“C’è un chiaro rischio che Putin utilizzi armi chimiche. Il Presidente russo ha già dimostrato di avere poco rispetto per le regole internazionali e quindi non c’è motivo di pensare che sarebbe trattenuto dall’usare armi vietate“. Intervista a Michelle Bentley, Direttrice del Royal Holloway Centre for International Security (RHISC)

In Ucraina, gli Stati Uniti hanno la “forte sensazione” che la Russia possa compiere un attacco “sotto falsa bandiera”con il coinvolgimento di armi chimiche. A dichiararlo, in serata, il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, parlando di un evento “fabbricato” per giustificare un maggiore uso della forza militare in Ucraina. Ieri, il consigliere alla sicurezza nazionale Jack Sullivan ha parlato con il suo omologo russo, il generale Nikolay Patrushev, mettendolo in guardia “sulle conseguenze e le implicazioni di una possibile uso di armi chimiche e biologiche in Ucraina” da parte della Russia.

«Il fatto che il presidente Putin abbia accusato gli Stati Uniti e l’Ucraina di avere un programma di armi chimiche è un chiaro modello, che abbiamo visto usare in passato, con cui cercano di creare una copertura alle loro azioni», ha precisato Jen Paski, la portavoce della Casa Bianca ribadendo quanto detto da Joe Biden, ossia che «ci saranno severe conseguenze se la Russia usa le armi chimiche».

Pochi giorni fa, anche il Direttore della CIA, William Burns, nel corso di un’audizione alla Commissione intelligence del Senato USA, aveva riferito che la agenzia valuta “seriamente” la possibilità che la Russia ricorra alle armi chimiche nel conflitto. Questa è una cosa che, come tutti voi sapete bene, fa parte del comportamento della Russia. Hanno usato queste armi contro i loro stessi cittadini. Ne hanno almeno incoraggiato l’uso in Siria e altrove. Quindi, è una cosa che prendiamo molto sul serio”.

“E’ una cosa che fanno” – aveva dichiarato il Premier inglese Boris Johnson in un’intervista all’emittente tv Sky News- “Iniziano dicendo che ci sono armi chimiche che sono state ammassate dai loro avversari o dagli americani. E così, quando loro stessi impiegano le armi chimiche – e temo che lo facciano – hanno questa sorta di ‘maskirovka’ (inganno militare russo, ndr.) o falsa storia pronta da usare”. Anche secondo l’intelligence britannica, la Russia potrebbe pianificare l’uso di armi chimiche e biologiche facendo in modo che la colpa venga attribuita agli ucraini, in un’operazione ‘false flag’, che «sarebbe quasi certamente accompagnata da una vasta disinformazione per complicare l’attribuzione» della responsabilità. Secondo «informazioni dei servizi segreti – si legge ancora nella nota di aggiornamento – la Russia probabilmente intendeva usare operazioni di questo tipo per giustificare l’invasione iniziale il 24 febbraio».

«Se Putin usa arnica chimiche  interverrà la NATO», ha fatto sapere la Polonia. D’altro canto, anche la NATO teme che la Russia possa usare learmi chimiche come un’operazione “sotto falsa bandiera” in Ucraina, ha detto il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg. Le “assurde” accuse della Russia su laboratori di armi chimiche e biologiche sono parte di “una lunga lista di bugie” che aumentano i timori sulla possibilità di questo attacco, ha aggiunto. “Hanno detto che non pianificavano di invadere l’Ucraina ma l’hanno fatto. Hanno detto che stavano ritirando le truppe ma ne hanno inviate delle altre. Hanno detto che proteggono i civili ma stanno uccidendo i civili”, ha detto Stoltenberg aggiungendo che la “brutale” invasione del presidente Putin sta “causando morte e distruzione ogni giorno”. “Ha scioccato il mondo e fatto tremare l’ordine internazionale”, ha concluso.

Ieri, il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato dalla Tass: “Abbiamo informazioni credibili secondo cui lo Sbu, il servizio di intelligence interno ucraino, sta preparando una provocazione con l’uso di sostanze tossiche con il sostegno dei Paesi occidentali”. Secondo il portavoce, che non ha fornito alcuna prova delle sue accuse, “l’obiettivo della provocazione è di accusare la Russia dell’uso di armi chimiche contro la popolazione civile”. Mosca non può usare armi chimiche, ha sottolineato, perché sono state tutte distrutte.

Sono settimane che il Cremlino denuncia una presunta attività biologica militare che Kiev avrebbe svolto nelle sue strutture di concerto con Stati Uniti e Unione europea. Pur non essendoci prove concrete – come è apparso chiaro alla seduta straordinaria del Consiglio di Sicurezza ONU la scorsa settimana – la Russia ha chiesto all’Ucraina e agli Stati Uniti di fornire dati sulle presunte attività svolte nei laboratori dislocati sul territorio dell’ex repubblica sovietica. In particolare, lo ha apertamente dichiarato nelle ultime ore la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova:“Nervosa, allo stesso tempo assolutamente inutile, priva di prove, la reazione conferma solo la validità delle affermazioni russe sulle attività estremamente pericolose e illegali di cui sopra”. “Il Pentagono ha creato laboratori in Ucraina per sviluppare armi biologiche”, aveva rilanciato Sergej Lavrov, il Ministro degli Esteri russo.

Nei giorni passati, anche la Cina si era unita alle a accuse russe: “Abbiamo appreso la notizia che l’Oms ha consigliato al governo ucraino di distruggere gli agenti patogeni che si trovano nei laboratori per impedire la diffusione di malattie infettive. Noi aspettiamo di ricevere maggiori informazioni su questo. Nell’attuale situazione e per il bene della salute pubblica chiediamo che vengano messi in sicurezza i laboratori”, aveva fatto presente l’ambasciatore cinese, Zhang Jun, nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

“Abbiamo visto anche funzionari cinesi riprendere queste tesi complottiste”, ha replicato la portavoce della Casa Bianca Jen Psakisottolineando che gli Stati Uniti “rispettano a pieno” gli impegni della convenzione per le armi chimiche e batteriologiche, che ne vieta il possesso. Gli Stati Uniti hanno però puntato a loro volta il dito contro Mosca, colpevole di “mantenere il programma per le armi biologiche in violazione della legge internazionale”, tenendo a sottolineare l’uso delle armi chimiche in Siria nonché il sospetto avvelenamento del dissidente Alexei Navalny nel 2020 con l’agente nervino Novichok.

Al netto delle contrapposte propagande e delle reciproche accuse, occorre mettere in chiaro che armi chimiche e armi biologiche non sono la stessa cosa: se gli effetti delle prime sono più circoscritti, gli effetti delle seconde possono essere molto più duraturi, oltre che più vasti. Ma per approfondire meglio le loro caratteristiche, ci siamo affidati a Michelle Bentley, Direttrice del Royal Holloway Centre for International Security (RHISC), oltre che autrice di importanti studi come ‘Syria and the chemical weapons’ (‎New Publisher, 2021) e ‘Weapons of mass Destruction and US Foreign Policy’ (Routledge, 2014).

Direttrice Bentley, in generale, cosa è un’arma chimica? Quali tipologie esistono? Con quali vettori vengono usate?

Le armi chimiche sono qualsiasi sostanza chimica utilizzata per uccidere o ferire. Anche le munizioni (come i missili) e qualsiasi attrezzatura utilizzata per fornire tali sostanze chimiche possono essere considerate un’arma chimica ai sensi del diritto internazionale. Gli armamenti chimici sono classificati come armi di distruzione di massa. Esistono quattro tipi principali di agenti chimici. Gli agenti soffocanti (ad es. cloro e difosgene) prendono di mira il sistema respiratorio e in particolare i polmoni. Questi agenti fanno sì che i polmoni si riempiano di liquido e annegano efficacemente la vittima. Gli agenti del sangue (ad esempio acido cianidrico e arsina) impediscono alle cellule del corpo di utilizzare l’ossigeno e la vittima soffoca. Gli agenti blister (ad esempio senape e lewisite) irritano principalmente la pelle e provocano vesciche letali. Gli agenti nervosi (ad es. Sarin, tabun e VX) sono altamente tossici e danneggiano il sistema nervoso. La vittima non può controllare il proprio corpo, compresi i muscoli e il sistema respiratorio, causando asfissia o arresto cardiaco. Alcuni agenti chimici possono rientrare in più di una categoria.

Quali trattati e Convenzioni regolano le armi chimiche? Quali Paese non hanno aderito?

L’accordo principale che regola le armi chimiche è la Convenzione sulle armi chimiche (CWC) del 1993, che vieta il possesso, lo sviluppo, l’uso e il trasferimento di armamenti chimici. 193 Stati hanno sottoscritto l’accordo. Israele ha firmato, ma non ratificato il documento. Egitto, Corea del Nord e Sud Sudan non hanno firmato affatto. Ma Egitto e Corea del Nord hanno sottoscritto il Protocollo di Ginevra del 1925. L’accordo proibisce l’uso di armi chimiche in guerra, ma consente agli stati di possederle e consente loro di essere impiegate in alcune circostanze. 65 stati hanno ratificato tale accordo.

Quali danni creano le armi chimiche?

Le armi chimiche possono essere letali su vasta scala. Saddam Hussein ha usato armi chimiche in un attacco del 1988 alla città curda di Halabja come parte della guerra Iran-Iraq. Secondo quanto riferito, ha ucciso 5.000 civili in poche ore. Ma non è detto che le armi chimiche uccidano sempre. C’è una famosa statistica secondo cui quando le armi chimiche furono usate nella prima guerra mondiale uccisero solo l’1% dei soldati che furono attaccati. Ciò significa che le forze armate non possono utilizzare queste armi per causare la morte poiché possono anche essere utilizzate per ferire o rendere temporaneamente inabile un nemico.

Come ci si protegge da un’arma chimica?

Le armi chimiche possono essere mitigate utilizzando indumenti protettivi. Indossare una maschera, una maschera antigas, guanti, stivali o una tuta ignifuga può fermare o ridurre le possibilità di essere feriti in un attacco chimico. Sono disponibili anche antidoti e altri medicinali. Ad esempio, l’atropina può essere iniettata per contrastare gli effetti dell’esposizione ai gas nervini. Le vittime possono essere decontaminate spruzzandole dopo l’esposizione con sostanze come la candeggina. Possiamo anche utilizzare rilevatori di sostanze chimiche e allarmi che indicano se sono presenti sostanze chimiche pericolose intorno a noi e che consentono alle persone di evacuare l’area prima che entrino in contatto con l’agente.

In generale, cosa è un’arma biologica? Quali tipologie esistono? Con quali vettori vengono usate?

Le armi biologiche – o “armi germinali” – sono microrganismi viventi che vengono utilizzati per danneggiare, inabilitare o uccidere una vittima diffondendo malattie. Le armi biologiche sono anche classificate come armi di distruzione di massa. Esistono quattro tipi principali di agenti biologici: batteri (antrace, tularemia e peste); virus (encefalite equina venezuelana); rickettsie (tifo e febbre Q); e funghi (che attaccano piante e colture, come la peronospora delle patate). Esiste anche la categoria delle tossine, che sono sostanze chimiche derivate da fonti biologiche, come il veleno di serpente o la ricina. Ci sono stati molti dibattiti sul fatto che le tossine debbano essere classificate come armi biologiche o chimiche.

Quali trattati e Convenzioni regolano le armi biologiche? Quali Paese non hanno aderito?

Il possesso, lo sviluppo, l’uso e il trasferimento di armi biologiche è proibito dalla Convenzione sulle armi biologiche (BWC) del 1972. 183 Stati hanno ratificato l’accordo. 10 Stati membri delle Nazioni Unite non hanno ancora ratificato, tra cui Israele, Namibia, Sud Sudan. Anche le armi biologiche sono soggette al Protocollo di Ginevra del 1925 di cui sopra.

Quali danni creano le armi biologiche?

Il Center for Disease Control degli Stati Uniti ha una triplice classificazione delle armi biologiche. Gli agenti di categoria A hanno la massima priorità. Si ritiene che questi agenti rappresentino una grave minaccia per la sicurezza nazionale poiché si diffondono facilmente, creano un alto tasso di mortalità e possono causare gravi disagi sociali. La recente pandemia di Covid-19 è un buon esempio di ciò che queste armi biologiche possono fare. La malattia può causare danni su scala globale. Eppure è anche riconosciuto che le armi biologiche possono essere meno distruttive. La categoria B si occupa di agenti che potrebbero ancora uccidere, ma il tasso di mortalità sarà relativamente basso e un’epidemia non fermerebbe la società. La categoria C copre agenti che potrebbero essere sviluppati in futuro e non sappiamo esattamente quali sarebbero gli effetti; per esempio, il virus Nipah che può essere trasmesso da maiali e pipistrelli.

Come ci si protegge da un’arma biologica?

Le misure di protezione contro l’attacco biologico sono molto simili a quelle di un’arma chimica. Indumenti protettivi, vaccini e altre cure mediche possono aiutare a fermare la contaminazione biologica. Il rilevamento è molto più difficile con le armi biologiche, tuttavia. Mentre i segni di esposizione chimica possono essere istantanei, possono passare un paio di settimane prima che i sintomi dell’infezione biologica si manifestino in una vittima e sappiamo che si è verificato un attacco. Questo rende il rilevamento molto difficile.

Cosa sappiamo del programma di armi chimiche sovietico/russo? E quali armi ha sviluppato?

La Russia era nota per possedere la più grande scorta di armi chimiche del mondo e ad un certo punto possedeva circa 40.000 tonnellate di agenti chimici che potevano essere usati in un attacco. La Russia ha sviluppato una selezione molto ampia di armi chimiche, come senape, fosgene, sarin e altre forme di agenti nervini. La Russia afferma di aver eliminato tutte le sue scorte chimiche nel 2017. Questa affermazione è falsa. La Russia ha utilizzato l’agente nervino Novichok nei tentati omicidi di Sergei Skripal a Salisbury nel 2018 e di Alexei Navalny nel 2020, anche se la Russia lo nega. Questi incidenti si sono verificati dopo l’affermazione della Russia che era stata disarmata e indicano che ha ancora una capacità di armi chimiche.

Cosa sappiamo del programma di armi biologiche sovietico/russo? E quali armi ha sviluppato?

La Russia iniziò a sviluppare armi biologiche negli anni ’20. L’Unione Sovietica ha sviluppato questo programma durante la Guerra Fredda e in seguito è stato ulteriormente ampliato con il nome di Biopreparat. Il programma è stato continuato anche dopo che l’URSS ha firmato la BWC. La Russia ha sviluppato una gamma molto ampia di agenti biologici che potrebbero essere utilizzati come armi, tra cui antrace, peste, vaiolo e tularemia (malattia del coniglio). Al suo apice, il programma impiegava circa 60.000 persone. Il programma è stato mantenuto un segretointernazionale fino al 1992, quando Boris Eltsin ha finalmente ammesso che esisteva. La Russia riconosce che è tenuta a sbarazzarsi del programma ai sensi della BWC. Tuttavia, la misura in cui è stata disarmata è incerta e molti analisti affermano che possiede ancora un programma importante.

Quando e dove la Russia ha impiegato armi chimiche?

La Russia è accusata di aver usato armi chimiche nei tentativi di omicidio già menzionati. Ci sono anche ulteriori accuse che i sovietici li abbiano usati durante la Guerra Fredda. Nel 1981, il segretario di Stato americano, Alexander Haig, affermò che i sovietici avevano fornito armi chimiche alle forze comuniste in Vietnam, Laos e Cambogia. In uno di questi incidenti ci sono state notizie secondo cui i comunisti avevano usato aerei per sganciare una sostanza gialla – chiamata Yellow Rain – in uno sciopero di controinsurrezione. Queste accuse non sono mai state provate. In termini di Yellow Rain, si sostiene che ciò potrebbe essere stato causato da una defecazione di massa di uno sciame di api.

Quando e dove la Russia ha impiegato armi biologiche?

Non ci sono prove definitive che la Russia abbia usato armi biologiche. Gli Stati Uniti hanno espresso serie preoccupazioni sul fatto che i sovietici avessero in programma di usare queste armi nella guerra di Corea, ma non ci sono prove che lo abbiano fatto.

Quali altri Paesi detengono armi chimiche?

Otto paesi hanno ammesso di possedere una scorta di armi chimiche quando hanno firmato la CWC: Albania, India, Iraq, Libia, Russia, Siria, Stati Uniti e uno Stato rimasto anonimo (ma si pensa che sia la Corea del Sud). A parte gli Stati Uniti, tutti gli Stati dichiarati apertamente affermano di aver eliminato i loro arsenali. Se lo abbiano effettivamente tutti è oggetto di controversia e si ritiene che la Russia e la Siria possiedano ancora una capacità. Si pensa che anche la Corea del Nord abbia un arsenale chimico.

Quali altri Paesi detengono armi biologiche?

Nonostante la BWC, ci sono accuse secondo cui molti paesi possiedono ancora queste armi. Questo elenco include: Cina, Cuba, Egitto, Iran, Iraq, Israele, Libia, Corea del Nord, Russia e Siria. La Russia ha anche accusato gli Stati Uniti di svolgere ancora ricerche relative alla capacità di armi biologiche, sebbene il presidente Richard Nixon abbia unilateralmente rinunciato a tutte le armi biologiche nel 1969, anche prima di firmare la BWC. Queste accuse ora includono l’affermazione che gli Stati Uniti stanno aiutando l’Ucraina a costruire armi biologiche in relazione all’attuale conflitto.

È vero che non c’è modo di verificare le notizie sul disarmo (chimico o biologico) di un Paese, tranne le notizie che ogni singolo Paese fornisce?

No, non è vero. Sì, dipendiamo fortemente da ciò che paesi specifici ci dicono sul loro disarmo (e quell’informazione non è sempre stata vera). Ma gli accordi internazionali consentono anche a ispettori indipendenti di indagare sull’esistenza o meno di un programma. Ci sono problemi in questo: gli stati possono nascondere le armi agli investigatori, possono fingere che le strutture che hanno siano utilizzate per scopi pacifici come la ricerca medica e possono limitare l’accesso di un ispettore alle loro strutture. Eppure ci sono altri modi per sapere cosa potrebbe succedere. Sappiamo anche che gli stati stanno spiando altri stati.

La Russia ha accusato l’Ucraina di essere disposta a ricorrere alla guerra chimica e biologica. Una portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che gli Stati Uniti stanno collaborando con l’Ucraina per sviluppare queste armi di distruzione di massa. Anche la Cina ha approvato questa versione dei fatti. È propaganda? Cosa sappiamo del programma di armi chimiche e/o biologiche sviluppato dall’Ucraina? E che ruolo hanno avuto gli Stati Uniti?

La Russia ha una storia di propaganda quando si tratta di guerra chimica e biologica. I sovietici hanno accusato gli Stati Uniti di aver usato armi biologiche durante la guerra di Corea. Putin ha anche difeso il Presidente Bashar al-Assad quando il leader siriano ha usato armi chimiche nel conflitto lì e ha affermato che in realtà erano stati i ribelli ad averle impiegate. In entrambi i casi, la Russia è stata accusata di fingere che un nemico avesse usato queste armi nel tentativo di legittimare il proprio uso o l’uso da parte di un alleato. L’Ucraina ha laboratori biologici, ma anche tutti gli stati. Questi sono laboratori di salute pubblica che stanno lavorando per fermare le malattie e svolgere ricerche biologiche per scopi pacifici. Alcuni di questi laboratori ricevono sostegno finanziario dagli Stati Uniti. Ma non ci sono prove definitive che l’Ucraina stia attualmente sviluppando armi biologiche o chimiche con il supporto americano nel modo in cui afferma la Russia.

Cosa pensa dell’appello a Kiev, lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), perché vengano distrutti gli agenti patogeni depositati nei laboratori del Paese? Perché devono essere distrutti? Cosa si rischia se non vengono distrutti?

L’OMS teme che, se i laboratori ucraini vengono colpiti dalle bombe durante il conflitto in corso, questi pericolosi agenti biologici potrebbero essere rilasciati nell’esplosione, causando un grave focolaio di malattie. In apparenza, sembra molto sensato. Ma la distruzione di questi agenti patogeni distruggerebbe anche importanti ricerche biologiche che l’Ucraina potrebbe non essere mai in grado di riprendere. L’OMS ha bisogno di un piano più ampio su come gli scienziati ucraini potrebbero continuare la loro ricerca in futuro e non semplicemente chiedere loro di sbarazzarsi di questi agenti patogeni senza fornire un maggiore supporto.

Come si distrugge un’arma chimica?

Esistono due modi principali per distruggere un’arma chimica: l’incenerimento (l’agente viene bruciato a una temperatura estremamente elevata e si trasforma in vapore acqueo, cenere e anidride carbonica); neutralizzazione (l’agente viene scomposto con acqua calda e qualche tipo di sostanza caustica come l’idrossido di sodio). In entrambi i casi, l’agente chimico dovrà essere rimosso da qualsiasi munizione prima che possa essere distrutto e la munizione eliminata separatamente.

Come si distrugge un’arma biologica?

I processi di distruzione di un’arma biologica sono simili a quelli usati sulle armi chimiche.

L’addetto stampa della Casa Bianca, Jan Psaki, nega strenuamente queste affermazioni. Ha affermato che la Russia è la vera minaccia. Psaki ha annunciato su Twitter che non solo le affermazioni di Zakharova sono false, ma che la Russia le sta facendo per giustificare il proprio impiego di armi chimiche e biologiche nel conflitto. Il direttore della Cia William Burns ha detto che “l’uso di armi chimiche è un rischio serio” e potrebbe essere giustificato da Mosca attraverso un’operazione orchestrata. Secondo Lei la Russia potrebbe utilizzare queste armi nella guerra in Ucraina? Sta cercando un attacco ‘false flag’? E perché potrebbe utilizzarle?

C’è un chiaro rischio che Putin utilizzi armi chimiche. Il Presidente russo ha già dimostrato di avere poco rispetto per le regole internazionali e quindi non c’è motivo di pensare che sarebbe trattenuto dall’usare armi vietate. Putin ha già utilizzato armi molto distruttive e altamente controverse nel conflitto, come bombe a grappolo e termobariche. Perché non anche armi chimiche? Putin vuole che questa invasione finisca il più rapidamente possibile e le armi chimiche si sono dimostrate efficaci in passato nell’abbattere le difese del nemico. Questo è il modo in cui Assad li ha usati in Siria. Le armi biologiche sono un’altra storia. Queste armi sono molto più difficili da usare delle armi chimiche. In particolare, si teme che qualsiasi rilascio di agente biologico possa semplicemente rimbalzare sull’attaccante e quindi non vorrebbero usarli. L’idea che le armi biologiche non dovrebbero essere usate è anche più forte che intorno alle armi chimiche. Sarei estremamente sorpresa se Putin utilizzasse tattiche biologiche.

Su quali bersagli potrebbero essere usate queste armi? Militari o anche civili?

Tutti e due. Putin vorrebbe usare queste armi per minare le difese dell’Ucraina attaccando direttamente i loro obiettivi militari. Ha già attaccato numerose basi militari e scorte di armi. Questi attacchi hanno coinvolto uno nella città di Lviv, che è preoccupantemente vicina alla Polonia e, secondo quanto riferito, hanno ucciso 35 persone. Eppure Putin ha anche preso di mira i civili, anche con armamenti estremamente distruttivi come le bombe a grappolo. Ha anche distrutto strutture civili chiave come ospedali e un reparto maternità. Putin chiaramente non traccia una linea di demarcazione tra l’attacco a un esercito e l’uccisione indiscriminata di civili.

Ma l’uso di armi chimiche e/o biologiche sarebbe pericoloso anche per le truppe russe?

Le armi chimiche possono essere prese di mira, il che limiterebbe il rischio per le truppe russe che effettuano l’assalto. Un’eccezione a questo è che le armi chimiche a volte possono contaminare un’area e rendere pericoloso essere in giro per un po’. Questa situazione significa che potrebbe essere pericoloso se i soldati russi poi tentassero di entrare e prendere il controllo del luogo che era stato appena attaccato. Ma quando le armi chimiche vengono usate contro obiettivi specifici come basi militari, questo non è necessariamente un grosso problema. Tuttavia, le armi biologiche sono un problema. Se rilasci una malattia contagiosa, c’è il rischio che le tue stesse truppe la prendano. Questo è chiamato “effetto boomerang”. Non tutte le armi biologiche sono contagiose. L’antrace è un’arma biologica, ma il contagio colpisce solo la persona con cui viene a contatto e non può essere trasmesso. L’effetto boomerang, tuttavia, significa che ci sono seri rischi per l’attaccante quando si tratta di guerra biologica e questo potrebbe essere sufficiente per scoraggiare un attacco in primo luogo.

Lei ha scritto: “La Russia può usare armi biologiche e chimiche. Se lo fa, questo eserciterà enormi pressioni sul resto del mondo affinché agisca. Gli Stati Uniti hanno effettuato attacchi aerei contro la Siria quando Assad ha impiegato armi chimiche. Ciò solleva la domanda critica: l’Occidente sarà pronto a fare lo stesso se anche Putin oltrepasserà questa linea?”. Qual’è la sua risposta?

Il resto del mondo ha chiarito di non volere un intervento militare in Ucraina. Anche se vengono utilizzate armi chimiche e biologiche, altri paesi non vorranno intraprendere azioni estreme. Gli Stati Uniti erano pronti a effettuare attacchi aerei quando le armi chimiche venivano usate in Siria, ma sentivano anche di poterlo fare senza sentire che ciò li avrebbe trascinati in un intervento più ampio. Gli Stati potrebbero pensare che non sia così in Ucraina e che sarebbero spinti a un maggiore coinvolgimento. Tuttavia, se non agiranno contro l’uso di queste armi da parte di Putin, dovranno affrontare accuse di ipocrisia.

Cosa sono le armi a fosforo? Armi chimiche o biologiche? Quali trattati le vietano?

Il fosforo è una sostanza chimica. L’agente si accende quando viene esposto all’aria e brucia a una temperatura incredibilmente alta (oltre 2.700 gradi Celsius). Che si tratti di un’arma o meno è più complicato. Gli Stati sono autorizzati a possedere questo agente secondo i termini della CWC. La CWC consente ai firmatari di possedere determinati tipi di sostanze chimiche laddove queste vengano utilizzate anche per motivi commerciali, industriali o agricoli. Ad esempio, il cloro è stato usato in Siria per uccidere, ma è anche usato per pulire la tua piscina. Il fosforo rientra nella stessa categoria. Ma la CWC vieta ancora qualsiasi sostanza chimica se usata come arma. Quindi, Putin non esce dai guai dopo aver usato questa sostanza chimica in questo modo. Può ancora essere ritenuto responsabile delle sue azioni come violazione delle regole di guerra.