Arrivata l’ approvazione del Dipartimento di Stato americano
«Il Dipartimento di Stato ha approvato la possibile vendita alla Polonia del sistema di artiglieria mobile Himars, per un costo stimato di 250 milioni di dollari». Con queste parole l’ Agenzia americana per la cooperazione alla difesa ha comunicato al Congresso l’ accordo con il governo di Varsavia che avrebbe richiesto l’acquisizione di 16 sistemi lanciarazzi Gmlrs di tipo M31A1, di 9 M30A1 e di 61 sistemi missilistici tattici Atacms M57. Nella vendita sarebbe incluse anche 8 unità di navigazione di posizione universale, 34 razzi di pratica a gamma ridotta a basso costo e 1642 sistemi di guida e di controllo per GMLRS. Sempre alla Polonia, qualche tempo fa, per una somma pari all’ incirca a quella concordata per gli ultimi acquisti, erano stati venduti ben 150 missili aria-aria AIM-120C-7.
L’ intenzione espressa dall’ Agenzia Usa sarebbe quella per cui «la possibile vendita andrà a sostegno degli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, migliorando i sistemi di difesa di un alleato Nato, che è e continuerà ad essere un elemento importante per la stabilità politica e il progresso economico in Europa».
Da questo punto di vista, all’ inizio dell’ estate scorsa, il ministero della difesa nazionale polacco e il Pentagono avevano siglato un’ intesa per la consegna di 8 sistemi di difesa aerea Patriot, equipaggiati con il più recente sistema di controllo del fuoco IBCS. Le prime consegne dovrebbero avvenire nel 2020. La spesa non supererebbe i circa 7,5 miliardi di dollari.
Va detto che nell’ ambito dell’ Alleanza Atlantica, la Polonia figura tra i pochi Paesi che rispettano la regola del 2% del PIL ed è, quindi, soprattutto con l’ Amministrazione Trump, un alleato molto apprezzato per gli sforzi profusi nella propria difesa. Merito che lo stesso Presidente aveva riconosciuto nella sua visita, in primavera, nella capitale polacca. In quell’ occasione, il numero uno della Casa Bianca aveva evidenziato il comportamento destabilizzante della Russia nell’ area orientale dell’ Europa, riscuotendo molto consenso nelle autorità polacche.
Negli ultimi mesi, infatti, le tensioni in corrispondenza della regione baltica tra la NATO e la Russia non sono state irrilevanti. Sono stati numerosi gli episodi di sconfinamenti dei velivoli russi nei cieli sul Mar Baltico e altrettante le intercettazioni da parte degli aerei dell’ Alleanza Atlantica.
In Settembre, peraltro, si sono tenute, proprio al confine orientale dell’ Alleanza, le esercitazioni russe Zapad 2017 che hanno coinvolto circa 12700 soldati, quasi 700 veicoli corazzati, una settantina di aerei e diverse navi. A proposito di tali manovre, il Ministro della Difesa polacco Antoni Macierewicz aveva dichiarato: «I russi non si stanno preparando alla difesa, ma ad una aggressione». Accusa rimandata al mittente dal titolare del Ministero della difesa russo Sergey Shoyg.
In fin dei conti, il timore della Polonia somiglia molto a quello della Romania. Non è un caso che, come raccontato dalle colonne di questo giornale pochi giorni fa, anche Bucarest abbia deciso di acquistare sette sistemi di difesa missilistici dagli Stati Uniti. «Tutti questi dislocamenti creano una configurazione completamente nuova delle forze vicino ai nostri confini, che non solo peggiora in modo significativo la situazione della sicurezza nella regione, ma pone inoltre pericoli e minacce per la Federazione Russa» aveva detto il rappresentante diplomatico di Mosca nella NATO Alexander Grushko