“Putin non può ammettere di aver sbagliato perché non crede di essere in errore. I servizi segreti conoscono le sue opinioni e, quindi, gli forniscono informazioni che si adattano a questa visione“. Intervista a Stephen Hall (University of Bath)

 

In Ucraina, sono le ore decisive per Mariupol, assediata da settimane, e per il Donbass verso cui le truppe russe,  ritiratesi dal nord del Paese dopo aver fallito il tentativo di prendere la capitale Kiev, si stanno dirigendo per sferrare l’attacco decisivo, quanto meno necessario a strappare quel minimo risultato da portare al tavolo negoziale e, soprattutto, da spacciare come vittoria al popolo russo.

È evidente, come hanno affermato molti analisti nelle ultime settimane, che quello russo è un riposizionamento, ma anche un ripiegamento necessario viste le ‘significative’ perdite che la resistenza ucraina ha inflitto agli invasori. Ma sarebbe, altresì, la conferma di come la pianificazione dell’’operazione speciale’ da parte di Mosca si sia rivelata un ‘fallimento’ se, stando anche al numero esiguo di uomini schierati per invadere un Paese territorialmente così grande, si dà ormai per assodato che il piano russo prevedeva la caduta del governo di Kiev in tempi brevi ed ovazioni con applausi, fiori e pane da parte della popolazione ucraina invece che la coriacea resistenza.

Tra le cause del flop, le ‘colpe’ dell’intelligence, rea di aver fornito al Presidente russo, Vladimir Putin, informazioni false: ciò sarebbe avvenuto per inefficienza e/o per non contrariare il leader del Cremlino che, da ex spia del KGB e da ex Direttore dell’FSB, ha sempre tenuto in enorme considerazione il ruolo dei ‘servizi segreti’, in particolare di quelle agenzie più in grado di interpretare le priorità presidenziali. In entrambi i casi, come vedremo, all’origine ci sarebbe una deriva perversa del sistema di intelligencesovietico che, tra lotte intestine e forte dipendenza dal potere centrale, avrebbe perso la bussola.

Emblematico è stato il dialogo ripreso dalle telecamere tra Vladimir Putin e il suo capo dei servizi segreti nel corso del Consiglio di Sicurezza di lunedì 21 febbraio, alla vigilia dell’attacco militare in Ucraina: senza batter ciglio, il leader russo ha umiliato il funzionario a capo dei servizi segreti esterni (SVR), Sergei Naryshkin colpevole di proporre un approccio troppo diplomatico al Donbass.

Le tre più importanti agenzie di intelligence russa sono l’FSB, l’SVR e il GU (formalmente GRU). L’SVR si concentra sulla politica estera e la GU è l’intelligencemilitare. L’FSB ha mandato sulla regione nazionale e post-sovietica. Ogni organizzazione ha varie strutture al suo interno e ogni struttura ha una gerarchia. Quindi, le persone riporteranno la catena di comando al capo di ogni struttura. Porteranno quindi le informazioni al loro superiore e poi continueranno a viaggiare fino al capo di ogni organizzazione e da lì all’amministrazione presidenziale e Putin. La Rosgvardiya, invece, è una forza paramilitare – come i carabineri – ma è molto più potente. Apparentemente, dovrebbe occuparsi dell’antiterrorismo, ma è stata usata anche per molto di più. Generalmente vista come la guardia pretoria di Putin. Viktor Zolotov è l’ex guardia del corpo di Putin ed è stato ministro dell’Interno per un breve periodo”, ci ricorda Stephen Hall, Assistente Docente di Politica – Relazioni internazionali e Russia al
Dipartimento di Scienze Politiche, Linguistiche e Internazionali (PoLIS) dell’University of Bath.

Più nello specifico, FSB sta per Federal’naya Sluzhba Bezopasnosti, ovvero Servizio Federale di Sicurezza che prende avvio, nel 1995, dal Secondo Direttorato Centrale del KGB, a cui poi sono stati accorpati altri direttorati “minori”, sostituendo il KGB nelle sue funzioni di sicurezza interna. I suoi compiti comprendono la sicurezza interna, il controspionaggio, l’antiterrorismo, la lotta al traffico di droga e al crimine organizzato, controllo dei confini. Svolge anche una certa attività di spionaggio, soprattutto verso i Paesi dell’area ex sovietica. Composta da quasi 300.000 uomini, è un’organizzazione statale paramilitare, suddivisa, in ‘servizi’ che vanno dal primo dedito al controspionaggio al settimo concentrato sulle attività di supporto, con una ‘Direzione M’ per coordinare il sostegno alle attività di supporto ai ministeri, un ufficio di sicurezza nazionale. L’FSB dispone poi di sue unità per missioni speciali, gli Spetsnaz, circa 4.000 uomini altamente addestrati, suddivisi in cinque unità operative: il Direttorato A (Spetsgruppa Alpha): chiamato anche Gruppo Alpha, che è l’unità antiterrorismo fondata nel 1974, formata da 720 operatori, utilizzati in missioni ad alto rischio in Afghanistan, Cecenia; il Direttorato V (Spetsgruppa Vympel), noto anche come Gruppo Vega, che venne fondato nel 1981 a partire da unità del KGB specializzate in operazioni clandestine all’estero; il Direttorato S (Spetsgruppa Smerch), un’unità creata nel 1999 per la lotta al crimine; il Direttorato K (Spetsgruppa Kavkaz), dislocato nel Caucaso settentrionale; il Direttorato T (Spetsgruppa Tavrida) di stanza in Crimea. Dell’FSB fa parte anche la Guardia di Frontiera la quale si occupa, invece, del controllo dei confini della Federazione Russa. Con 200.000 uomini, nel 2003 venne inclusa nell’FSB. Tra i suoi compiti, vi sono il controllo dei confini, la lotta ai traffici illegali. Le guardie di frontiera sono schierate anche all’estero: in Armenia, in Abkhazia, al confine con Turchia ed Iran.

L’SVR (Sluzhba Vneshney RazvedkiServizio di IntelligenceInternazionale) è l’agenzia russa che si occupa di spionaggio estero, ma di natura civile. Fondata nel dicembre 1991, ha ereditato le competenze del Primo Direttorato Centrale del defunto KGB. I suoi compiti comprendono le missioni di intelligence e raccolta informazioni; la protezione di cittadini e istituzioni russe all’estero; l’attività di sorveglianza elettronica nei Paesi esteri; la salvaguardia dell’integrità russa. In quest’ottica, potrebbe ricorrere sia all’arma cyber che agli omicidi mirati.

C’è poi l’FSO (Federalnaya Sluzhba OkhranyServizio di Protezione Federale) che venne fondato nel 1996, e  assunto i compiti di quello che fu il Nono Direttorato del KGB: la protezione delle alte cariche dello Stato, a partire dal Cremlino (con il Reggimento Presidenziale) oltre a custodire il Cheget, ovvero la valigetta con i codici nucleari russi.

FSB, SVR e FSO hanno inglobato anche le competenze della defunta (dal 2003) FAPSI (Federal’noe Agenstvo Pravitel’stvennoj Svjazi i InformaciiAgenzia Federale per le Comunicazioni e le Informazioni di Governo) l’organismo tecnico dei servizi segreti russi, creato a partire dall’Ottavo Direttorato Centrale ed il Sedicesimo Direttorato del vecchio KGB, che crittografava le comunicazioni sovietiche ed intercettava il nemico.

Ultimo, ma non per ultimo, il veterano del ‘900, il GRU (Glavnoe Razvedyvatel’noe Upravlenie, Direttorato Principale per l’Intelligence) fondato nell’ottobre 1918 e mai sciolto. Suddiviso in 15 direttorati (4 regionali, 11 operativi), dipendendo dalle forze armate, si configura come il corrispettivo militare dell’SVR, disponendo, però, anche di otto brigate Spetsnaz GRU cioè le Forze Speciali del Direttorato Principale dello Stato Maggiore delle Forze Armate Russe (esercito, marina, aviotrasportate) impiegate in Cecenia, ma anche in Georgia e Siria. Il GRU poi dispone unità di eccellenza come l’Unità 29155, specializzata in omicidi mirati ed operazioni di destabilizzazione; l’Unità 26165, dietro alle interferenze con le elezioni statunitensi del 2016; l’Unità 74455, anche nota come Sandworm, responsabile di attacchi informatici.

Secondo il sito d’informazione Bellingcat, Viktor Zolotov, comandante della guardia nazionale costruita su iniziativa di Putin a partire dal 2016, avrebbe licenziato il vice, generale Roman Gavrilov mentre Andrej Soldatov, esperto di servizi segreti russi, ha reso noto “l’arresto di Serghej Beseda e Anatolij Bolyukh, capo e vice del Nono direttorato del Quinto Servizio” della Fsb, l’organo di sicurezza interna della Federazione Russa.

In questi giorni, è stata diffusa la notizia che  Beseda è stato trasferito dagli arresti domiciliari alla cella d’isolamento in carcere militare Lefortovo, usato negli anni del ‘Grande terrore’, per le torture dei detenuti per estorcere le confessioni dagli agenti della polizia segreta staliniana NKVD e dal 1954 fino al 1991 come carcere speciale del KGB per i dissidenti.

Sarebbe, quindi, in corso – sostiene il ‘Times’ – una vera e propria epurazione che sarebbe costata il posto a 150 ufficiali del Quinto Servizio dell’FSB. Ma quali sono le loro ‘colpe’? Ne continuiamo a parlare con Stephen Hall.

Dottor Hall, ma è vero che lo spionaggio estero, che era già competenza dell’SVR e del GRU,  sarebbe stato sempre più affidato, da parte di Putin, negli ultimi anni, soprattutto dopo le rivoluzioni colorate, quasi esclusivamente al Quinto Servizio dell’FSB? Perché? Si fida solo di loro?

Non so se sia vero, ma sembra che l’SVR abbia perso molta influenza alla fine degli anni 2000. Non saprei dire perché, ma è probabile che l’FSB abbia avuto più successo e abbia creato un circolo vizioso per l’SVR. Un errore originale porta a una riduzione dei finanziamenti. Questo porta a un minor successo perché il budget è più piccolo, il che porta a meno finanziamenti e così via. Per quanto riguarda il motivo per cui è successo, non ho una risposta. Penso che l’FSB sia stato in grado di utilizzare meglio le sue risorse per invadere il territorio di altre agenzie di spionaggio. Putin, in quanto ex capo dell’FSB, probabilmente si fida di più.

Lei ha scritto: “Nel 2020 la Russia ha speso 5,5 trilioni di rubli (69 miliardi di dollari) per i servizi di sicurezza. Ciò equivale al 28% del budget annuale o 3,5 volte l’importo speso per la salute e l’istruzione combinate. Questo ha un prezzo, però, con Putin che chiede risultati… Ogni servizio è consapevole di dover inventare la crisi più spaventosa – o l’intelligence che si adatta alla visione del mondo di Putin – per aumentare il proprio budget e la propria influenza… “. Può spiegare questa competizione tra le varie agenzie di intelligence e dentro ciascuna? Si premiano i ‘falchi’ rispetto ai realisti? E perché l’FSB sembra avere più sfiducia nei confronti degli altri?

C’è qualche discrepanza su quella cifra e la mia fonte potrebbe non essere stata la migliore. Tuttavia, sappiamo che la spesa per i servizi di sicurezza è elevata. Putin ha creato un sistema in cui i servizi di sicurezza competono tra loro per avvicinarsi a lui. Ciò porta a vedere la concorrenza come fare di più e invadere il territorio dell’altro. Un’altra strategia è nominare una persona di una fazione e quindi nominare il suo vice da un’altra fazione. Questo crea lealtà poiché nessuno dei due può permettersi di essere troppo indipendente, ma significa anche che cercano di superarsi a vicenda. Tutto ciò porta a una situazione in cui i servizi di sicurezza e il personale al loro interno sono troppo impegnati a combattersi l’un l’altro per poi unirsi.

Lei ha scritto: “Vladimir Putin è diventato intollerante nei confronti delle opinioni che contraddicono la sua linea d’azione preferita… Sebbene l’intelligence fosse imperfetta, le affermazioni di Beseda probabilmente hanno manipolato i fatti per adattarli a ciò che il presidente russo voleva credere. Avendo guidato il ramo dell’intelligence straniera dal 2009, è probabile che Beseda sapesse cosa voleva sentire il suo capo. Eppure sia lui che Bolyukh si sono presi la colpa per il più ampio fallimento dell’invasione”. Andrej Soldatov, uno dei massimi esperti dei servizi d’intelligencerussi, che insieme a Irina Borogan ha fondato il sito webAgentura.ru (oscurato pochi giorni fa), ha dichiarato: “Dovevano insediare politici filo-Cremlino e hanno fallito. Non c’era sostegno popolarené politico per un’invasione in Ucraina ed era loro compito garantire entrambi. Putin è contrariato, persino arrabbiato, con i protagonisti dell’operazione in Ucraina, e la Guardia nazionale è tra questi. Non è contento dell’operazione, ma crede ancora nella bontà del suo piano originale. E pur di non ammettere colpe, cerca capri espiatori: intelligence errata, sottrazione di fondi, traditori”. Lei è d’accordo? Beseda e Bolyukh sarebbero dei capri espiatori anche perché Putin non vuole ammettere i suoi errori? Putin sarebbe stato tradito anche dall’ intolleranza verso le opinioni diverse dalle sue?

Sono d’accordo con questa analisi. Penso che Putin non possa ammettere di aver sbagliato perché non crede di essere in errore. Per lui l’Ucraina è la Russia e quindi presume che il popolo ucraino stia sbagliando. Le persone conoscono le sue opinioni e quindi gli forniscono informazioni che si adattano a questa visione. Perché esporsi sapendo che questo potrebbe costarti il posto?

Hanno sbagliato previsioni anche altre agenzie di intelligence russa? Quali?

Per quanto riguarda l’Ucraina, non mi viene in mente nessuno. Almeno nessun altro servizio era così clamorosamente sbagliato.

La competizione tra servizi potrebbe aver alimentato l’inefficienza dell’intelligence russa circa l’Ucraina?

Si assolutamente. L’FSB probabilmente voleva dire a Putin che tutto sarebbe andato bene e questo li avrebbe messi al di sopra degli altri servizi.

Come Lei ha ricordato nella sua analisi, “il 9 marzo il capo dell’intelligence russaSergey Beseda e il suo vice, Anatoly Bolyukh, sono stati posti agli arresti domiciliari. Beseda e Bolyukh hanno supervisionato il ramo dell’intelligencestraniera dell’FSB, che è il servizio di sicurezza russo. Presumibilmente erano i principali sostenitori dell’ipotesi che l’Ucraina sarebbe crollata rapidamente, il che si è rivelato profondamente falso”. Stando ad una lettera inviata da una ‘talpa’ dell’Fsb a Vladimir Osechkin, attivista dei diritti umani in esilio, i rapporti forniti dall’intelligencesostenevano che “almeno 2 mila civili armati erano pronti a intervenire piazza in ognuna delle principali città ucraine per abbattere Zelensky mentre altri 5 mila sarebbero scesi in piazza per manifestare a favore di Mosca”. Esiste la possibilità che, invece dell’inganno, le informazioni in possesso del Quinto servizio, il settore esteri dell’FSB, fossero sbagliate? È possibile che fosse così inefficiente? Perché?

Certamente, è possibile che le informazioni che hanno ottenuto fossero sbagliate. Sembra probabile che avessero persone in posizione di vertice pronte a subentrare quando fossero arrivati i russi. Quando ciò non è accaduto, queste persone sono scomparse e alcune si sono persino consegnate agli ucraini. È possibile che le informazioni che hanno ottenuto fossero sbagliate, ma penso che sia più probabile che abbiano dato una svolta positiva a informazioni piuttosto medie. Oppure sono andati con le informazioni che sapevano avrebbero fatto piacere a Putin e hanno compilato il resto per così dire. Lo hanno fatto perché sapevano che i loro superiori – e Putin – volevano queste informazioni.

Lei ha scritto: “L’amministrazione presidenziale, la sua principale fonte di informazioni, è un’organizzazione segreta e ha fornito a Putin un flusso di informazioni controllato per oltre un decennio. L’istituzione funge da guardiano di Putin e impedisce a informazioni non positive di raggiungerlo”. Ci puoi spiegare meglio questa struttura?

La PA è una struttura vasta con molti dipartimenti diversi. Ognuno lavora su cose diverse. Ma ci sono persone che forniscono a Putin tutte le sue informazioni e sono quelle che decidono cosa leggerà il presidente.

Secondo Andrej Soldatov, “Putin ha cambiato le regole del gioco. E lo ha fatto drasticamente. Non aveva mai attaccato pubblicamentei suoi uomini, gli uomini dei servizi. Quest’operazione è totalmente diversadal passato. Gli apparati del potere erano tutti d’accordocon l’invasione della Georgia nel 2008 e l’annessione della Crimea nel 2014. Stavolta no. E pensano ci sia solo Putin da incolpare… Molti erano all’oscuro, quanto meno della portata dell’operazione. Credevano che si sarebbe limitata a LuganskDonetsk. O che sarebbe stata condotta diversamente. Nell’FSB c’è un’ossessione per i raid NATO in Jugoslaviadel ’99. Il successo dell’operazione li ha convinti che basti bombardare un Paese per sovvertirne gli equilibri. Pensavano di replicare quel modello. Invece Putin ha fatto diversamente: lanciato raid aerei e mandato truppe di terra. E ha fatto cilecca”. Il ‘Times’, riportando quanto affermato in un documento n rapporto trapelato dal servizio di sicurezza russo FSB, “le spie del famigerato apparato di sicurezza russo sono state tenute all’oscuro” da Putin e dalla sua cerchia ristretta sui piani per entrare in guerra in Ucraina, ma ora sono “accusate del fallimento dell’invasione”. La fuga di notizie rivela che l’FSB, il servizio federale di sicurezza soto sulle ceneri del KGB, “non è stato avvisato” dell’ordine di invasione e “non era preparato ad affrontare gli effetti di sanzioni paralizzanti”, afferma il giornale. Ricordiamo quello che accadde durante la famosa riunione del Consiglio di sicurezza nazionale in cui Putin ridicolizzò il capo dei servizi di intelligence russi Sergei Naryshkin che proponeva di proseguire sulla strada dei negoziati. Anche secondo Vladimir Osechkin, dissidente russo esiliato a Parigi, Putin “non aveva avvertito nessuno” anche perché sapeva che “i suoi vertici non erano d’accordo con la sua scelta”.  È possibile che Putin avesse già preso la decisione dell’invasione a prescindere dai pareri degli apparati e dei servizi di sicurezza e che non li avesse avvisati proprio perché conosceva il loro scetticismo? O è il tentativo dell’intelligence russa di giustificare l’inefficienza?

Personalmente, penso che sia abbastanza chiaro che Putin non ha notificato a molte persone la sua decisione di invadere l’Ucraina. Perché abbia deciso di non dirlo ad alcune figure chiave è una domanda a cui non so rispondere. Conosce Naryshkin da decenni ed erano insieme all’Accademia del KGB a Leningrado. Si dice che Putin fosse in un bunker durante la pandemia ed è possibile che questo abbia aumentato il suo livello di sfiducia. Semplicemente, però, non lo sappiamo.

Secondo alcune fonti, l’intelligence non solo non era d’accordo con la guerra promossa dal presidente e dall’esercito, ma Putin aveva anche affidato a Naryshkin il compito di trovare prove degli sforzi ucraini per avere un proprio arsenale nucleare e non l’ha portato a termine. È vero? Cosa ne pensi? 

Non ho trovato informazioni su questo. Non mi sorprenderebbe. Tuttavia, Nayshkin è a capo dell’SVR che non è coinvolto – molto – nella regione post-sovietica, quindi sembra una scelta strana. Dato che il nono ramo della quinta sezione dell’FSB è in Ucraina, avrebbe sicuramente più senso chiederglielo.

Il vice comandante della Guardia nazionalein Russia (Rosgvardia), il generale Roman Gavrilov, “è stato arrestato dall’FSB“. A riportarlo è stato Christo Grozev, direttore esecutivo del sito di giornalismo investigativo Bellingcat, citando tre diverse fonti. Il Cremlino ha negato questa notizia. Se fosse vero, come si spiega?

L’FSB e Rosgvardiya hanno un’enorme rivalità. Entrambi sono coinvolti nella sicurezza interna e per un’organizzazione come l’FSB a cui non piacciono i rivali ha senso colpire e inviare un segnale. Gavrilov era anche una delle guardie del corpo di Putin, quindi è un utile messaggio dell’FSB per lui che anche il Rosgvardiya è corrotto.

È vero che il direttore dell’intelligencemilitare russa, Igor Kostyukov, e l’SVR (diretto da Sergei Narychkin), cercano di rimediare agli errori compiuti sull’analisi realizzata sia sul contesto geopolitico ucraino che europeo e ai problemi di valutazione sulle forze di Kiev scaricando le responsabilità sul FSB, al cui vertice vi è Alexander Bortnikov, e in coalizione con il Ministro Shoigu?

Sì, sembra che Kostyukov e Naryshkin abbiano provato a sostituirlo.

La lettera dell’informatore riferisce di una caccia alle ‘talpe’ da parte del controspionaggio Dkvr, anche nello Stato Maggiore delle Forze Armate, che fornirebbero informazioni sugli spostamenti delle truppe di Mosca in territorio ucraino. Il dissidente russo Vladimir Osechkin conferma che sarebbe in corso una vera e propria guerra “tra i dipartimenti del Fsb, servizi segreti russi, Dvkr, controspionaggio e Stato maggiore delle Forze armate, c’è una praverka, un controllo incrociato: i servizi vivono ora in un clima di totale sfiducia, non si fidano più l’uno dell’altro”. È vero? Cosa ne pensa? E quali sono i rischi?

Direi che questa sfiducia va avanti da molto tempo. Il rischio è che ogni gruppo combatta la propria guerra, non condivida le informazioni e dia la colpa tutti gli altri quando qualcosa va storto.

Il direttore della CIA, William Burns, prima che cominciasse l’invasione russa, aveva fornito a Kiev informazioni di grande importanza che hanno aiutato il Paese a preparare i piani difensivi nei primi giorni di guerra. È quanto riferisce il Wall Street Journal, secondo cui «a metà gennaio il direttore della CIA, Burns, fece un viaggio segreto a Kiev per incontrare Volodymyr Zelensky». Ribaltando la questione, si può anche dire che il fallimento della blitzkrieg di Putin è dovuto all’intervento delle intelligence alleate, diventate l’arma segreta di Kiev?

Certamente, gli americani e gli inglesi sono stati molto efficienti sull’intelligence e probabilmente hanno dato molto fastidio ai russi perché ciò ha comportato la divulgazione dei loro piani. Tuttavia, Zelensky – almeno pubblicamente – continuava a negare che sarebbe avvenuta un’invasione, quindi non sono sicuro di quanto fosse pronta l’Ucraina. Anche se l’esercito ha fatto brillantemente e ciò in parte è dovuto all’equipaggiamento e all’addestramento dall’Occidente.

L’agenzia di intelligence militare ucraina ha pubblicato un elenco che contiene i nomi, gli indirizzi e i numeri di passaporto di 600 russi, che sostiene siano dipendenti dell’FSB. È una vittoria dell’intelligence Ucraina o un altro capitolo della guerra tra servizi segreti russi?

È difficile da dire. Mi piacerebbe pensare che sia una vittoria per l’Ucraina, ma i servizi di sicurezza russi hanno fornito informazioni agli ucraini l’uno sull’altro. Guarda l’FSB e Kadyrovtsi.

“Non si tratta ancora di crepe o di una resistenza aperta, ma di presa di distanza. Si sentono tutti vittime degli erroridi Putin. E stanno opponendo una resistenza passiva”, afferma Andrej Soldatov. Secondo Igor Sushko, osservatore ucraino che nelle ultime settimane è stato in contatto con le talpe interne ai servizi segreti russi, nell’FSB, “è in atto un ammutinamento su larga scala”. È vero? Cosa sappiamo a riguardo?

Dubito fortemente che stia accadendo un ammutinamento.

Soldatov afferma che “I russi non sono bravi nelle cospirazioni. Per ordire un golpe bisogna avere il sostegno politico di una sorta d’opposizionee in Russia non esiste. Secondo mie fonti, Putin non era contento della resa militare di Shojgu, che però è insostituibilee potrebbe avergli inviato un messaggio: ‘Non puoi liberarti di me, sono il voltodella guerra’”. “Nei servizi segreti russi voci di golpe contro Putin” ha rivelato, tuttavia, l’attivista russo Vladimir Osechkin al Times spiegando che “Ogni settimana e ogni mese che la guerra si prolunga, la possibilità di una ribellione nel servizio segreto aumenta”. Lei cosa ne pensa? Un golpe dei servizi segreti è sempre più possibile? E quale agenzia potrebbe tradire per prima Putin?

Un colpo di stato è sempre possibile, ma penso che ora sia speranza più di ogni altra cosa. Mi piacerebbe essere smentito su questo.

Un golpe dei servizi segreti russi dovrebbe comunque essere appoggiato anche dai siloviki, come sono il capo dell’esercito e quello del FSB, che però sembrano ancora al fianco di Putin?

Come ho detto, non credo che un colpo di stato sia all’orizzonte.

Secondo l’intelligence ucraina, a Mosca un gruppo di persone di alta influenza sarebbe contrario allo ‘zar’ e vorrebbe che la sua leadership andasse al direttore del Servizio federale per la sicurezza della Federazione russaAlexander Bortnikov. È vero? Perché Bortnikov potrebbe essere un candidato adatto a prendere il posto di Putin?

Non posso commentare qualcosa che non ho sentito.

Finora abbiamo parlato del ruolo dell’intelligence nella preparazione della guerra. A quanto pare, l’FSB avrebbe agito in modo autonomo servendosi delle forze speciali Spetsnaz e dei mercenari della Wagner per catturare senza successo Volodymyr Zelensky. L’intelligence esterna, il GRU, si sarebbe dedicata a lanciare enormi, ma falliti cyberattacchi alle infrastrutture critiche ucraine. Può spiegare meglio quali sono i compiti delle diverse agenzie di intelligence in questa fase di guerra? 

Non conosco i compiti specifici che gli sono stati assegnati. Ma è probabile che stiano facendo le loro cose in larga misura e vedendo cosa ne viene fuori.

Anche a causa della competizione e della scarsa coordinazione tra le agenzie, l’intelligence russa sta fallendo nel gestire la guerra?

Sì, penso che in larga misura sia una causa. Forse questo spiega perché l’esercito russo si è trasferito nei teatri di guerra del sud e dell’est e ha lasciato Kiev.

Come sono i rapporti tra le diverse agenzie di intelligence e l’esercito russi? Sono veri i contrasti di natura strategica tra Valerij Vasil’evič Gerasimov, Capo di Stato maggiore delle forze armate russe, e il direttore dell’intelligence militare russa, Igor Kostyukov?

Non posso dire di sì, ma non mi sorprenderebbe.

Chi saranno, secondo Lei, i prossimi a subire le purghe di Putin? 

Non saprei.

Secondo le intelligence di Stati Uniti e Regno Unito, sì. John Kirby, portavoce del Pentagono, ha dichiarato che la Difesa americana condivide la conclusione secondo cui il presidente russo non sarebbe stato “pienamente informato dal suo ministero della difesa nell’ultimo mese”, cioè dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Ora Putin si fida di “quattro o cinque persone al massimo. Il ministro della Difesa Shojgu, il capo del Consiglio di Sicurezza PatrushevJurijKovalchuk(principale azionista di Rossija Bank, ndr), si dice. E uno o due amici di San Pietroburgo“, sostiene Soldatov. Sei d’accordo? Putin è un leader isolato e quindi più pericoloso perché senza contatto con la realtà?

Putin è isolato e sempre più non dispone di tutte le informazioni. Senza contatto lo fa sembrare pazzo.

149 nella scorsa settimana. Duecentosessanta dall’inizio della guerra. Sono i diplomatici russi espulsi dai vari paesi europei e dell’Alleanza atlantica. Come valuti queste decisioni?

Penso che sia necessario rimuovere i diplomatici che quasi sicuramente stavano spiando.