Se mai ci fosse stato bisogno di dimostrare con i fatti l’assoluta pochezza del ceto politico che governa il mondo, l’Europa e il nostro Paese, basterebbe una ‘notizia’ diffusa ieri con grande strombazzamento dalla stampa e TV italiane: la Leonardo moltiplica le consegne del carro armato non so cosa, fino al 2040 e, dunque, mantiene l’occupazione.

Lo ho detto e ripetuto e lo ripeto: è la felicità di Guido Crosetto e dei suoi amici o accoliti.

Se questo è il risultato del cosiddetto dibattito tra riarmo o armamento o pace, o che so io, vorrebbe (e temo che voglia) dire che siamo ad anni luce dalla capacità di comprendere quello che sta accadendo, ma specialmente quello che accadrà.

Di fronte alla (secondo me, ancora presunta) volontà statunitense di ritirarsi dalla corsa agli armamenti per contrastare la Russia in Europa e di cercare di recuperare la grande spesa sostenuta in ‘difesa’ dell’Europa, la ‘risposta’ europea, dopo un evidente sbandamento, è stata triplice: la minaccia di alzare a sua volta barriere doganali, risposta ovvia; la volontà di ‘riarmarsi’ per contrastare ‘l’orso’ russo, il ‘nemico’; la continuazione della ‘difesa’ dell’alleato (sic?) ucraino ‘aggredito’ dalla Russia in vista di ottenere una ‘pace giusta e duratura’ … parole nientemeno che del nostro Presidente della Repubblica!

Sull’’idea’ della continuazione della difesa dell’Ucraina dalla invasione russa si può solo dire che è, assolutamente e semplicemente ridicola: se vogliono fare la guerra con la Russia, sono semplicemente matti – o semplicemente buffoni – ma non per la evidente impossibilità di farla, ma perché specialmente mostrano di essere della stessa identica pasta di quelli che dicono di voler combattere … anzi, peggio, e purtroppo la nostra storia lo dimostra. Mi spiace per Mattarella … forse dovrebbe parlare con i suoi nipotini, se ne ha!

Sui dazi: è la ‘politica’ di sempre. Impedire agli altri di vivere, di progredire, di affermare la propria volontà, il proprio interesse, per fregarli, anzi fregandosene degli altri. Il tentativo disperato di autarchia e di imperialismo è comune, normale, nella storia. E la storia insegna che ha sempre fallito e provocato solo morti e sofferenze. Non vale la pena di indugiarci, ma prepararsi solo a pagarne le conseguenze.

Il ‘riarmo’, parola bestiale, proposto da un rappresentante impudico della bestialità della forza e della prevenzione contro gli altri … perfino del colonialismo: la stessa che ‘giustifica’ Israele e i suoi massacri, in nome del diritto europeo affermato da uno stato il cui governo è ‘democraticamente’ eletto. La stessa forza, oggi statunitense, tesa ad imporre la propria ‘civiltà’ e quando non ci riesca ad abbandonare il campo.

E usano quel termine e propongono quella soluzione perché non conoscono quella civiltà, anzi la disprezzano.

Chi oggi è in piazza, nella piazza convocata da Michele Serra, ha le idee molto confuse e ha paura (me compreso), non vuole la guerra, ma vorrebbe fare prevalere la forza delle idee, della cultura e della scienza, che deve, però, anche fare capire che è disposto a combattere per quelle idee. Solo in questo senso l’oscena parola riarmo, buona Ursula von der Leyen, per Guido Crosetto e per Giorgia Meloni (per non parlare di Macron, ecc.) può avere un significato per quella piazza. E solo in quel senso un rafforzamento europeo può avere significato.

Concludo con una frase stentorea, ma come spesso accade ai ‘comici’ profondamente, e sottolineo, profondamente, significativa, vera, di Maurizio Crozza ieri sera: perché non invitiamo la Russia ad entrare a far parte dell’Europa?.

Vi sembra così strano o apocalittico?

Di Giancarlo Guarino

Giancarlo Guarino è Professore ordinario, fuori ruolo, di Diritto Internazionale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Napoli Federico II. Autore di varie pubblicazioni scientifiche, specialmente in tema di autodeterminazione dei popoli, diritto penale internazionale, Palestina e Siria, estradizione e migrazioni. Collabora saltuariamente ad alcuni organi di stampa. È Presidente della Fondazione Arangio-Ruiz per il diritto internazionale, che, tra l’altro, distribuisce borse di studio per dottorati di ricerca e assegni di ricerca nelle Università italiane e straniere. Non ha mai avuto incarichi pubblico/politici, salvo quelli universitari.