Screenshot

Socialdemocratici, Verdi e Liberali si accordano per la formazione della nuova coalizione di governo guidata da Olaf Scholz. Ma è solo l’inizio…

 

E ‘semaforo’ fu. Ieri, poche ore dopo quella che si sarebbe rivelata l’ultima riunione dei Ministri per la Cancelliera uscente omaggiata da una pianta grande bouquet di fiori dal suo ‘successore’, Olaf Scholz, il leader dell’SPD ha tenuto una conferenza con i leader di Verdi e Liberali, rispettivamente Annalena Baerbock e Christian Lindner, per rendere nota la conclusione positiva delle trattative per la formazione del nuovo governo, a  neanche un mese dal loro inizio (21 ottobre) e a circa due mesi dalle elezioni del 26 settembre scorso.
Un vero e proprio record se si considera che, dopo le politiche 2017, ci vollero quasi sei mesi per trovare la quadra di una nuova Grosse Koalition. In queste settimane di negoziato, il contratto di governo ha occupato 22 gruppi di lavoro formati da circa 7 esperti espressi da ciascuno dei tre partiti. In totale, hanno preso parte ai negoziati almeno 300 persone impegnate per redigere le 177 pagine del documento finale.

Di un accordo in arrivò tra socialdemocratici, verdi e liberali si era dedotto già dall’elenco ufficioso di ministri circolata nell’ultimo weekend: il risultato finale conferma diverse previsioni sia rispetto agli incarichi sia rispetto alle linee guida. Rispetto alle figure chiave, la cancelleria andrà a Olaf Scholz, il liberale Christian Lindner dovrebbe andare al ministero delle Finanze, il co-Presidente dei Verdi Robert Habeck a un super ministero per il Clima che dovrebbe incorporare anche quello dell’Economia, e la co-presidente dei Grünen Annalena Baerbock al ministero degli Esteri. Secondo le indiscrezioni della Bild i socialdemocratici, che esprimono il cancelliere Scholz, avrebbero ottenuto anche i ministeri dell’Interno, della Difesa, un dicastero nuovo indicato come Edilizia e Abitazione, il ministero del Lavoro e Sociale, e quello della Salute, e della Cooperazione economica. Ai Verdi i dicasteri dell’Economia e del Clima, Esteri, Famiglia, Agricoltura, Ambiente. Ai liberali Finanze, Giustizia, Trasporti, Istruzione e Ricerca.

Ma andiamo con ordine. Fermo restando che l’accordo dovrà passare al vaglio dei congressi straordinari di SPD e FDP e del  voto per posta dei Verdi, qualora ricevesse il via libera, darebbe luce verde ad una coalizione che è un inedito a livello federale, interrompendo la lunga stagione della Groko tra CDU/CSU e SPD che ha guidato il Paese per gran parte dell’era Merkel: “Il primo semaforo (in Germania) fu eretto a Berlino nel 1924 in Potsdamer Platz. A quel tempo, era ancora una tecnologia insolita. ‘Può funzionare?’ la gente ha chiesto scettico”, ha detto Scholz in una conferenza stampa a Berlino.

«È una coalizione tra pari» – ha voluto rimarcare Scholz – nata per «rafforzare la coesione sociale per rendere migliore il Paese», quindi le forze politiche “non sono interessate alla politica del minimo comun denominatore, ma a quella col maggiore impatto”, ha dichiarato il candidato cancelliere Olaf Scholz. Parole simili le ha pronunciate il socialdemocratico  Norbert-Walter Borjan, secondo cui i tre partiti si sono arricchiti reciprocamente nel corso delle trattative, ma non si vogliono fondere, bensì solo coalizzare: in questo senso, come in ogni compromesso che si rispetti, tutti i partiti hanno dovuto rinunciare a qualche ‘bandierina’ per dar vita ad un equilibrio del tutto nuovo.

“Oggi, il semaforo è indispensabile quando si tratta di regolare le cose in modo chiaro e fornire il giusto orientamento e garantire che tutti avanzino in sicurezza e senza intoppi. La mia ambizione come cancelliere è che questa alleanza del semaforo svolga un ruolo altrettanto innovativo per la Germania”, ha affermato Scholz. “Un’alleanza per la libertà, la giustizia sociale e la sostenibilità”: è così che si è presentato il nuovo governo che nasce nel pieno di un’emergenza, la pandemia di COVID-19 il cui superamento, nel contratto, spicca come “uno dei compiti centrali”. Infatti, è ben chiaro a tutti i membri del ‘Semaforo’ che sarà proprio questa la più urgente sfida con cui dovranno misurarsi.

Come ha detto nei giorni scorsi il Ministro della Salute Jens Spahn, “entro la fine dell’inverno quasi tutti i tedeschi saranno vaccinati, guariti o morti”. Il futuro ministro delle Finanze, Christian Lindner (Fdp), ha sottolineato che “la crisi sanitaria è una sfida”, suggerendo a tutti “di farsi vaccinare e di ridurre questo inverno i contatti solo a quanto è necessario”. “Faremo tutto il necessario per interrompere la quarta ondata“, gli ha fatto eco il vicecancelliere in pectore Robert Habeck dei Verdi, anche se, come ormai sembra evidente dai dati del contagio pubblicati stamattina dal Robert Koch Institute, è ormai conclamata: il numero di nuovi contagi ha superato per la prima volta la soglia dei 70mila casi giornalieri, con 75.961 nuove infezioni nell’arco delle 24 ore. Il dato relativo alla scorsa settimana era di 65.371 nuovi casi. L’incidenza nell’arco degli ultimi sette giorni è di 419,7 casi ogni 100mila abitanti, nuovo record dall’inizio della pandemia. Il dato registrato ieri era di 404,5, casi, mentre sette giorni fa era di 336,9. A livello nazionale sono stati registrati 351 nuovi decessi: in Europa la Germania è il quinto Paese ad aver superato la soglia dei 100mila morti, dopo Russia, Regno UnitoItalia e Francia. “Il pericolo è evidente. Sarà possibile prevenirlo solo se c’è una comprensione generalizzata e una consapevolezza comune per evitare contatti e rispettare le misure”, ha dichiarato il politico della Cdu Kretschmer alla Saechsische Zeitung. Se non ci sarà un miglioramento la prossima settimana, “dovremo affrontare la discussione” su un possibile lockdown. Il governatore della Sassonia si è detto convinto inoltre del fatto che l’occupazione dei letti con pazienti Covid aumenterà drasticamente nelle prossime settimane. “Ora ci stiamo preparando a trasferire i pazienti in altri stati federali”. La Sassonia ha fatto registrare – unico Land in Germania – un’incidenza settimanale di 1.074,6 casi per 100mila abitanti.

Criticato per non esser intervenuto nello stato d’emergenza, Scholz ha rivendicato che la coalizione si è già mossa concretamente: il 2G ossia l’accesso alle attività ricreative solo a vaccinati e guariti e il 3G che rende possibile entrare al posto di lavoro anche con il tampone. Del resto, il COVID-19 “non è ancora sconfitto, purtroppo. La situazione è seria, le terapie intensive in molte aree del Paese sono sovraccariche”. Per questo il futuro Cancelliere ha rinnovato l’appello alla vaccinazione o al richiamo: “vaccinarsi è l’unica via d’uscita dalla pandemia” e “rimane da valutare l’estensione” ad altre categorie dell’obbligo di vaccinazione per il personale degli ospedali delle case di cura. Al personale sanitario, peraltro, l’alleanza ‘Semaforo’ ha pensato di assegnare un bonus fino a 3mila euro attraverso lo stanziamento di un miliardo di euro, ma anche un innalzamento più strutturale degli stipendi, unitamente all’eliminazione dei turni condivisi, e alla detassazione di tutti i supplementi al salario.

Scholz ha altresì reso noto che il governo creerà un comitato di crisi interministeriale insediato nel cancellierato che monitori continuamente la situazione, affiancato dalla nomina di un comitato di esperti – dagli epidemiologi a studiosi di scienze sociali – sempre in cancelleria, deputato all’osservazione quotidiana dei contagi e al consiglio del governo. Altro intervento è il potenziamento ella campagna vaccinale, ampliando le capacità dei centri di vaccinazione delle squadre mobili, anche grazie all’impegno delle Forze armate tedesche (Bundeswehr). È possibile anche l’imposizione dell’obbligo vaccinale per il personale delle case di cura al fine di proteggere i soggetti più vulnerabili dal contagio.

“Dobbiamo infrangere insieme questa terribile quarta ondata” del Covid-19, ha poi dichiarato Scholz, assicurando che il suo governo “farà di tutto il necessario” perché la Germania attraversi “bene questo tempo”. Ma per ottenere questo obiettivo, Scholz intende coinvolgere anche i governatori dei Länder, molti dei quali favorevoli all’obbligo vaccinale, sul quale, invece il futuro Cancelliere si attarda a prendere una posizione anche in considerazione dei dubbi di incostituzionalità sollevati da figure come l’attuale Ministro della Sanità, Jens Spahn.

Dovrebbe toccare alla SPD il ministero della Sanità, ma Scholz non ha ancora voluto indicare chi ne prenderà le redini al posto di Spahn. “Proporrò dei nomi e troveremo un’assegnazione eccezionale, vedrete una buona soluzione”. Nei media per ora è circolato, ma senza conferme ufficiali, il nome dell’esperto socialdemocratico, ospite frequente dei talk show, Karl Lauterbach.

L’agenda politica sarà dominata, almeno in una prima fase, dalla pandemia, ma non ne sarà monopolizzata: all’insegna dello slogan  ‘osare più progresso’, la lotta al climate change e la transizione ecologica saranno un altro capitolo importante: «Il mondo è in subbuglio, non possiamo permetterci di stare fermi. Se diamo forma a questi sconvolgimenti, ci saranno anche grandi opportunità», ha annunciato il Scholz, sottolineando che il Governo «vuole avere il coraggio di fare più progressi» e perciò «investirà in modo massiccio in Germania per fare in modo che resti all’avanguardia».

Si parla di un ‘super ministero’ del clima che dovrebbe essere assegnato al co-presidente dei Verdi, Robert Habeck, a cui saranno assegnati ingenti risorse per gli investimenti necessari alla transizione verde. “Vogliamo identificare misure concrete che possiamo raggiungere vogliamo potenziare e ampliare le energie rinnovabili“, ha spiegato Habeck che, insieme a Baerbock, ha fatto inserire nel contratto l’obiettivo per il 2045 di rendere la Germania “Klimaneutral”, ossia con emissioni di anidride carbonica azzerate e l’uscita ‘ideale’ dall’uso del carbone entro il 2030, nel pieno rispetto del limite dell’innalzamento della temperatura entro 1,5 gradi stabilito a Parigi. Tra le altre misure, l’obbligatorietà dell’energia solare sui tetti dei nuovi edifici commerciali e la regola generale per le nuove abitazioni private. I 16 stati dovranno fornire il 2% della loro superficie per l’energia eolica. L’obiettivo di eliminare gradualmente le auto con motori a combustione interna rimane l’obiettivo dell’UE del 2035.

Su questi temi, insieme all’ammodernamento delle infrastrutture, i Verdi puntano molto. Nell’accordo di governo viene anche promesso che salari minimi saliranno a € 12 (£ 10) all’ora e verranno costruiti altri 400.000 nuovi appartamenti ogni anno, un quarto dei quali saranno alloggi sociali, quindi finanziati dal pubblico direttamente, per affrontare la crisi immobiliare in Germania.

Il cancelliere in pectore ha sottolineato anche che ci sarà “un decennio di investimenti“, ma la coalizione ha scelto di  non introdurre nuove tasse e di non aumentare l’IVA, l’imposta sul reddito, sulle società. Quello che nascerà in Germania sarà “un governo del centro che porterà avanti il Paese, la Germania resterà un Paese dalle finanze solide” ha messo in chiaro il liberale ma anche ‘falco’ (rigorista) Christian Lindner che, stando ai rumors, dovrebbe assumere la guida del dicastero delle Finanze.

La regola tedesca del freno al debito è stata revocata durante la pandemia poiché erano necessari più fondi per affrontare la crisi. Tuttavia, entro il 2023, la coalizione afferma di voler ripristinare il freno all’indebitamento sancito dalla costituzione tedesca. Esclusa l’ipotesi di nuove tasse e quella di nuovo debito, non è chiaro dove i partiti troveranno le risorse necessarie per gli investimenti, ma è su questo punto che potrebbero crearsi le maggiori tensioni.

Non è, tuttavia, automatico il riavvicinamento ai ‘frugali’ in sede europea. Va detto, infatti, che nel documento si trova traccia della flessibilità a proposito del Patto di Stabilità e Crescita, mostrando una certa apertura alla sua riforma: «Il Patto ha mostrato la sua flessibilità e su questa base vogliamo assicurare sviluppo, sostenibilità del debito e investimenti per il clima. In futuro la politica fiscale europea dev’essere basata su questi obiettivi, per rafforzarne l’efficacia di fronte alle sfide del tempo. Il Patto di stabilità dovrebbe diventare più semplice e trasparente».

La coalizione semaforo in Germania vuole “un’Europa più sovranaPromuovere, spingere e portare avanti la sovranità europea” sarà una delle priorità, ha chiarito  Scholz. In politica estera, affidata alla leader dei Verdi Baerbock, le parti hanno affermato di voler “elevare la sovranità strategica dell’Europa”, il che significa di fatto maggiore indipendenza in materia di energia, sicurezza e altre questioni internazionali. Tuttavia, il rapporto della Germania con gli Stati Uniti e la sua adesione alla NATO rimarranno centrali per la sua sicurezza. Nel documento si dice che la Germania manterrà i suoi impegni nella Nato, fra cui quello di ospitarne le armi nucleari, almeno fino a quando l’arma atomica «avrà un ruolo nel concetto strategico dell’Alleanza». Certo è che, con i Verdi agli Esteri, la postura posizioni verso Russia e Cina potrebbe diventare meno malleabile, ma sempre all’insegna della continuità.

Collegato al tema della politica estera, il dossier degli immigrati che potranno richiedere la cittadinanza tedesca dopo cinque anni. Sarà inoltre consentita la doppia cittadinanza secondo i piani della coalizione. Ciò trasformerebbe la vita di milioni di immigrati, molti dei quali rimangono cittadini stranieri nonostante vivano in Germania da decenni. Non va dimenticato che, secondo le indiscrezioni, potrebbe essere la Ministra della Giustizia uscente dell’SPD, Christine Lambrecht, a guidare il dicastero dell’Interno.

Rimanendo nell’ambito sociale-civile, verrà abolito il divieto di donare il sangue per le persone LGBT così come verrà modificata la legge che regola il cambio di sesso. In aggiunta sono stati inseriti come obiettivi quello della legalizzazione della cannabis – un tema fino ad oggi tabù con la Cdu -, e l’inserimento dei diritti dei minori nella Costituzione. Su questi temi c’è in sostanza una visione progressista comune tra tutti e tre i partiti della coalizione. L’età del voto sarà abbassata da 18 a 16 anni, con l’intenzione di riformare la legge elettorale per porre fine al numero sempre crescente di parlamentari. Il nuovo Bundestag ha 735 seggi. Cambiare l’età di voto per le elezioni europee richiede una semplice maggioranza parlamentare, ma per le elezioni federali sarebbe necessario un sostegno di due terzi. Sul limite di velocità, invece, l’hanno spuntata i liberali: non verrà introdotto.

Ottenuto il placet dei congressi di Spd e Fdp e degli iscritti dei Verdi, Olaf Scholz potrebbe presentarsi tra il 6 e il 9 dicembre al Bundestag per diventare il nono cancelliere tedesco, oltre che il terzo vertice socialdemocratico insieme al Presidente della Repubblica Frank- Walter Steinmeier e la neo-Presidente del Bundestag Bardel Bas. Sulla base della ‘Legge fondamentale’, ad eleggere il Cancelliere sono i circa 600 membri del Bundestag in una votazione segreta. Il nome verrà suggerito dal Presidente della Repubblica che, però, non è tenuto a fare lo stesso nome su cui si sono accordati i partiti, ma quello che ha più possibilità di essere eletto. Se, come è sempre avvenuto fino ad oggi, il candidato riceve la maggioranza assoluta nel primo turno, il Presidente deve dichiararlo cancelliere per poi farlo giurare davanti al presidente del Bundestag. Se il candidato non riceve la maggioranza al primo turno, le votazioni possono durare fino a 14 giorni, dopodiché il Presidente della Repubblica potrebbe accettare un ‘cancelliere di minoranza’ oppure può sciogliere il Bundestag e, quindi, indire nuove elezioni entro 60 giorni.

Secondo Lindner, Scholz sarà “un Cancelliere forte”. Per provarlo, bisognerà vedere se sarà in grado di imporre discontinuità e, soprattutto, se riuscirà, come chi lo ha preceduto, nell’arduo compito delle mediazioni.