Farebbe sorridere, se non fosse tragico, il fatto che a Londra Zelensky (russofono di origine!) decida di parlare in ucraino e non più in inglese, perché, spiegano alcuni giornalisti in vena di raccontare barzellette, il fatto che non conosca perfettamente l’inglese è una delle cause dello, permettetemelo, «scazzo» a Washington.
Voglio solo dire, ma dirlo molto brutalmente come, a quanto pare, è necessario oggi per farsi ben capire, che, posto pure che tu sia un eroe o semplicemente un capataz locale più o meno rispettabile, non vai a parlare – per chiedere! – col capo dei capi dei gangster organizzati, che già ti ha detto che di te non vogliono saperne, a fare la parte dell’eroe, in divisa da eroe, a chiedere soldi, parlando un cattivo inglese, quando e per di più, già sai che chi ti riceve non ti può vedere e ha detto a tutto il mondo che non intende darti una lira. E per di più, appunto in cattivo inglese, entri in uno scontro verbale con ben due ‘americani’, d’accordo a metterti con le spalle al muro. Mah, finché lo fa la Santanchè dicendo che chi la critica odia i ‘ricchi’, almeno ha la ‘scusante’ che quelli le fanno i giochi di parole tra borsette e bollette. Ma Zelensky, ormai di pelo sullo stomaco dovrebbe averne parecchio … cadere in quella trappola è veramente infantile.
Ora, il dato di fatto è, senza dubbio ver uno che: la vera guerra è (era) tra USA – e Gran Bretagna – e Russia, dove la posta in gioco era ed è la sconfitta della Russia dopo la presunta sconfitta dell’URSS, da raggiungere inizialmente con lo spostamento della ‘linea difensiva’ NATO sempre più vicino ai confini russi, poi sottraendole i Paesi tradizionalmente considerati ‘Stati cuscinetto’ dove la propaganda anti russa tende a portarli prima ‘in Europa’ e poi nella NATO o magari il contrario, e poi, visto che non basta, dare l’ultimo colpo cercando di portarsi nella NATO la stessa Ucraina, peraltro già da anni addestrata dalla NATO e rifornita di armi in grandi quantità. Proprio quella Ucraina, dai dubbi confini, considerata nella parte orientale il cuore, l’utero della Russia … non per nulla si chiamava Rus.
A questo complicato, ma ben noto dato di fatto, si potrebbe aggiungere la guerra economica da tempo in atto, e la mancata digestione della, sacrosanta, «Ost-Politik» di Angela Merkel, con quel che ne consegue.
Data questa situazione, il nuovo Presidente USA, taglia la testa al toro in maniera brutale proponendo alla Russia di fare la pace così come stanno le cose. È evidente che Trump e Musk hanno un disegno preciso in testa: un disegno brutale e cinico, violento ma chiarissimo. Eliminare il problema del costo di questa guerra e, prendendo due piccioni con una fava, mettendo con le spalle al muro l’Europa, fortemente sbilanciata nella ‘difesa’ dell’Ucraina dal presunto aggressore russo.
Fin qui è tutto abbastanza chiaro. Come già mi accadde di scrivere quando Trump ancora non era certamente eletto e anche dopo l’elezione, questa potrebbe essere una grande occasione per l’Europa: l’Europa, che investe in armi più (avete letto bene, più degli stessi USA!) potrebbe unire le forze sia militari che economiche, per attrezzarsi non tanto alla ‘difesa’ contro la Russia, ma per avere sufficiente credibilità difensiva da dissuadere, se del caso la stessa Russia, dall’attaccarci, e, al tempo stesso usare – come è sempre stato – quel riarmo necessario, per uno sviluppo di tecnologia e industria avanzate. Che, detto incidentalmente, è ciò che maggiormente temono gli USA e in particolare Musk: l’Europa ha un potenziale scientifico, tecnologico ed economico, se lo usa in modo coordinato, semplicemente formidabile.
In questo senso, perfino la politichetta da cortile della nostra Presidente del Consiglio potrebbe tornare utile, come strumento per avvicinare l’Europa agli USA e addirittura come mezzo per mostrare che resta ancora qualche possibilità di limitare gli effetti, negativi per gli USA, di una unione dell’Europa ostile agli USA. Il che presupporrebbe, una convinta adesione ad una più forte unione della UE. Certo, direte voi, ci vorrebbero tre Metternich e quattro Tocqueville, per fare una cosa del genere, e ci vorrebbe anche molto coraggio da parte di quello che appare un gruppo di mercanti falliti alla fiera del paese … !
E sì, perché, le parole tonanti e bellicose pronunciate a Parigi e Londra (silente la Meloni: errore) non significano nulla, dato che si riducono a dire che si vuole continuare la guerra, ma con l’aiuto americano. Invece di dire, che siamo disposti e in grado di assumerci le nostre responsabilità, partecipando seriamente alle trattative di pace non alla guerra e, nel frattempo, riarmandoci. Come si può puntare seriamente sull’ipotesi che Trump accetti di continuare la guerra, quando ha appena detto che vuole la pace e la vuole con Putiu, anche al di sopra dell’Europa?
E invece, da ciò una certa mia disperazione, Starmer a Londra afferma: «Questo non è il momento per altri discorsi, è tempo di agire, è tempo di fare un passo avanti e guidare, di unirci attorno a un nuovo piano per una pace giusta e durevole in Ucraina», ottimo, perfetto. Macron, a sua volta, aggiunge che propongono una tregua limitata di un mese «nell’aria, nei mari e nelle infrastrutture energetiche», cioè, spiega a chi non avesse capito ‘non sulla linea del fronte’, per poi: “continuare con gli aiuti militari all’Ucraina e intensificare le sanzioni economiche alla Russia; assicurare la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina, con Kiev al tavolo di ogni trattativa; aumentare le capacità di difesa dell’Ucraina nell’eventualità di un accordo di pace, per scoraggiare ogni futura invasione; e infine mettere in piedi una «coalizione dei volenterosi»“, non si sa bene per fare che: pare una forza militare di interposizione o … .addirittura di combattimento.
Avete letto bene? Dunque: un ‘cessate il fuoco’ non dove si combatte; l’accordo di pace, inoltre, non sarebbe fatto dall’Europa, ma con la partecipazione di Zelensky, tra USA e Russia e intanto si metterebbe in piedi una forza militare dalle dubbie funzioni, ma certo non pacifiche, visto che la Russia non è nemmeno nominata da questa strampalata alleanza tra parte della UE e uno stato non UE come la Gran Bretagna.
Ma, al di là del pasticcio, lo hanno capito a Londra che questa è una dichiarazione di guerra alla Russia? È vero: con la Russia siamo tutti (i Paesi della NATO) già in guerra. Ma una proposta del genere è semplicemente ridicola: nemmeno si propone di cercare la pace, e non nomina la Russia, che è l’unico Stato con il quale si dovrà fare la pace.