Alla conclusione di giornate molto convulse, troppo convulse, ricche in particolare di «saluti romani», cioè saluti fascisti, diciamo le cose come stanno, per favore, i romani non c’entrano nulla, due cose secondo me vanno sottolineate.
Cominciando da una premessa: Draghi non è scemo. La frase «non so cosa fare ma fate qualcosa» era solo provocatoria, solo degli avversari ottusi possono fingere di pensare il contrario. Risulta chiaro cosa fare da tutto il suo intervento, ma già dalla realtà. Sostanzialmente ciò che, nel mio piccolissimo, ho detto anche io, e hanno detto altri, qualcuno a mezza bocca, ma ormai è l’ordine delle cose che si muove da solo e dirige gli eventi. Draghi ha detto: lo sapete benissimo cosa fare, fatelo!
Comincio dal nostro «Signor Presidente del Consiglio dei Ministri on.le Giorgia Meloni», che ha cercato di anticipare tutto e tutti, furbo lui!!, facendo un intervento a tutti i costi alla riunione fascista universale di Steve Bannon & co. Si noti: Jordan Bardella, accreditato di posizioni estremistiche perfino rispetto a Marine Le Pen (e ai nostri vari fascistelli!) non solo non è andato, non solo non ha parlato, ma ha fatto sapere che, visti i modi e i pensieri locali, non sarebbe più (quel più è molto significativo!) andato.
Non il nostro furbissimo «Signor Presidente del Consiglio dei Ministri on.le Giorgia Meloni», che non ci va (anche se si era pensato di “farci un salto” per anticipare Macron, ma poi ci ha ripensato … questo è il livello della nostra politica!) che ha preso la parola lodando sperticatamente il mistico Trump anche nella versione ‘Trusk’, che attualmente prevale, ovviamente in inglese. Incidentalmente, mai un responsabile di un qualunque Governo, e quindi anche italiano, dovrebbe parlare in una lingua non sua, mai: non per nazionalismo, ma perché solo nella propria lingua si può essere certi di cosa esattamente si dice. Ma tant’è! Anzi, il nostro presidente fa di più, perché spara contro i ‘verdi’ (green per quelli che ‘sanno’ l’inglese, cioè tuona per accelerare la morte della Terra, anzi del Globo terracqueo), spara contro l’Europa in scia di JD Vance, dichiara amore eterno a Milei, attacca la sinistra (non si capisce quale: quella italiana non credo, non c’è) e poi, colpo di scena, dice che, quanto a lei, difenderà Zelensky e l’Ucraina fino alla morte … dimenticando di spiegare di chi.
Questa, nel linguaggio politico italiano, è una «gran furbata», che tanto pagheremo noi cittadini e che, comunque, detta così lascia aperte tutte le porte. Cioè non dice nulla di più, che cercherà di mettere i bastoni fra le ruote di qualunque iniziativa che non piaccia a ‘Trusk’, salvo a vedere come e quando, per poi dir che avrà salvato Zelensky. In Italia si usa così!
In Europa, invece, Emmanuel Macron, giusto per fare vedere che anche lui quanto a lucidità di pensiero mica scherza, dopo avere giustamente detto che ora l’Europa se la deve vedere da sola a difendere sé stessa e, magari, Zelenski o quel che ne resta – mogli e soldi inclusi, non per nulla si parla di una sorta di ‘esilio’ in Francia! – se ne esce con la solita solfa: una forza militare di separazione tra le linee russe e quelle ucraine.
Siamo alle solite. Quando si tratta di parlare, gli europei e Macron in particolare, dicono perfino belle cose (questa della autonomia dell’Europa deve avergliela suggerita la moglie, a Macron è troppo razionale), ma al momento di agire, balbettano solo le solite banalità.
Non occorre Napoleone, e nemmeno un suo sergente maggiore, per capire che un Paese come la Russia, che per tre anni interi ha battuto sistematicamente, benché lentamente e ad alto prezzo di vite umane, l’intera NATO (perché è così che sono andate le cose, sbaglio?) e le sue armi fantastiche (nucleari escluse, per fortuna!), con 30.000 uomini tra Russia e il resto del mondo non ci farebbe proprio nulla. Al massimo farebbe la fine, un po’ ingloriosa diciamocelo, di quei soldati di vari Paesi che stanno in Libano a guardare gli Hezbollah che lanciano missili su Israele, e Israele che invade il Libano, ne bombarda le città, ne massacra i cittadini (chiamandoli terroristi, come se fosse una giustificazione per ammazzare la gente), ne occupa un pezzo e per sovrappiù bombarda anche i soldati delle Nazioni Unite! E stanno lì per ‘separare i contendenti’ e garantire la pace!
Ma, poi, per andare sul concreto: a che servirebbe? In caso di conflitto vero, guerra, con la Russia, non basterebbero, e non solo all’Europa, né 30 né 100 o 200 mila uomini: ci sarebbero le bombe atomiche in campo. E quindi perderemmo tutti. E questo, credo, nessuno lo vuole, salvo qualche folle … forse Trump, ma dubito il suo staff! Non siamo nemmeno ancora in grado di trasferirci su Marte, come ci promette Musk, che per ora si limita a lasciarci cadere in testa satelliti in continuazione.
Alla fine, non resta che la pace … .frase terribile ma realistica!
All’Europa servono, dunque, ‘solo’ due cose. Un armamento credibile e organizzato, che in parte già avremmo se mettessimo anche solo insieme i vari eserciti e esercitini che già ci sono in Europa, mettendoli in mano a uno che sappia anche comandarli – mi rendo conto che la difficoltà non è trovare il comandante bravo, ma trovare quello della ‘nazione’ giusta! – e poi si ‘gettasse’ letteralmente nelle trattative sull’Ucraina. Qui, sì, intrufolandosi a forza, anche minacciando noisanzioni economiche immediate agli USA, insomma pretendendo ciò che nessuno ci leverà, al di là delle parole sprezzanti. E poi, facendo valere nella trattativa l’unica cosa seria che abbiamo in mano, una certa tradizione di pace e di diplomazia, di capacità negoziale, ma anche di potenziale economico … finiamola una buona volta di parlare di noi come la spazzatura del mondo. Francia e Inghilterra, e perfino noi!, ne hanno fatte anche loro di guerre, ne stanno facendo anche ora, mentre scrivo, le ha fatte l’Europa nel suo insieme. Solo per dire che, all’occasione, non saremmo dei bruscolini. Ma resta il fatto che potremmo come Europa mettere in campo forza economica e diplomatica in grande quantità. Oltre al fatto che, in questo momento, potremmo trovarci, quasi senza volerlo, ad essere in grado di ‘mediare’ tra USA e BRICS, il vero terrore degli USA.
Certo, occorrerebbe avere decisione e coraggio, oltre che coordinamento vero. E certo la Meloni sarebbe una palla al piede, ma non potrebbe tirarsi indietro molto di più di fare l’imbronciata … il parmigiano e l’olio li vendiamo in Europa, no? Per non parlare del fatto che, in fondo, in Italia c’è ancora un Parlamento.
Tra l’altro, in fondo, per un paio di anni, o poco più: tra due anni ci sono le elezioni in USA e, a meno che ‘Trusk’ non realizzi il colpo di stato paventato da molti, forse un certo numero di elettori statunitensi si renderanno conto di dove ‘Trusk’ rischia di portare il suo stesso Paese. In fondo, Trump ha sì ‘vinto’ le elezioni, ma con una maggioranza del 49,80% contro il 48,20 per una percentuale di votanti di circa il 65%, certo una delle medie di votanti più alte o addirittura la più alta, ma, comunque, non la stragrande maggioranza: c’è un 40% che non ha votato. È chiaro che a loro cercheranno di parlare gli avversari di ’Trusk’, non diversamente da quello che dovrebbero fare gli avversari di questo Governo di destra estrema in Italia, che ‘governa’ con circa il 44% dei voti sul 63% degli italiani … come dire, una minoranza!
Decisione e coraggio. Certo. Ma è anche l’unica strada!