“Le attuali tattiche russe di cercare di indebolire la resistenza ucraina attraverso estesi attacchi missilistici saranno certamente meno efficaci, ma la fornitura dei Patriot potrà avere solo un effetto limitato sul conflitto complessivo, che è comunque destinato a prolungarsi”. Intervista a Iain D. Boyd, Professore di scienze dell’ingegneria aerospaziale, University of Colorado Boulder

 

Tre giorni fa, il Presidente dell’ Ucraina, Volodimyr Zelensky, si è recato in visita negli Stati Uniti dove è stato ricevuto alla Casa Bianca e al Congresso. Un evento ‘storico’ se è vero che era il primo viaggio del leader ucraino dallo scoppio del conflitto e, non a caso, ha avuto come destinazione Washington, ovvero la capitale del principale alleato, per non dire il ‘salvatore’ della Nazione Ucraina.

Non era scontato o, forse, lo era proprio dato che, soprattutto negli ultimi mesi, i rapporti tra americani e ucraini erano sembrati ad alcuni osservatori più tesi. «Non potremmo dare all’Ucraina tutti gli aiuti militari di cui ha bisogno per liberare tutto il proprio territorio il prima possibile?». E Biden ha detto, indicando Zelensky: «La sua risposta è sì». Zelensky a quel punto si è messo a ridere e ha esclamato: «Sono d’accordo!». Accogliendo il leader ucraino nello Studio Ovale, Biden ha voluto dimostrare in modo plastico ed inequivoco il sostegno convinto a Kiev “per tutto il tempo necessario” tanto da da annunciare un  nuovo pacchetto di aiuti militari ed economici del valore di 1,8 miliardi di dollari.

Fra gli armamenti di cui Biden ha annunciato la fornitura, ci sono bombe a guida di precisione Jdm per i jet da combattimento e, sopratutto, una batteria di uno dei più sofisticati scudi anti-missile, i PATRIOT che “rafforzeranno significativamente la nostra difesa aerea”, ha detto Zelensky nel corso della conferenza stampa con Joe Biden. Una decisione, come vedremo, con un valore più politico-simbolico che di grande utilità dal punto di vista strategico.

Il progetto di Phased Array TRacking to Intercept Of Target (PATRIOT) vede la luce nel 1964 con il sistema di difesa aria-aria ‘Surface-to-Air Missile, Development’ (SAM-D) per poi, nel 1976, prendere il nome di ‘Sistema di Difesa Aerea PATRIO’, venne dispiegato già dal 1981. Inizialmente sviluppato come sistema di difesa anti-aerea per intercettare aerei ad alta quota, fu poi  modificato negli anni ’80 e adattato alla minaccia dei missili balistici tattici, combinando il radar phased arraye la guida per l’inseguimento dal missile. Era il 1988 è quello sarebbe stato il primo di tanti aggiornamenti (PAC-1, Patriot Advanced Capability-1).

Secondo indiscrezioni, a Kiev potrebbe essere fornito il MM-104 Patriot, i principali terra-aria a disposizione dell’esercito americano. Ma di cosa si tratta? L’attuale MIM-104 Patriotrealizzato da Raytheon, è un sistema missilistico terra-aria (SAM) ha un raggio di azione tra le 20 e le 100 miglia (30 e 160 chilometri). Il sistema, impiegato nella prima guerra del Golfo contro i missili Scud iracheni di fabbricazione russa, è mobile e composto di batterie mobili, con un centro comando che coordina comunicazione, comando e controllo, sorveglianza radar e guida del missile grazie alla stazione di puntamento AN/MSQ-104 (nota come la “ECS”) oltre ad un generatore di energia elettrica. Le componenti del controllo di lancio ed i lanciatori sono montabili su camion, rimorchi o semi-rimorchi così da essere spostati e resi operativi velocemente.

Ogni Patriot può quindi arrivare a comprendere un massimo di otto stazioni mobili di lancio, ciascuna con quattro missili. Può essere equipaggiato con diverse varianti: quelli che possono intercettare missili balistici (a traiettoria prefissata) e quelli in grado di intercettare sia i balistici sia i cruise (a traiettoria guidata). I missili partono dalla stazione di lancio M901, che può gestire fino a 4 missili PAC-2, della portata di 160 chilometri, oppure 16 nuovi PAC-3 da 40 chilometri, ma che assicurano maggiore precisione. 

Stando alle informazioni più recenti, gli Stati Uniti dispongono di 16 battaglioni di Patriot. L’esercito statunitense impiega i Patriot in varie parti del mondo a seconda delle necessità, ma il sistema è anche venduto a vari paesi alleati in Europa, in Medio Oriente e in Asia, tra cui  Paesi BassiPoloniaGermaniaGiapponeIsraeleArabia SauditaKuwaitTaiwanGreciaSpagnaEmirati Arabi UnitiQatarRomania e  Svezia. Più recentemente, il Presidente Trump aveva ritirato due batterie di missili Patriot dall’Arabia Saudita durante il suo mandato per una disputa sulla produzione di petrolio. Alcuni osservatori ritengono che gli Stati Uniti forniranno una versione dei Patrioti tra i PAC-2 a lungo raggio per neutralizzare missili da crociera e droni, o i PAC-3 che prende di mira i missili balistici quali i missili intercontinentali Sarmat.

Sebbene possano essere utili quale sostegno ai missili già usati dall’Ucraina (come i russi Buk o S-300, i missili americani Hawk e i moderni sistemi SAM forniti da Germania, Norvegia e Italia) per riprendere il controllo di porzioni dello spazio aereo -magari a difesa delle infrastrutture (centrali elettriche in primis), prese di mira intensamente dalla Russia, lasciando la popolazione ucraina al freddo invernale – i Patriot non possono essere decisivi per la soluzione del conflitto per diversi motivi. Anzitutto, in quanto la copertura che possono offrire è quella di aree di territorio relativamente limitate, a maggior ragione se, come è stato reso noto, verrà fornita una sola batteria. Inoltre, il radar utilizzato dal sistema è il più avanzato tra quelli di cui Kiev, ma non al pari dei più sofisticati attualmente in circolazione. Nel corso del tempo sono stati, tra l’altro, sollevati alcuni dubbi sull’efficienza dei Patriot come sistema tattico di difesa. All’inizio degli anni Novanta, quando erano stati impiegati intensivamente nella Prima Guerra del Golfo Scud iracheni di fabbricazione russa, non era stato possibile confermare il tasso di successo del 70 per cento nel contrastare gli attacchi con i missili Scud fornito da alcuni rapporti.

Il costo per ogni sistema è di circa 1 miliardo di dollari, senza contare i missili. Quando gli Stati Uniti hanno inviato un sistema, con missili, in Bahrain nel 2019, è costato al paese del Golfo 2,5 miliardi di dollari. Ed anche il primo acquisto da parte della Polonia del sistema missilistico Patriot sarebbe costato 4,75 miliardi di dollari. Cifre che non stupiscono tenendo conto che il costo stimato di ogni munizione è di circa 4 milioni di dollari, mentre i lanciatori costano 10 milioni di dollari. Proprio per via degli alti costi gli analisti si chiedono se abbia senso che i Patriot siano impiegati in Ucraina, considerato che una parte consistente degli attacchi russi viene effettuata con i droni iraniani, piuttosto economici dato che il loro costo stimato è intorno ai 50mila dollari, circa 80 volte inferiore rispetto a un singolo missile del sistema Patriot. Un singolo missile Patriot costa anche il triplo del prezzo di un missile NASAMS che gli Usa avevano già fornito in due unità con il loro 100% di intercettazioni in ottobre hanno contribuito a limitare i danni del massiccio bombardamento russo del 17 novembre. Ma proprio i NASAMS, che garantisce una copertura a 360° (Cosa che i Patriot non forniscono), stanno iniziando a scarseggiare nei depositi del Pentagono, e Washington non riuscirà a fornirlia Kiev per tutto il 2023.

Per essere gestiti, come se non bastasse, i Patriot necessitano di almeno 90 persone, tra artiglieri, esperti e semplici soldati, che devono essere formati per utilizzare al meglio il sistema. L’addestramento potrebbe, dunque, richiedere diverse settimane, come confermato da un funzionario dell’amministrazione Biden, secondo cui: “I Patriot richiedono addestramento e ci attendiamo che ci vorranno alcuni mesi per assicurare che le forze ucraine abbiamo l’addestramento necessario a usarli con successo”. Il training, a detta di alcuni esperti, potrebbe durare almeno 13 settimane per gli addetti al tiro e 53 settimane per chi si dovrà occupare della manutenzione.

All’annuncio della fornitura dei Patriot, non si è fatta attendere la dura reazione del Cremlino. Nel corso di un’intervista rilasciata alla tv russia Rossiya-1, il Presidente russo, Vladimir Putin, si è detto fiducioso che le forze armate russe “distruggeranno” i sistemi missilistici di difesa aerea Patriot, una volta che saranno dispiegati in Ucraina. “Certo che li distruggeremo, senza dubbio, al cento per cento”, ha detto Putin, che poco prima aveva messo in guardia: “Riguardo ai Patriot, si tratta di un sistema piuttosto vecchio e che non funziona bene quanto i nostri S-300“, aveva affermato il capo del Cremlino. “Chi è contro di noi crede che si tratti di un’arma di difesa, è quello che dicono. Ma è tutto nella loro mente e troveremo sempre un antidoto. La Russia abbatterà il sistema dei Patriot. Stanno solo perdendo tempo e prolungando il conflitto“.

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha insultato Volodymyr Zelenskydefinendolo un «figlio di p*****a» dell’Occidente. Già il 16 dicembre scorso il ministero degli Esteri russo aveva dichiarato una “provocazione dalle conseguenze imprevedibili” se gli Stati Uniti avessero inviato i Patriot all’Ucraina e il Dipartimento di Stato americano aveva replicato: “La Russia è l’unica responsabile di qualsiasi provocazione in Ucraina”.

“Cosa succederà dopo che i Patriot sono installati? Invieremo un altro segnale al presidente Biden sul fatto che vorremmo altri Patriot. Siamo in guerra, scusate”, ha aggiunto Zelensky sorridendo. Cosa decideranno di fare gli Stati Uniti? Cosa cambierà sul campo nei prossimi mesi, dopo il dispiegamento dei Patriot? Lo abbiamo chiesto a Iain D. Boyd, Professore di scienze dell’ingegneria aerospaziale, University of Colorado Boulder.

 

Professor Boyd, nel corso della visita del Presidente ucraino Volodimyr Zelensky negli Stati Uniti, è stata resa nota la fornitura da parte americana di una batteria MIM-104 Patriota Kiev. Perché gli Stati Uniti hanno esitato diverse settimane prima di dare l’ok all’invio?

Gli Stati Uniti stanno cercando di trovare un equilibrio tra il sostegno all’Ucraina e il non intensificare il conflitto. C’è anche preoccupazione per il numero di sistemi Patriot disponibili per scopi statunitensi.

Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha detto che l’invio dei sistemi d’arma all’Ucraina rappresenta un’escalation e mostra che gli Stati Uniti sono parte belligerante della guerra. “I sistemi Patriot saranno un asset critico per l’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione della Russia. L’invio di Patriot non è un’escalation, sono sistemi difensivi”, ha chiarito il presidente Joe Biden in una conferenza stampa con Zelensky alla Casa Bianca. È escalation oppure no?

Gli Stati Uniti stanno chiaramente sostenendo l’Ucraina con questa azione. Ridurrà l’efficacia dell’attuale approccio militare russo che impiega molti missili. Dal punto di vista russo, li mette nella posizione di dover intensificare il loro approccio o accettare un tempo più lungo per raggiungere i loro obiettivi. Dal punto di vista degli Stati Uniti, un sistema Patriot non determinerà completamente l’esito del conflitto, ma degraderà l’approccio russo.

I Patriot, oltre ad essere il ‘fiore all’occhiello’ della difesa USA, sono anche numericamente pochi: di sistemi come quello che sarà inviato all’Ucraina ne esistono soltanto 15 in tutto il mondo. La fornitura dei Patriot da parte USA ha, quindi, anche un valore politico e simbolico?

Sì, questo è un passo importante da parte del governo degli Stati Uniti per fornire all’Ucraina una risorsa difensiva di altissimo valore (in senso strategico militare). Ha più valore simbolico come dimostrazione di sostegno all’Ucraina che in termini di qualsiasi effetto immediato sull’esito della guerra.

Dopo l’annuncio dell’invio dei Patriot, da Mosca si sono rinnovate le accuse a Washington di “guerra per procura” e di non voler favorire la fine del conflitto. Perché la Russia ha reagito in modo così duro alla notizia dell’invio dei Patriot?

Come indicato sopra, per lo meno questo passo degli Stati Uniti significa che le attuali tattiche russe di cercare di indebolire la resistenza ucraina attraverso estesi attacchi missilistici saranno meno efficaci. Prolungherà così la durata del conflitto. Da parte degli Stati Uniti, tuttavia, un sistema Patriot può avere solo un effetto limitato sul conflitto complessivo.

Secondo il Presidente ucraino, tuttavia, i “Patriot rafforzeranno molto la nostra difesa”. Sappiamo che il sistema ha comunque un raggio limitato, tra i 32 e i 160 chilometri, offendo un una difesa puntuale, il che significa che una singola batteria può difendere un’area di pochi isolati anziché un’intera città. L’invio dei Patriot garantirebbe all’Ucraina di assicurarsi il controllo di parti del suo spazio aereo, ma, difficilmente, comunque, i Patriot saranno determinanti per l’esito della guerra in quanto offrono una copertura di aree di territorio relativamente limitate. Se tutto questo è vero, quale potrebbe essere il loro impatto strategico sul campo?

Questo unico sistema Patriot potrebbe essere utilizzato per difendere luoghi e risorse di valore molto elevato liberando altre risorse difensive per altri luoghi.

Secondo alcuni analisti, l’esercito ucraino potrebbe decidere di usare i Patriot per proteggere la capitale Kiev così da spostare verso il fronte altri sistemi missilistici meno sofisticati, per difendere le proprie forze di terra che stanno combattendo a est. È uno scenario possibile? Altrimenti, per essere più efficaci e per ottenere il risultato migliore, dove andrebbero schierati?

Sono d’accordo che questo è uno scenario possibile, ma è molto difficile dall’esterno sapere esattamente quale sia il miglior uso del Patriot per l’Ucraina.

Nel corso del tempo sono stati sollevati alcuni dubbi sull’efficienza dei Patriot come sistema tattico di difesa. All’inizio degli anni Novanta, quando erano stati impiegati intensivamente nella Guerra del Golfo, non era stato possibile confermare il tasso di successo del 70 per cento nel contrastare gli attacchi con i missili Scud iracheni. Anche negli ultimi anni, quando i Patriot sono stati largamente impiegati dai sauditi contro i missili yemeniti, le percentuali di successo non sarebbero state esaltanti. La Russia, in questi mesi, ha fatto un largo uso di missili, contro obiettivi sia militari che civili. Cosa sappiamo dell’effettiva efficacia dei Patriot contro i missili (balistici, cruise, ipersonici)?

Non sappiamo più dei tipi di numeri che citi in base alle informazioni nel dominio aperto. Patriot non è efficace al 100%, ma nemmeno i missili. Con le forniture missilistiche russe sempre più basse, ogni intercettore Patriot che ha successo significa che la Russia deve usare un altro dei suoi missili.

Cosa sappiamo, invece, dell’effettiva efficacia dei Patriot contro gli aerei? Creerebbero problemi ad aerei russi come Tu-95 o Tu22M3?

I Patriots hanno abbattuto aerei, ma non conosco la loro efficacia contro questi veicoli specifici.

Mosca ha sferrato molti attacchi anche con droni. Droni di fabbricazione russa, ma anche, ad esempio, iraniana. Cosa sappiamo dell’effettiva efficacia dei Patriot contro i droni?

Idealmente, i Patriots non dovrebbero essere usati contro i droni in parte a causa del differenziale di costo ($ 4 milioni contro $ 100.000 o meno) e in parte a causa dell’effetto relativamente piccolo che un singolo drone può fornire. Preferiresti affrontare un drone con un approccio molto meno costoso come una mitragliatrice o un laser.

I missili impiegati attualmente sui Patriot costano circa 4 milioni di dollari l’uno, mentre il costo dei lanciatori si aggira attorno ai 10 milioni di dollari. Pertanto, secondo gli esperti, l’uso dei Patriot dovrebbe essere limitato a colpire missili balistici o da crociera, mentre sarebbero sprecati contro gli economici droni iraniani impiegati da Mosca. “Sparare un missile da milioni di dollari contro un drone da 50 mila dollari è una proposta perdente”, ha detto ad Associated Press Mark Cancian, colonnello in pensione del Corpo dei marines statunitensi. Lei è d’accordo?

Sì, sono completamente d’accordo come indicato in precedenza. I costosi Patriot dovrebbero essere usati solo contro i costosi missili russi di alto valore.

Gli USA hanno annunciato l’invio di una sola batteria Patriot. Ma la batteria deve essere orientata nella direzione corretta poiché il suo sistema radar è statico e quindi funziona bene solo quando il bersaglio si avvicina all’interno del raggio di ricerca. Quanti lanciatori, secondo Lei, dovrebbero essere inviati all’Ucraina affinché possa difendersi con successo dagli attacchi russi?

Un sistema Patriot non vincerà la guerra per l’Ucraina, ma prosciugherà ulteriormente le scorte di missili russe in diminuzione. Sarebbe necessario un gran numero di sistemi per difendere completamente l’Ucraina.

Il Presidente russo Vladimir Putin ha risposto che i sistemi Patriot sono “obsoleti”, non in grado di competere con gli S-400. Condivide?

No, i Patriots potranno abbattere alcuni S-400, non al 100%, ma abbastanza da intaccare la fornitura russa di missili.

Quali vantaggi presentano i Patriot rispetto agli S-300 che l’Ucraina già detiene?

I Patriots sono in grado di affrontare missili più grandi e più veloci degli S-300. È un fattore chiave per il sistema difensivo ucraino utilizzare sia gli S-300 che i Patriots contro le minacce appropriate.

In questi mesi, gli Stati Uniti hanno inviato anche i sistemi NASAMS. Che differenza c’è tra i Patriot e i NASAMS? E quale sistema è più efficace?

NASAMS è più adatto a missili più piccoli e forse a droni di grandi dimensioni, i Patriot sono meglio usati contro missili più grandi.

Ogni sistema Patriot occupa un oltre un chilometro quadrato visto che comprende  diverse postazioni e, al contempo, emette anche molte onde elettromagnetiche. Quali sono i punti deboli dei Patriot? Ed occorrono difese stratificate ed integrate per proteggerli?

Sì, puoi star certo che la Russia considererà il sistema Patriot un obiettivo prioritario da cercare di distruggere. L’Ucraina non ha un sistema difensivo completamente integrato, quindi il sistema Patriot dovrà probabilmente fare affidamento sui propri sistemi di difesa e non sarà disponibile un approccio a più livelli.

L’Ucraina ha ricevuto, finora, diversi sistemi difensivi tra cui: il tedesco IRIS-T, il francese Crotale, il norvegese NASAMS, l’italiano Aspide 2000, l’americano HAWK. Riusciranno gli ucraini a rendere questi sistemi interoperabili con i Patriot? Come?

Non saranno completamente interoperabili e quindi è probabile che questi vari sistemi difensivi saranno schierati come misure autonome per difendere specifiche risorse ucraine.

Servono 90 soldati per operare il sistema, che comprende anche radar, stazioni di controllo e generatori elettrici. Gli USA dispongono di 15 battaglioni Patriot, alcuni già dispiegati in Europa e Medio Oriente, uno dei quali ora sarà impegnato ad addestrare le forze ucraine in una base in Germania. Un addestramento che richiederà un po’ di tempo, ha avvisato Biden. L’addestramento militare ucraino per sistemi di difesa aerea Patriot dovrebbe iniziare “molto presto”, ha detto un alto funzionario del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, secondo quanto riportato dalla Cnn. Secondo alcuni esperti, l’addestramento potrebbe durare almeno 13 settimane per gli addetti al tiro e 53 settimane per chi si dovrà occupare della manutenzione. Concorda? E quali conseguenze avranno questi tempi lunghi?

Si tratta di sistemi complessi da gestire e mantenere. Il tempo per la piena operatività è certamente un fattore importante. Ma sembra anche improbabile che il conflitto finisca nei prossimi mesi, quindi il sistema Patriot fornirà un valore reale all’Ucraina, ma non immediatamente.

Dmitrij Peskov, che del Cremlino è il portavoce, anche nei giorni scorsi è stato lapidario: «I Patriot saranno il bersaglio numero uno dei nostri sistemi antiradiazione, perché sono una minaccia immanente e non fanno che peggiorare il conflitto». Oggi, poi, Peskov ha precisato che “saranno obiettivi legittimi per le forze russe, proprio come gli altri tipi di armamenti”. La Russia troverà “un antidoto” ai missili Patriot statunitensi, ha detto Putin. Quale potrebbe essere il miglior ‘antidoto’? Quali armi i russi potrebbero usare per colpire la batteria Patriot?

Sì, l’ho menzionato prima. Se la Russia lancia abbastanza missili contro il sistema Patriot, probabilmente riuscirà a distruggerlo. Ma ancora una volta, in questa guerra di logoramento delle armi, a un certo livello potrebbe essere considerata una vittoria per l’Ucraina se la Russia dovesse spendere un gran numero di preziosi missili contro questo nuovo obiettivo invece che contro molti altri obiettivi ucraini.

“Vorremmo più Patriot, siamo in guerra, ci dispiace”, ha detto durante la conferenza stampa ieri alla Casa Bianca. Nei prossimi mesi, gli Stati Uniti invieranno altre batterie di Patriot?

A causa dell’offerta molto limitata, penso che sia improbabile.

Raytheon ha annunciato l’intenzione di produrre per la prima volta missili Patriot in Europa, collaborando con il concorrente europeo Mbda. È una buona notizia per l’Ucraina?

Forse, ma il tempo necessario per la consegna dei sistemi Patriot di fabbricazione europea sarebbe di anni.

Gli Stati Uniti, nel corso dei mesi, hanno dato l’ok all’invio degli HIMARS, dei NASAMS, ora dei Patriot, ma (almeno per il momento) no all’invio degli ATACMS. Perché?

Gli ATACMS hanno un raggio d’azione molto più lungo e gli Stati Uniti temono che l’Ucraina possa usarli per colpire obiettivi in profondità in Russia che potrebbero intensificare il conflitto. La posizione degli Stati Uniti è che l’Ucraina non ha bisogno di armi a così lungo raggio.