Il capitale è sociale nella misura in cui vi sia qualche grado di reciprocità, identità comune, cooperazione per il beneficio collettivo e non solo personale

 

Il Festival della Letteratura di Mantova (sul modello di quello di Hay-on-Wye, che si svolge annualmente in Galles)  nasce grazie all’iniziativa dei mantovani che hanno colto la possibilità di valorizzare le potenzialità della città di Mantova al fine di creare un’iniziativa caratterizzata dal ‘divertimento culturale’. Le potenzialità culturali della città di Mantova furono dettagliatamente analizzate da una ricerca promossa dall’Osservatorio Culturale della Regione Lombardia – Settore Trasparenza e Cultura – e svolta negli anni 1993 e 1994. L’obiettivo principale di questa ricerca fu quello di individuare iniziative di tipo culturale da realizzare nella città di Mantova con il fine di valorizzare le numerose risorse culturali presenti in città e legate fortemente alla storia della famiglia Gonzaga.

Una ‘massa critica’ di servizi ed attività utili a sviluppare ‘capitale sociale cittadino’. Il tutto legato in un insieme di ‘progetti di coesione sociale’ con risorse stanziate, programmi declinati e indicatori di risultato da raggiungere. Ora si deve incrementare il ‘capitale sociale’ favorendo le relazioni e le reti. Ma, per dirla con John Stuart Mill, “L’azione congiunta è possibile solo nella misura in cui gli esseri umani possono fidarsi l’uno dell’altro”.

La Fondazione Banco Alimentare viene creata nel 1989 per supportare i bisogni alimentari delle persone che non hanno la possibilità di acquistare con le proprie risorse una quantità adeguata di derrate alimentari.La Fondazione, che oggi coordina una rete di Associazioni e Fondazioni Banco Alimentare operanti a livello nazionale, si basa su formula operativa che prevede il recupero delle derrate che escono dal circuito commerciale e la loro successiva redistribuzione ad organizzazioni che destinano il cibo ricevuto in favore di soggetti ‘svantaggiati’ (poveri, anziani, tossicodipendenti, portatori di handicap, ecc.).

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La Fondazione Banco Alimentare ha deciso di attuare nella città di Milano il progetto Siticibo, che ha l’obiettivo di recuperare il cibo pronto ad alta deperibilità rimasto invenduto dal circuito della ristorazione organizzata (mense aziendali, ospedali, refettori scolastici, ecc.) per donarlo alle aziende senza scopo di lucro che si occupano di fornire pasti gratuiti alle persone che versano in condizioni di povertà e fragilità economica. Siticibo si pone, quindi, come soggetto ‘intermediario’ fra i donatori di alimenti (che altrimenti si troverebbero a dover buttare del cibo cucinato e rimasto inutilizzato) e le organizzazioni non profit che operano a diretto contatto con gli utenti/beneficiari finali.

Attrattività culturale e turistica, indotto economico sul territorio, equilibrio sociale e materiale per persone fragili.

A Milano la Caritas Ambrosiana fornisce i cartoni per gli homeless alla sera e li ritira alla mattina; il cibo che viene portato, in alcuni casi, tiene conto delle patologie del senza tetto. Dove? Se vi capita di girare per il centro di Milano alla mattina presto, troverete i ‘condomini di cartone’. Alcuni senza tetto irriducibili dormono in un sacco a pelo delimitando la loro stanza con i cartoni che hanno un doppio valore:salvaguardano la privacy della loro stanza e li riparano dal vento o dal freddo che spira fra i portici.

All’Opera Cardinal Ferrari si  offrono servizi di ristoro,di pulizia,di vestiti ed altro ancora ai ‘carissimi’ (così si chiamano i ‘clienti’ in difficoltà).

Tutto ‘capitale sociale’!

Il termine ‘capitale’ evoca subito ‘Il Capitale’ (‘Das Kapital’) che è l’opera maggiore di Karl Marx, considerata il testo-chiave del marxismo e una delle opere principali per la filosofia marxista contro il liberismo.

Nella teoria economica era originariamente riferito all’accumulo di una somma di denaro che poteva essere investita nell’aspettativa di ricavarne, in futuro, un buon rendimento. Era un sinonimo di redditività.

Da tempo si è aggiunto il concetto di  ‘capitale sociale’ che, secondo le tradizionali categorie di investimento,  costringe i cittadini a investire il proprio consumo corrente a favore dei benefici futuri, di deprezzamento, di fungibilità con altre forme di capitale, di stima  del suo valore materiale. In quest’ottica, riferirsi ai benefici reciproci che, potenzialmente, le persone possono trarre dalla cooperazione  con gli altri in termini di produttività del capitale può destare perplessità e critiche. Se però, soprattutto in riferimento all’evoluzione teorica del concetto di capitale umano avvenuta sulla base di simili premesse, si intende il capitale come risorsa preziosa il cui valore non necessariamente deve essere (o può essere) misurato, ma indubbiamente esiste, allora tale metafora trova una sua ragione d’essere.

Il capitale è, quindi, sociale nella misura in cui vi sia qualche grado di reciprocità, identità comune, cooperazione per il beneficio collettivo e non solo personale. Le imprese, le città, i territori reciprocamente devono coesistere in ‘simmetria’ non solo istituzionale, ma anche di welfare ove in esso si raggiungono risultati solo se integrano le distanze, gli opposti, le diversità, le contraddizioni sociali, le esigenze delle formule produttive ed erogative. In una dimensione del ‘bene comune e collettivo’.

Inoltre, a differenza di quello privato, il capitale sociale presenta la natura del bene pubblico: le persone che sostengono attivamente e rafforzano queste strutture di reciprocità producono, infatti, benefici non solo per sè, ma anche per tutti gli individui che fanno parte di tali strutture.

Il capitale sociale è, dunque, una risorsa fortemente radicata in uno specifico contesto sociale, costituita da relazioni, norme e fiducia per il quale le persone sono portate a cooperare, a credere negli altri e, in questo senso, ad ‘investire’ sulle persone.

Il capitale sociale risiede, allora, nelle relazioni, nelle reti sociali delle quali fanno parte le persone. Le persone dovrebbero ‘investire’ sui rapporti interpersonali in una logica di fiducia reciproca e condivisione dei valori. Perchè si generi capitale sociale però, la presenza delle relazioni è condizione necessaria, ma non sufficiente. Infatti, queste relazioni non devono essere occasionali o vincolate da ostilità e imcomprensioni; devono, al contrario, essere relazioni di valore, tali da permettere alle persone che le vivono di trarre beneficio da esse. In poche parole, affinchè le relazioni rappresentino una risorsa per le persone, esse devono apportare un valore aggiunto nella vita di queste persone. Quindi, il capitale sociale genera welfare.

In chiusura una delle definizioni del capitale sociale data da Robert D. Putnam nel 1993:

“[il capitale sociale è] l’insieme di quegli elementi dell’organizzazione sociale- come la fiducia, le norme condivise, le reti sociali- che possono migliorare l’efficienza della società nel suo insieme, nella misura in cui facilitano l’azione coordinata degli individui”.

Di Giorgio Fiorentini

Senior professor in Bocconi con la quale collabora, a vario titolo, dal 1981. Attuale posizione in Bocconi e SDA Bocconi nel Dipartimento di Analisi istituzionale e management pubblico (DAIMAP) e nell’Istituto di Pubblica Amministrazione e Sanità (IPAS); CERGAS (Centro di ricerca sull’assistenza sanitaria e sociale). Ideatore e direttore “Master in management delle imprese sociali” (23 ed)-Bocconi. Responsabile progetto:”Dai un senso al profitto”(XIV ed). Attuale posizione altre Università • Dal 2021 Codirettore scientifico e direttore MASTER IN MANAGEMENT delle IMPRESE SOCIALI e PREVIDENZA-LUM(Libera università Mediterranea)-Casamassima(BA) • Fino al 2015 Codirettore del MASTER in ETICA D’AZIENDA (MEGA)-in collaborazione con l’Istituto Marcianum-Patriarcato di Venezia-Venezia(7^ edizioni). Membro del Consiglio Direttivo LILT(Lega Italiana Lotta Tumori)MILANO e BRIANZA,vice presidente SOTTOVOCE-ass.volontari IEO-MONZINO,consigliere CdA Fondazione Salvatore Maugeri Group-Pavia;Volunteer association advisor,Ideatore e presidente PREMIO IMPATTO-Salone CSR e INNOVAZIONE SOCIALE-Koinetica e Univ.Bocconi,;Membro ETHICS COMMITEE di Lombardi Group sa;LOINGsa-Bellinzona. LIBRI:G.Fiorentini-TUTTE LE IMPRESE DEVONO ESSERE SOCIALI-Profitto e Impatto Sociale-FrancoAngeli 2021; G.Fiorentini, V.Saturni,E.Ricciuti-La VIS di AVIS-la valutazione socio economica delle donazioni del sangue-FrancoAngeli ed .-2016;Fiorentini G-M. Campedelli -La dote ed la Rete-una policy e un modello per le non autosufficienze-Fondazione Easy Care-Reggio Emilia;CD-ROM-2016;G.Fiorentini-G.Sapelli-G.Vittadini:Imprenditore: Risorsa o problema-BUR Saggi-Mi-2014;G.Fiorentini-V.Saturni-AVIS in the Italian transfusion System-FrancoAngeli –ed.Mi-2013; G.Fiorentini-V.Saturni ‘AVIS nel sistema trasfusionale italiano’; FrancoAngeli ed.-Mi 2013;G.Fiorentini-F.Calò-Impresa sociale &Innovazione Sociale –Franco Angeli ed.-mi-2013; D.Dal Maso-G.Fiorentini(a cura di)-Creare valore a lungo termine-Egea-2013