Le crisi che si stanno intrecciando nel mondo in questo primo stralcio di secolo stanno mordendo un po’ dappertutto la necessità di trovare accordi. E una di queste piste da aprire potrebbe essere il trasporto aereo.

È notizia di ieri -da Politico.ue- la richiesta a Washington di poter acquistare aerei costruiti dalla Boeing e di pagarli con i beni statali russi congelati dall’inizio della guerra. Se n’è fatto promotore il Presidente della Camera di commercio americana a Mosca, Robert Agee, che così si è espresso su un quotidiano economico locale: «La Russia ha un’enorme flotta di aerei occidentali, principalmente Boeing. Riteniamo di dover fornire loro pezzi di ricambio e supporto tecnico, quindi cercheremo di far revocare queste sanzioni», insistendo che le pressioni non sono tanto una richiesta commerciale quanto più una necessità umanitaria, poiché a soffrirne sono principalmente i cittadini comuni che sono impediti alla mobilità in un territorio assai vasto.

Ma ogni tentativo di allentare le restrizioni sulle compagnie aeree sia statunitensi che russe favorirebbe anche l’Europa, i cui aerei commerciali lamentano i costi aggiuntivi derivanti dall’evitare il vasto spazio aereo russo per i voli verso l’Asia, il che ha avvantaggiato le compagnie aeree cinesi. Tuttavia il ragionamento non è sufficientemente lineare.

Un funzionario della Commissione Europea ha definito ancora problematica la sicurezza dello spazio aereo russo, citando lo schianto di un volo della Azerbaijan Airlines avvenuto il giorno di Natale scorso presumibilmente dopo essere stato colpito da un missile antiaereo russo, che ha spinto l’agenzia della sicurezza aerea europea a consigliare alle compagnie di evitare tutta la Russia occidentale.

Quindi un impegno così complesso richiederebbe in primis di vietare ogni azione di guerra lungo tutti i territori sorvolati dalle rotte aeree. E questo sarebbe un punto focale per la fine della guerra in Ucraina. Ma c’è dell’altro.

Bruxelles ha mostrato preoccupazione anche per i rischi della sicurezza aerea posti dall’uso di componenti contraffatti e non certificati, installati sugli aerei russi. Poichè dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca nel febbraio 2022, alle compagnie aeree russe è stato vietato l’acquisto ai pezzi di ricambio per aeromobili di produttori occidentali come Boeing o Airbus, si è ricorsi a un pericoloso fai da te che ha diminuito la sicurezza del volo ai piloti russi.

Di conseguenza, se vengano installati componenti contraffatti sugli aeromobili che operano nel mercato interno russo non solo è pericoloso, ma rischia anche di introdurre componenti non idonei nell’Unione.

E infine un’altra rogna. Oltre ai problemi di sicurezza e certificazione, molti aerei, nonostante la livrea rinnovata, sembra siano stati sottratti ai locatori dopo l’invasione. Peggio dei furti di auto! Pertanto, dopo un qualsiasi atterraggio su suolo europeo, dovrebbero essere sequestrati.

Insomma, quello del trasporto aereo è un capitolo molto spinoso che riguarda i principali aspetti della politica e  dell’economia. Tuttavia, potrebbe rappresentare un importante apripista per la bonifica di importanti relazioni di pace.