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I volontari possono svolgere il ruolo di assistenti civici per favorire un comportamento di consumo responsabile di gas ed energia

Nel ‘Piano Nazionale di Contenimento dei Consumi di Gas Naturale’ (emanato dal Ministero del transizione Ecologica  qualche giorno fa)  si sottolinea che una delle modalità utili per il risparmio energetico è la ‘Misura comportamentale (a costo zero)’ (punto 3.3).

Essa è implementabile “ attraverso una campagna di sensibilizzazione, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di ENEA, al fine di suggerire una serie di comportamenti virtuosi che potranno contribuire, anch’essi, a limitare il consumo di energia con riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi anche sull’ambiente.”

Tra i comportamenti virtuosi, si danno consigli pratici come la riduzione della temperatura e della durata delle docce, l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, non lasciare in stand by TV, decoder, DVD, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine. Tutte azioni collegate al comportamento come abitudine.

L’ENEA ha stimato un risparmio fino 2,7 miliardi Smc (Standard metro cubo) a cui bisogna aggiungere ca 3.2 miliardi di Smc. come risultato delle misure inerenti il riscaldamento nel settore domestico ed il settore uffici e commercio

Chi crea e come sviluppare comportamenti virtuosi e tecnicamente adeguati al risparmio di gas e di tipo energetico? Solo tramite ‘una campagna di sensibilizzazione’? Diciamocelo con grande onestà: ad oggi, se fosse così facile e così efficace l’adozione di campagne informative e di sensibilizzazione, non avremmo così tanti comportamenti negativi e non sociali  evidenti.

Il ruolo di advocacy del volontariato e del non profit ha il vantaggio  della credibilità come fonte emittente composta da persone ‘alla pari’. Questa caratteristica è meno evidente nei media quali la tv, i social, i giornali ecc.

Penso ad un ruolo efficiente ed efficace della persuasione gestita da miei pari imitabili e fisicamente al mio fianco. Cioè una sorta di:” si può fare!”. Si pensi ai tanti esempi di diffusione di cultura civica, di educazione linguistica, di integrazione sociale che il volontariato ed il terzo settore gestiscono quotidianamente.

Infatti al piano analitico e tradizionale appena emanato, si potrebbe (si dovrebbe) aggiungere il ruolo di advocay delle associazioni di volontariato che svilupperebbero un controllo sociale ed una proposta di comportamento capillare sul territorio nazionale.

Circa 90.000 realtà organizzate del terzo settore potrebbero, tramite la rete ‘calligrafica’ territoriale e di comunità dei servizi, offrire ai propri associati ed ai fruitori dei servizi stessi, lo sviluppo di comportamenti sociali di risparmio energetico.

Un esempio di comportamento che ha rivoluzionato la nostra prassi di vita quotidiana è la raccolta differenziata che nacque in una  caldissima estate del 1992.

Contro l’emergenza dei  sacchi neri della spazzatura in strada, che nessuno  ritirava più e la vicina discarica di Cavenago Brianza, che era in funzione da 18 anni, era stata chiusa d’urgenza si mobilitò la popolazione di Bellusco che volontariamente incominciò a dividere i rifiuti in varie tipologie e  raccoglierli casa per casa. Persino il colore dei bidoncini usati, bianco per la carta, marrone per l’umido, verde per il vetro, è stato introdotto e sperimentato in questa urgenza.Si mobilitarono le associazioni di volontariato e da qui nacque la rivoluzionaria prassi della” raccolta differenziata”.

E’ un esempio di advocacy intesa come pressione sull’opinione pubblica, sui segmenti/stakeholder, sui pubblici poteri in favore di una causa solidale e sociale, per il bene comune e, nello specifico, per l’equilibrio ambientale e sociale del sistema Paese, per la salute della popolazione e di gruppi di cittadini, per sviluppare una condizione, in ultima ‘facie’, di difesa nazionale. E’ infatti un’  istanza difensiva e di sopravvivenza che passa attraverso il volontariato

Il risparmio delle ‘misure comportamentali’ della popolazione si aggiunge alle  stime delle altre misure di contenimento che portano ad un potenziale  risparmio di circa 5,3 miliardi di Smc di gasconsiderando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas)

La proposta è lineare e semplice: i volontari possono svolgere il ruolo di assistenti civici per favorire un comportamento di consumo responsabile di gas ed energia.

E’ un approccio ‘pavloviano’ che potrebbe funzionare; vedendo dei riconoscibili volontari- assistenti civici che sviluppano iniziative di educazione al comportamento virtuoso di consumo di gas ed energia.

Tutto questo creerebbe comportamenti responsabili e positivi. Abbiamo già fatto le prove generali in tempo di pandemia conclamata

Le attività dei volontari chiamatele come volete: Ronde della solidarietà (da 20 anni nelle strade di Milano), Brigate della Solidarietà (attività di Emergency), Squadre dei City Angels. A Milano esse dimostrano una capacità di efficacia ed intervento fatta di numeri e quantità che hanno in   sé la qualità dei valori di altruismo, solidarietà, empatia, tecnica di relazione. E inducono comportamenti.

Oltre alla prassi ormai consolidata della distribuzione di pasti  per segmenti di popolazione fragile si potrebbe aggiungere un controllo non riduttivo e di risparmio, ma anzi di giudizio razionale sul considerare queste persone fragili  come eccezione per evitare situazioni di precarietà di salute e di difficoltà generata per esempio dal freddo. Tutto questo con la cognizione del controllo selettivo.

Paradossalmente rigido nel contenimento con la maggior parte della popolazione, ma flessibile con le fasce deboli (anziani, malati, disabili ecc).

Essi possono svolgere la funzione di ‘moral suasion’ (non di controllo punitivo): quindi richiamare, controllare, persuadere con il valore iconico della loro riconoscibilità(chi non apprezza il berretto azzurro e la giubba rossa dei City Angels?). Queste organizzazioni di volontariato   ‘mettono a terra’ le teorie  e le direttive del Piano.

Oggi si parla di consumo responsabile, di accompagnamento emotivo al risparmio energetico come un mix vincente e comunque complementare rispetto agli appelli esortativi.

Tutto questo oltre ad una scontata campagna informativa e di persuasione di comportamenti di risparmio.

Se non fosse che esiste ,sempre e comunque, un pregiudizio riottoso nei confronti di chi  è capo,si può ipotizzare anche una sorta  di volontariato  di quartiere,simile alle funzioni dei  caposcala, che monitora il risparmio energetico.

Ricordo che in molti condomini esistono caposcala su base volontaria.

Politiche di assistenza e persuasione diretta ipotizzando il ruolo di mediazione culturale e di comportamento

Tutoraggio di affinity group,incontri su temi di risparmio energetico,monitoraggio di dati sui consumi di quartiere o del comune.

Certamente non un occhiuto ‘Grande Fratello’, ma una funzione orwelliana di controllo.

Di Giorgio Fiorentini

Senior professor in Bocconi con la quale collabora, a vario titolo, dal 1981. Attuale posizione in Bocconi e SDA Bocconi nel Dipartimento di Analisi istituzionale e management pubblico (DAIMAP) e nell’Istituto di Pubblica Amministrazione e Sanità (IPAS); CERGAS (Centro di ricerca sull’assistenza sanitaria e sociale). Ideatore e direttore “Master in management delle imprese sociali” (23 ed)-Bocconi. Responsabile progetto:”Dai un senso al profitto”(XIV ed). Attuale posizione altre Università • Dal 2021 Codirettore scientifico e direttore MASTER IN MANAGEMENT delle IMPRESE SOCIALI e PREVIDENZA-LUM(Libera università Mediterranea)-Casamassima(BA) • Fino al 2015 Codirettore del MASTER in ETICA D’AZIENDA (MEGA)-in collaborazione con l’Istituto Marcianum-Patriarcato di Venezia-Venezia(7^ edizioni). Membro del Consiglio Direttivo LILT(Lega Italiana Lotta Tumori)MILANO e BRIANZA,vice presidente SOTTOVOCE-ass.volontari IEO-MONZINO,consigliere CdA Fondazione Salvatore Maugeri Group-Pavia;Volunteer association advisor,Ideatore e presidente PREMIO IMPATTO-Salone CSR e INNOVAZIONE SOCIALE-Koinetica e Univ.Bocconi,;Membro ETHICS COMMITEE di Lombardi Group sa;LOINGsa-Bellinzona. LIBRI:G.Fiorentini-TUTTE LE IMPRESE DEVONO ESSERE SOCIALI-Profitto e Impatto Sociale-FrancoAngeli 2021; G.Fiorentini, V.Saturni,E.Ricciuti-La VIS di AVIS-la valutazione socio economica delle donazioni del sangue-FrancoAngeli ed .-2016;Fiorentini G-M. Campedelli -La dote ed la Rete-una policy e un modello per le non autosufficienze-Fondazione Easy Care-Reggio Emilia;CD-ROM-2016;G.Fiorentini-G.Sapelli-G.Vittadini:Imprenditore: Risorsa o problema-BUR Saggi-Mi-2014;G.Fiorentini-V.Saturni-AVIS in the Italian transfusion System-FrancoAngeli –ed.Mi-2013; G.Fiorentini-V.Saturni ‘AVIS nel sistema trasfusionale italiano’; FrancoAngeli ed.-Mi 2013;G.Fiorentini-F.Calò-Impresa sociale &Innovazione Sociale –Franco Angeli ed.-mi-2013; D.Dal Maso-G.Fiorentini(a cura di)-Creare valore a lungo termine-Egea-2013