Riflettere in questi giorni turbolenti su ciò che sta accadendo al mondo e in particolare in Europa, non è facile. Anche perché, a costo di sbagliarmi, mi sembra che la confusione regni sovrana, ma anche la paura: una paura, a mio parere, infondata, ma prossima al panico. Indubbia opera o ‘abilità’ di Trump, ma anche semplicemente perché, come dicono quelli che parlano raffinato, ‘ora il re è nudo’, ma nudo di brutto. E per “re” intendo qui l’Europa.

Trump e Musk, in questo caso non ‘Truskperché si integrano, sono complementari, hanno gettato due bombe nello stagno europeo, che hanno spiazzato tutti. Ma proprio tutti. Mi azzardo a dire che perfino le estreme destre tedesche, spagnole, austriache e  … italiane si trovano un po’ spiazzate: è tutto da dimostrare che l’appoggio di Trump sia tanto gradito a degli sfegatati nazionalisti che parlano di Europa per distruggerne l’unità e ricominciare ad odiarsi come un tempo. Anche per loro potrebbe risultare difficile adattarsi al nuovo, anche per la grande volatilità del pensiero statunitense.

Ma vedremo: questi sono processi relativamente lenti e non credo (magari sarò smentito domattina) che il 23 Febbraio in Germania vi sarà quella scossa di terremoto di cui tanto si parla. Pare che ‘vincerà’ la CDU e probabilmente vincerà anche perché Scholz ha molto deluso e poi ai tedeschi la crisi economica non piace; e da loro c’è una stampa che spesso dice la verità, mica come in Italia dove tutti credono che esca oro liquido dai rubinetti. Ma dubito che, vinte che abbia le elezioni, la CDU arriverà ad allearsi con i nazisti della AfD … la parte occidentale della Germania non ha dimenticato il nazismo, ma specialmente non ama l’est, che è diventato in qualche modo il Mezzogiorno di Germania. Alla fine assisteremo ad una nuova defatigante trattativa con la SPD, che sposterà il Governo un po’ più a destra. Vedremo.

In Italia, il problema è un po’ più complicato. Intanto perché dall’Italia è partita una bomba atomica ‘silenziosa’ per così dire, contro gli USA, ma indirettamente (e duramente) contro l’Italia e la sua ‘politica’ migratoria. Il Papa, nella sua lettera del 10.2.2025, dopo avere richiamato i fondamenti dell’etica cattolica usa una espressione, credo, non troppo usuale per lui, quando dice: «Non si tratta di una questione di poca importanza: uno Stato di diritto autentico si dimostra proprio nel trattamento dignitoso che tutte le persone meritano, specialmente quelle più povere ed emarginate … ». È un richiamo fortissimo ai fondamenti dello stato di diritto, non alla fede e alla dottrina o non solo ad esse. Non credo che resterà senza ascolto in USA; maturerà credo, in USA cominciano a vedere che la politica trumpiana lascia molto a desiderare. Ma certo sconfessa in pieno la politica migratoria italiana, la questione dei centri di raccolta in Albania eccetera.

È, insomma, un calcio negli stinchi non dappoco anche al nostro Governo. Che, fateci caso esattamente come l’opposizione, si trova del tutto fuori posto e non sa più che ‘pesci pigliare’. Lo ha detto perfino Marcello Pera, fedele seguace di Fratelli d’Italia, che si è eretto a ‘coscienza’ politica ed etica di Giorgia Meloni per indicarle una cosa mica da niente: ri-rinnegare le proprie posizioni politiche internazionali, tutte, tra l’altro, rigorosamente in contrasto con la sostanza della volontà popolare … sia della destra, sia della opposizione specie del PD. e anche di ciò prima o poi si dovrà parlare, perché in un Paese grande come il nostro, non può non determinare conseguenze imprevedibili un Governo di minoranza: legittimo, ma di minoranza, come da noi!

FdI, e il suo super-alleato della Lega, è sempre stata, per motivi di autoritarismo e poco rispetto per lo stato di diritto, dalla parte della Russia di Putin (non di quella precedente) fino a che, appena andata al potere la destra italiana si è trovata a dover sostenere gli USA contro l’ex amico Putin. Amico, invero, di vecchia data, perché già amicissimo di Berlusconi, grazie al quale a Putin fu data l’ultima possibilità di cercare un ‘appeasement’ con ‘l’Occidente’ a Pratica di Mare: l’unica, credo, cosa buona fatta, ma fallita, da Berlusconi il 28.5.2002 dopo la quale i rapporti tra USA e Russia si sono in pratica interrotti … ma ne ho già parlato.

Ora dunque il «Signor Presidente del Consiglio dei Ministri on.le Giorgia Meloni», deve fare un altro rovesciamento totale di posizione, perché ora deve odiare l’Ucraina, amare la Russia e, per di più, venire tagliato fuori da ogni trattativa, sia in quanto rappresentante dell’Italia che in quanto parte dell’Europa … e infatti, si precipita a Parigi dall’odiato Macron, dove mai sarebbe andata! Il panico, regna sovrano.

Ma non basta, perché ora, ottenga o meno qualche sconto sui dazi sul parmigiano da Trump (cosa a dir poco impervia, visto che i dazi li controlla e li decide l’Europa) dovrà necessariamente compattarsi con l’Europa, che, spiazzata come si ritrova, riscoprirà probabilmente il ‘piano Draghi’ sul riarmo ad alta tecnologia europeo, e potrà solo farlo d’accordo con gli altri paesi europei, che oggi, però, ci guardano con grande sospetto e diffidenza. Convinzioni aggravate dalla sporca vicenda Almasri e dal caos dei servizi segreti italiani, diretti da Mantovano, che pare abbiano iniziato una sorta di guerra interna, in parte almeno voluta dal Governo, che sembra avere capito che piuttosto che colpire ‘la Magistratura’ conviene colpire i singoli magistrati.

Ma vallo a spiegare a Macron e a Scholz o a Merz: ci tratteranno come una sbarra di dinamite con la miccia accesa … quando questo articoletto uscirà, l’incontro di Parigi sarà appena finito: vediamo chi l’ha indovinata!

Per carità, mica intendo dire che Meloni non sarà capace di ribaltare per l’ennesima volta la propria posizione, ma il prezzo non sarà nullo. Gli italiani non parlano molto, subissati da una stampa ormai quasi tutta di regime, ma agli italiani non piace fare la figura dei fessi e, diciamoci la verità, è esattamente quello che stiamo facendo! E sorvolo sulla frase terribile di Vance: «se la vostra democrazia può essere distrutta con poche centinaia di migliaia di dollari di pubblicità digitale da parte di un altro Paese, beh vuol dire che non era abbastanza forte nemmeno per cominciare»! e subito dopo, come Musk, è andato ad incontrare l’estrema destra tedesca e non solo.

Per non parlare, come accennavo, della sinistra. Che oggi si trova un PD e la sua Segretaria (all’origine accusata di essere tiepida verso gli USA e che ha quindi fatto di tutto per apparire più amerikana degli amerikani) schierati accesamente a favore della guerra, mentre il suo principale avversario (Conte) ha vissuto di rendita su un insulso pacifismo e ora non mancherà di mettere i bastoni fra le ruote sull’eventuale riarmo, al solo ed unico scopo di strappare qualche voto al PD. Un riarmo, per di più, auspicato da tutti, ma ora voluto dal nuovo amerikano al quale la Schlein non può più opporsi, perchè se gli USA ci mollano nel fango, noi (come Italia e come Europa) di quelle armi abbiamo bisogno: se non altro per usarne la ricerca e la costruzione allo scopo di aumentare la nostra tecnologia.

Anzi, c’è di peggio. C’è il rischio che, in attesa che ce le facciamo da noi quelle armi, ci si imponga di comprare molte di quelle statunitensi, che vorrebbe dire, alla fine non fare più le nostre.

E voi pensate che Trusk e Putin non ne abbiano già parlato?

Di Giancarlo Guarino

Giancarlo Guarino è Professore ordinario, fuori ruolo, di Diritto Internazionale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Napoli Federico II. Autore di varie pubblicazioni scientifiche, specialmente in tema di autodeterminazione dei popoli, diritto penale internazionale, Palestina e Siria, estradizione e migrazioni. Collabora saltuariamente ad alcuni organi di stampa. È Presidente della Fondazione Arangio-Ruiz per il diritto internazionale, che, tra l’altro, distribuisce borse di studio per dottorati di ricerca e assegni di ricerca nelle Università italiane e straniere. Non ha mai avuto incarichi pubblico/politici, salvo quelli universitari.