Lungi da me il proponimento di imbonire o ‘tranquillizzare’ il lettore (posto che qualcuno ve ne sia), ma cerchiamo di essere freddamente razionali o almeno ragionevoli: l’Europa, e in essa perfino l’Italia, non è una terra desertica e priva di risorse. Siamo in grado di mettere in campo un mercato di quasi 500 milioni di persone, evolute anche economicamente; abbiamo armi, sparse troppo, ma tutt’altro che trascurabili … 6 potaerei; abbiamo una diplomazia esperta e capace e potrei continuare.
Solo per dire che, ora, dopo la sceneggiata clamorosa di Trump e Zelensky (sì, di entrambi!), non è mica vero che siamo a terra e disperati e, specialmente, è largamente esagerata (se non esagerata deliberatamente, e personalmente sono convinto che sia proprio così) la necessità di comprare armi in quantità … dagli USA, per ‘difenderci’, e difendere la amata e maltrattata Ucraina dall’orso russo.
Calma.
Leggere frasi del tipo «L’America – io direi gli USA, che non sono tutta l’America, ma solo una ‘piccola’ parte – che abbiamo amato e che ci ha permesso di non avere armi» oppure che Trump ci ha messo nella condizioni di «concedersi» a Pppputin (sempre con molte ‘p’ e qualche ‘s’!). Diamine, perfino questo mi è capitato di leggere e sentire: stiamo diventando, secondo alcuni, il ‘sollazzo’ di Putin, magari in qualche adeguato ‘lettone’. Calma. Un po’ di saggezza e di coraggio, via!
Siamo, questo è certo, completamente spiazzati da un cinico mascalzone in bretelle e pistolone al fianco, che, dopo averci indotto anzi dopo avere preteso a gran voce, che noi partecipassimo, attivamente e comunque finanziariamente, ad una guerra assurda e di una violenza tribale, in alcuni momenti, e di una tecnologia stellare in altri, da un cinico, dicevo, che per i suoi (presunti) interessi mette fine alla guerra, che egli stesso senza nemmeno chiederci se siamo d’accordo: non Trump in persona, ma certo gli USA, i beneamati USA, faro di democrazia e civiltà!
E che c’è di nuovo? Siamo stati interpellati quando, proprio Trump, ha deciso di ‘uscire’ dall’Afghanistan, dove si trovava illecitamente con la nostra forzosa cooperazione? No, lui ne è uscito – accusandone per di più quello che aveva messo in atto una sua decisione – e noi abbiamo tradito la nostra parola agli uomini e donne (specie donne!) afghani ai quali avevamo promesso ‘libertà e democrazia’ e siamo usciti di corsa … diciamo pure, scappati con i ‘Marines’. Ci hanno chiesto un consenso quando hanno deciso di violentare l’Iraq per prenderne il petrolio e ‘dargli’ la democrazia, ma anche ad uccidere, ad opera degli amici marines statunitensi, il nostro Nicolò Calipari corso a tirare fuori dai guai una giornalista italiana, che rischiava la pelle per raccontare la brillante guerra USA in Iraq? Ma specialmente ci hanno chiesto nulla prima di decidere (Bill Clinton, momentaneamente distratto da altro) ‘l’avanzamento’ della linea difensiva (difensiva?) della NATO verso la Russia, con la quale avevano concordato di non farlo e noi, silenti e obbedienti?
Certamente, noi, noi europei, abbiamo seguito o subìto senza protestare questa politica aggressiva – e talvolta condiviso entusiasticamente, anche noi in bretelle e pistoloni, a salve – ma sulla quale poco avevamo condiviso. Ebbene, oggi (come era stato ampiamente previsto!) il pistolero senza paura, ci lascia in mezzo alla strada, a cercare disperatamente di non ‘tradire’ la parola, data a un tale che, nel bene o nel male, governava malissimo il suo Paese, con una legittimità a dir poco discutibile, con una onestà dubbia, ma che ‘difendeva’ la libertà di noi tutti dal presunto aggressore.
E ora la paghiamo. E la pagano, da noi ma non solo, quei politicanti che, rinnegando la propria origine culturale e umana, si sono gettati entusiasti in quella guerra, che avrebbero dovuto avversare con tutte le proprie deboli forze: deboli ma ipocrite. E non parlo di ‘Giuseppi’, il fulcro della doppiezza.
Bene, facciamola breve: prendiamo atto della realtà. Ora (finalmente!) siamo soli e, per di più, sottoposti a dazi devastanti. Che facciamo, corriamo come certi nostri politicanti a pietire l’aiuto, dell’America, o ce ne facciamo una ragione e finalmente diventiamo indipendenti? Anche da Gladio, vantata da un ‘nostro’ Presidente della Repubblica. O immaginiamo di essere dei nuovi Cavour, e partecipiamo eroicamente ad una guerra inutile, guarda caso in Crimea!, per sederci al tavolo delle trattative? Questa è roba superata, inattuale: non ci sono più né Cavour né Metternich, magari in gonnella. La storia è cambiata tre volte in questi due secoli.
Abbiamo bisogno dell’aiuto statunitense per la nostra ‘difesa’? Ma difesa da chi, perché a qual fine? Noi abbiamo bisogno di petrolio e gas a buon prezzo, possiamo chiederlo alla Russia o ‘dobbiamo’ chiederlo all’America? Le nostre automobili, specie quelle che una volta erano italiane ma poi sono state svendute, piacciono molto ai russi, che aspettiamo a riaprire le fabbriche lì? Anche i nostri prodotti alimentari sono graditi ovunque, dobbiamo per forza venderli solo agli statunitensi? Ma, dicono alcuni, se l’ombrello americano si allontana, i russi potrebbero attaccarci … certo, ma perché, per fare cosa?
Bisogna uscire da questa presunzione secondo la quale il nostro futuro è solo con e per gli USA. Questa è roba vecchia. Il futuro è la Cina e i BRICS: come si fa non capirlo?
La Russia è un nemico? Benissimo, se volete: armiamoci e negoziamo. C’è un po’ di tempo, la Russia ha avuto una guerra terribile durata tre anni con circa 500.000 morti: anche la Russia ha bisogno di un momento di riposo!
Non siamo mica nati ieri e … siamo molto più affidabili degli USA, se non altro perché abbiamo meno bombe atomiche, ma siamo capaci di fare cose ‘spaziali’, perfino meglio di Musk.