Come più volte ricordato nelle ultime settimane, domenica 23 febbraio 2025 in Germania si terranno le elezioni anticipate federali per la ventunesima legislatura. Gli elettori saranno chiamati a scegliere i nuovi membri del Bundestag, il ramo elettivo del Parlamento. L’ altro ramo, il Bundesrat, è la Camera composta dai rappresentanti dei Länder, nominati dai governi locali. Il numero dei Parlamentari del Bundestag non è fissato una volta per tutte e questo garantisce i mandati di compensazione a cui si accennerà tra poco.
Quando si parla di “sistema elettorale tedesco”, ci si riferisce ad un modello misto ovvero sostanzialmente proporzionale, con una soglia di sbarramento al 5%, ma dove si ritrovano alcuni elementi tipici del maggioritario. Il 50% dei deputati è eletto in collegi uninominali e l’ altro 50% sulla base di un sistema proporzionale con sbarramento. Ma, a differenza di quello che avviene in Italia in cui è il Presidente della Repubblica ad affidare l’ incarico di Primo Ministro, in Germania il Cancelliere/a è eletto dal Bundestag e guida il governo del Paese. I partiti più importanti indicano già nel corso della campagna elettorale quale sarà il loro candidato. Il Presidente che viene scelto dall’ Assemblea Federale non ha dunque le stesse prerogative del Capo dello Stato del Belpaese.
Ma come sono strutturale le elezioni federali del Bundestag? Le elezioni si tengono ogni quattro anni, di solito nel mese di settembre. Questa tornata elettorale fa eccezione perché trattasi di elezioni anticipate. La Repubblica federale parlamentare di Germania è suddivisa in 16 Stati denominati Länder, corrispondenti, grossomodo, alle regioni italiane. L’ astensione è considerata voto nullo. I cittadini che votano e che possono essere eletti sono tutti coloro che hanno compiuto 18 anni e, in cabina elettorale, si trovano davanti due schede. Perciò devono esprimere due voti: il primo è l’ ‘Erststimme’ con cui si sceglie un candidato all’ interno del proprio collegio di appartenenza (sono 299 i collegi e in ognuno viene scelto un deputato), favorendo di fatto un legame più stretto tra elettori ed eletti; in caso di parità, si ricorre al sorteggio.
Il secondo voto è l’ ‘Zweitstimme’ con cui si designa un partito o una lista. I partiti sono obbligati a presentare liste elettorali diverse per ogni Land. Tuttavia si configurano come liste bloccate, i cui nomi sono scelti dal Partito. L’ Erststimme, nell’ ottica del sistema maggioritario, fa sì che colui o colei che prende un voto in più degli altri nel collegio viene eletto mentre l’ Zweitstimme stabilisce la percentuale di seggi spettante a ciascun partito. Quindi con il secondo voto si andranno ad eleggere gli altri membri dopo i primi 299. Inoltre, dato che è possibile esprimere due voti in maniera distinta, non è detto che la preferenza espressa verso un partito corrisponda sia dello stesso colore del candidato scelto nel proprio collegio.
I seggi al Bundestag sono distribuiti tra i Länder sulla base della loro popolazione. Tali seggi vengono suddivisi tra i vari partiti proporzionalmente al numero dei secondi voti. I seggi, però, vengono assegnati anzitutto ai candidati eletti con l’ Erststimme. Si parla di mandati di eccedenza quanto con il primo voto sono eletti più deputati rispetto a quelli veramente spettanti al partito in base al Zweitstimme. Per ovviare a questo inconveniente, esistono dei mandati di compensazione che ristabiliscono l’ equilibrio di forze stabilito dal Zweitstimme.
Conformemente a quanto ricordato prima, è il Bundestag ad eleggere il Cancelliere. Poiché la legge elettorale tedesca non contempla alcun premio di maggioranza, qualora nessun partito avesse raggiunto la maggioranza assoluta dei seggi, si darebbe il via alle trattative tra le varie forze politiche per l’ elezione del capo dell’ esecutivo. Ecco perché si formano le Grandi Coalizioni come del resto è avvenuto, nell’ ultima legislatura, in cui la SPD ha governato insieme a Liberali e Verdi, formando la cosiddetta ‘Coalizione Semaforo’. Un’ altra prerogativa del Bundestag è la sfiducia che può essere data al Cancelliere, però, a patto che, allo stesso momento, si dia la fiducia ad un nuovo governo. Per questo si parla di sfiducia costruttiva: pur rimanendo la sfiducia nei confronti del governo uscente, si esprime un voto favorevole verso un nuovo governo.