e confuse parole.
Il «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni» condivide la politica sui migranti (insomma vuole deportarli, come Trump e infatti lo fa … col consenso di Mattarella!) e condivide le posizioni di Trump sull’Ucraina e promette di spendere 10 miliarducci in più in armi.
Poi viene completamente isolata, parla solo Trump, finché qualcuno chiede che ne pensi di Zelensky (che Trump ha appena accusato di essere causa della guerra e ostacolo alla pace) lui, il «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni», che risponde balbettando che la Russia ha ‘invaso’ l’Ucraina, dunque non ‘aggredito’ … e Trump la interrompe e il «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni» è rimesso a tacere, salvo che sulla missione su Marte! Ma poi, Trump conclude che i rapporti con l’Europa sono facilitati e lo saranno finché resterà questa ‘meravigliosa Presidente’! Cioè, punta ancora sulla polverizzazione dell’Europa e sul tè meloniano!
Questa, è la, nostra linea politica: se ne siete contenti, tranquilli, votatelo questo «Signor Presidente del Consiglio on. le Giorgia Meloni», e pagate!
Del resto, il mitico Mattarella la/lo copre, come nel caso della infame questione dei campi di concentramento in Albania, e quindi “va tutto ben madama la, marchesa!”